Vieni via con
me
Autore:
Roberto Saviano
Genere:
letteratura italiana
“Vieni via con me” è il nuovo
romanzo di Roberto Saviano, tratto dalla trasmissione televisiva omonima che
l'Autore ha condotto nel 2010, insieme con Fabio Fazio.
Il
testo raccoglie otto monologhi riflessivi dell'Autore, rivisitati e strutturati
come brevi storie d'Italia, che si occupano di tematiche molto attuali nel
panorama contemporaneo.
Obiettivo centrato, in tutto e per
tutto: lo stile paratattico, sintetico, ma anche persuasivo e riflessivo
adottato nell'esposizione, si conferma per la facile comprensione ed il
fraseggio diretto con il lettore.
I temi
trattati sono diversi e certo fra loro distinti, ma accomunati
dall'introspezione dell'indagine giornalistica, che sviluppa i concetti anche
attraverso godibili paragoni e metafore, che arricchiscono e rafforzano la
narrazione
Dall'Unità d'Italia, alle Mafie che
annidano al nord, dal racconto toccante dell'amore fra Piergiorgio Welby e la
moglie Mina, al coraggio di don Giacomo Panizza, per finire con un elogio alla
difesa della Costituzione nel suo carattere assolutistico, quale baluardo per le
libertà fondamentali.
Saviano
lavora sulla dialettica e usa una retorica molto umanista, che rende il lettore
partecipe di una cognizione di causa sui fatti narrati, incardinata sui crismi
dell'interesse e della condivisione di opinioni.
C'è un
nota di volenterosa istruzione per la massa di lettori, rivisitati come il
popolo erudito, nel renderli finalmente consapevoli, cercando cioè di
strattonare via quella rinunciataria sterilizzazione, frutto di una mentalità
pigra, oziosa, addormentata nella distrazione della
futilità.
Assume
un ruolo centrale la genuinità dell'informazione, che il giornalista ci propone
in modo assai diretto e di immediata percezione.
Così,
l'argomento diventa partecipe di un evoluzione non statica, bensì dinamica, e su
questo distinguo, indubbiamente, c'è la nota più cruda delle esposizioni: dagli
omicidi della 'ndrangheta (la mafia calabrese), alla vita nei bunker dei boss,
dalla morte solitaria privata delle esequie, alla drammaticità di chi è
cresciuto con l'immondezza da sempre: una generazione che ha imparato
addirittura a conviverci.
Il
capitolo dedicato all'Aquila, ci riporta a quel terremoto che oggi non ha
soltanto spaccato le case, ma altresì sfregiato il senso dello Stato, perchè
aleggia una nube carica di violenta pioggia fatta di critiche e accuse, per una
tragedia forse in parte annunciata, sicuramente gestita in modo singolare e
persino oggetto di scelte, sulla cui condivisione, il Popolo è stato
escluso.
Con
Saviano c'è sempre il tema latente della sconfitta, ma anche quello del riscatto
che porta alla rinascita, cioè l'inevitabile scontro fra il bene ed il male, la
sua carica di realismo testimonia come può verificarsi la sconfitta del primo,
ma non la definitiva rinuncia, perchè la realtà in cui viviamo non è solo
episodica, ma anche infarcita di errori dovuti alla becera negligenza di una
mentalità troppo facile a lasciarsi corrompere.
E in
ciò il capitolo “la macchina del fango” ripercorre la storia del Magistrato
Giovanni Falcone e della sua vita, fatta troppo spesso di crudeli congetture e
illazioni che gli sono state rivolte anche in termini infamanti, denigratori e
ipocriti, da quella stessa società civile che poi lo ha
celebrato.
Eppure,
a margine di tutto ciò rimane vivo il credo di fondo, nella volontà delle
persone, del popolo di cercare una soluzione combattiva frutto di una forza
interiore che spesso è figlia dell'istruzione che noi stessi decidiamo di
offrirgli.
Il
ruolo della verità è sostanzialmente questo: liberare le opinioni, ma una verità
non preconfezionata o autogestita, bensì libera da ogni condizionamento,
agganciata soltanto ai fatti e all'esposizione dei medesimi, perchè funga da
storia partecipe della naturale volontà di addivenire ad una miglioria virtuosa
dei contenuti, di questa nostra precaria civiltà.
Sempre
in bilico, tra il vizio e la negligenza, le vite delle genti sembrano una
pedissequa disarmonia di sopravvivenza, incardinata nell'attesa di un futuro
migliore che assume i contorni del miraggio, oppresso dall'incessante processo
del tempo, killer silenzioso, finchè lo stiracchiamento dell'essere, non diventa
uno status quo e allora, la coscienza di addormenta nel sonno della sua
dichiarata innocenza.
L'egemonia iraconda dell'incapienza
di cui rimaniamo affetti e nostro malgrado malati, comporta questa
pacificazione, a margine della quale ci sono ancora stimoli che passano
inascoltati ed il giornalista, quello che ama la divulgazione e risponde ad essa
e ai Cittadini, ha il compito di rivitalizzare queste menti, con il sangue
dell'inchiostro, di concepire cioè quella scossa che dimostri come non esiste
solitudine nella partecipazione agli ideali.
In
questo Saviano è un Autore d'eccellenza ed il suo successo è un meritato elogio
ad una volontà che rifiuta la sottomissione agli eventi, che crede, sempre, gli
stessi si possano cambiare.
La
forza delle convinzioni è l'anima dell'eroe di tutti i giorni, uomini e donne
che affermano il proprio diritto ad un esistenza non condizionata e frutto di
libere scelte.
“Vieni via con me” è
l'adattamento a romanzo della celebre trasmissione televisiva condotta da Fabio
Fazio e Roberto Saviano, un romanzo che ritrova e affronta otto tematiche di
coinvolgente interesse per la libertà di pensiero e conoscenza, un splendido e
veritiero affresco di giornalismo espositivo, che ci porta davanti al baratro
della consapevolezza, trascinando il lettore fuori dal suo Mondo personale e su
misura, là dove si vive e si muore, dove la vita è quella
vera.
Marco
Solferini
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