lunedì 30 aprile 2012

Mafia.com


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In particolare: sabato 5 maggio al Museo Geologico Giovanni Capellini ospiteremo  alle ore 16,30 il  Prof. Corrado Venturini che parlerà su "L'unità geologica dell'Italia".
 Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 209455
www.museocapellini.org

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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
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Mafia.com

Autore: Misha Glenny
Genere: attualità, giornalismo, truffe on line, clonazione carte di credito.




Mafia.com” si presenta come un attenta e documentata storia, giornalisticamente esposta tramite i protagonisti di quella che è una delle principali insidie della globalizzazione bancaria, in particolare dei servizi di pagamento: la clonazione delle carte di credito, c.d. carding.

Frutto di un indagine giornalistica, basata principalmente sulle interviste dei protagonisti.

La storia di base è quella della nascita, della vita e della fine del sito DarkMarket, evoluzione dei suoi antecedenti CarderPlanet e CarderMarket che, in buona sostanza erano delle comunità on line, strutturate sulla base di forum tematici, per formare ed aiutare tutti coloro che volevano dedicarsi alla frode a mezzo carte di credito.

Una sorta di grande palestra, dove ci si allenava e si veniva reclutati.

Amministrata da persone fisiche che tuttavia comparivano solo con i nomi di battaglia o meglio nickname, si palesavano come hacker informatici, termine con il quale si tende ad identificare il pirata della rete.

Una storia avventurosa e danarosa che nell'arco di numerosi anni ha investito le principali agenzie di spionaggio e di indagine sui reati informatici e sul cyber crime.

Agenti speciali di svariate nazioni, coinvolti in una vera e propria caccia all'uomo, cominciata quando lo strapotere egemone degli hacker coinvolti li portò addirittura ad indire la prima grande convention ad Odessa. Nel lusso di una città dalle molte facce, si riuniva il “Bilderberg club” della clonazione di carte di credito.

La sfida era tratta, il resto è storia contemporanea.

Raccontata in un malloppo di oltre 300 pagine.





Orbene, dai tempi dell'ormai mitico libro “Sulle tracce di Kevin” dedicato alla caccia all'hacker forse più famoso di tutti i tempi, Kevin Mitnick, questi testi non hanno mai avuto un successo di pubblico, tale da interessare un target di lettori assai indefinito.

La motivazione annida nel fatto che, trattandosi di una materia tecnica, qualunque Autore la voglia proporre, è costretto alla brutale semplificazione, per non annoiare o rendere incomprensibile il testo, ai non addetti ai lavori.

Per converso, coloro i quali sono appassionati dell'argomento, troveranno eccessivamente limitativo e del tutto banale la carenza di originalità relativa all'esposizione.

Quindi, di per sé, è difficile centrare un target, pur con tutta la buona volontà che anche in questo caso l'Autore ha certamente impegnato aggiungendo spesso, alla narrazione base, elementi romanzati di descrizioni ambientali e divagazioni sul vasto arcipelago della criminalità informatica.

Più che impreziosire il testo però il tutto si risolve in una colossale bolla di sapone, dove c'è un pò di tutto, fermo restando che il tema centrale, predominante è la clonazione delle carte.

Non si comprende pertanto, la ragione del titolo dell'opera, che non sembra proprio cogliere nel segno. La mafia è un altra cosa, non c'entra nulla con quanto esposto nel romanzo. Capziosa e del tutto strumentale, in quest'ottica, la riproduzione in copertina di una frase, a mò d'effetto del celebre Roberto Saviano, certamente una firma di prestigio ed autorevole, sull'argomento “mafia”, ma in questo caso del tutto sganciato rispetto al tema dell'opera.

Inoltre, la cronica necessità di appassionare il lettore spinge l'Autore ad ingigantire il fenomeno tanto dell'hackering quanto del carding.

A conti fatti, nel testo si narrano le imprese di un gruppo di clonatori di carte di credito, circa una dozzina di persone e principalmente 4 – 5 di esse.

Si fanno pochi riferimenti al denaro contante che avrebbero effettivamente rinvenuto. Ci si limita spesso ad usare degli epiteti e metafore come “montagne di soldi”, ma di cifre vere e proprie ce ne sono poche.

Ricchissimo di sigle relative ad agenzie investigative sui reati informatici. Anche troppo.

Dal punto di vista della pericolosità di alcune attività on line o, più genericamente informatizzate, non si scopre nulla di nuovo, perlomeno nulla di più di quanto l'utente medio di internet già non sappia.

La volenterosa opera di sfarzoso allargamento, teso ad ingigantire un fenomeno certamente esistente, è assai fastidioso finisce per diventare irrealistica.

In fin dei conti, questi ragazzi vengono tutti arrestati e si fanno un discreto soggiorno nella patrie galere. Con l'unica eccezione del, forse più mitico, caposaldo di questo enturage della frode informatica, su cui permangono ancora oggi delle perplessità circa l'effettiva identità.

Anzichè appassionarsi o intimorirsi, il lettore si annoia, causa anche una ripetitività dei medesimi concetti stucchevole che fa venir voglia di togliere di mezzo un 150 pagine abbondanti.





Mafia.com” è un testo fuorviante, che ha ad oggetto le vicende di un gruppo di clonatori di carte di credito, i quali si avvalsero di un vero e proprio supermarket on line di insegnamento e di messa a disposizione di capacità tecniche ed hardware, per formare e reclutare complici. Una narrazione poco coinvolgente, ripetitiva, su un argomento trattato in maniera eccessivamente semplicistica e sul quale non si sentiva la necessità di un testo, il cui titolo è assolutamente non confacente e irriferibile alla tematica di fondo trattata.

Un esperimento poco riuscito; sconsigliato a tutti i lettori.

                                                    Marco Solferini
                                 (marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com)

Una settimana schifosa

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Una settimana schifosa

Autore: Eoin Colfer
Genere: drammatico, avventura.




Daniel è un ex soldato, di origini irlandesi, che ha partecipato alla missione di pacificazione in Libano. Oggi, all'età di 42 anni, fa il buttafuori in un pessimo locale, Slotz, della cittadina di Clever, in New Jersey.

La sua vita è semplice quanto incasinata: la sera deve assicurarsi che clienti ubriachi non si prendano troppe confidenze con le hostess, o che bande di giovani un pò troppo su di giri non scatenino risse nel locale del suo capo, Victor.

Durante il giorno invece, sopravvive alla ruotine grazie ad espedienti di ogni genere, spesso compresso, quasi schiacciato da una quotidianità cui rifugge, riparandosi nei ricordi di quando era un militare.

Le cose si complicano nel momento in cui decide di far visita ad un suo amico conosciuto sotto le armi: un medico senza licenza che si barcamena con ricette molto poco lecite ad una clientela decisamente poco affidabile. Al posto dell'amico trova un uomo di fiducia del boss locale, un aggressivo gangster irlandese che sta cercando di mettere sotto scacco la città.

Ammazzarlo, anche se per legittima difesa, non è il modo migliore di iniziare la giornata.

E proseguirla cercando di occultare il cadavere è anche peggio.

Se poi la stessa sera, nel parcheggio del locale viene rinvenuto il cadavere della giovane hostess con cui Daniel aveva avuto una relazione, prima che qualcuno gli ficcasse un proiettile in mezzo agli occhi, allora si può decisamente affermare che la settimana si mette male.





Il romanzo parte dal presupposto di circoscrivere l'azione ad un ambito famigliare: il mondo a misura d'uomo del protagonista. Da intendersi come il residuo di una vita un pò traballante sulla bilancia degli eventi, che non disdegna le situazione ad alto tasso di rischio.

La centralizzazione sulla dinamica dei fatti, si basa su accadimenti, per quanto causali, collegati da una sorta di proverbiale andamento “di male in peggio”. Sui quali l'antieroe di turno è trascinato per i capelli senza potervi opporre una resistenza attiva, limitandosi cioè ad una reazione.

Daniel è questo: l'antieroe della vita comune, mosso più da un istinto di razionale sopravvivenza che con un realistico senso comune, dovrebbe aggiungere quel tocco alla “John Mc Lane” un pò bizzarro e rozzo.

Tuttavia, l'esperimento riesce a metà.

Certamente, alcuni capitoli sono assai ben gestiti, organizzati in modo lineare e pulito, la cui narrazione scivola abbastanza bene, seppure a tratti in modo un pò prolisso.

Decisamente troppi tuttavia, gli aneddoti del passato: i ricordi, a metà fra il vissuto e lo scherzoso; in particolare della guerra, che rappresentano uno “stacco” dalla scena madre, non sempre gradevole.

In alcuni casi poi, appesantiscono la dinamica degli eventi.

Lo stile di scrittura, in prima persona, quando ci si rivolge al lettore come se fosse un tratto epistolare, stona con alcune performance a tutto tondo, tipiche del narratore invece in terza persona. L'alternanza, se voluta, non è sempre così coinvolgente e finisce per trasformare alcune scene in veri e propri “stop & go”.

Alcuni periodi sono stilisticamente apprezzabili. Specialmente l'uso di certune metafore, piacevoli e visivamente attrattive, come pure allegorie dei luoghi comuni.

Il tasso di novità però latita ed in più occasioni non decolla proprio, rimanendo a terra, sgonfio come una ruota bucata; con qualche similitudine ai telefilm più “crime” statunitensi. Con personaggi non protagonisti assolutamente usurati, dal boss all'Avv.to corrotto. Niente di nuovo.

L'euforia narrativa, a volte, va a discapito delle ambientazioni emotive, che rifuggono in un sali e scendi drammatico, dove il dialogo spesso viene in soccorso di un evidente tentativo di non esagerare nel semplice scritto.

Il risultato è che il corpo dei capitoli ne esce un pò menomato, anche se a ben guardare, i dialoghi sono assai ben realizzati e l'Autore dimostra una dimestichezza di fondo nel pilotare la narrazione.





Una settimana schifosa” è un romanzo tutto sommato godibile, seppure senza eccessive aspettative. La trama, per quanto conoscibile e facilmente intuibile, rivela qualche spunto interessante e accattivante. I dialoghi sono ben realizzati e malgrado alcune impasse narrative, che a tratti appesantiscono lo svolgimento della storia, nel complesso seppure con qualche battuta d'arresto quà e là, tende a funzionare.

Consigliato a chi piace molto il genere drammatico e sopratutto a quanti giudichino la storia di fondo così interessante da determinare la lettura dell'intero romanzo.

                                                           Marco Solferini
                                         (marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com)

domenica 22 aprile 2012

Tre volte all'albra

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Tre volte all'alba

Autore: Alessandro Baricco.
Genere: Drammatico, esistenziale, romantico.




Tre volte all'alba” è l'ultima opera di un Autore la cui firma non ha bisogno di presentazioni.

Nella nota in apertura egli afferma che il concepimento di questo romanzo, trae la sua origine dalla citazione che di esso viene fatta in Mr Gwyn, suo precedente scritto.

Tre racconti, aventi i medesimi protagonisti, ma in momenti diversi della vita e del tempo.

Da questo punto di vista estemporanei, ma accomunati dal medesimo concetto di avere ad oggetto personalità condannate ad una sopravvivenza forzata che sfocia in sofferenza. Anzitutto emotiva. Immensa ed insondabile come l'animo, per questo inesplorabile.

C'è un senso di oppressione e di claustrofobia emotiva nelle scelte che il carattere ispira, come la mente al braccio.

Alla fine anche per uno stereotipo estremizzato, l'azione è fine a se stessa, quando si scontra con i luoghi comuni dell'intelletto, in quel limbo umano dove volontà e raziocinio si fronteggiano.

E le nostre scelte, si piegano ad un incomprensibile ed invisibile destino, tale per cui siamo spesso gli artefici volenterosi della nostra infelicità.

L'Autore ce lo spiega con immagini dense, e dialoghi lunghi, ma istantanei. Vividi, come la luce nelle tenebre, prendono per mano il lettore e lo portano fino alla fine del tunnel, dove tutto ricomincia, con l'alba.

Il momento ristoratore, che rappresenta una sorta di rinascita.

Un inizio, dove il nuovo non rinnega il vecchio.

Lo stato d'animo è come il marinaio che si lascia portare dalle onde del mare. Non c'è un percorso, perchè ovunque ci sono strade.

Tre storie cariche di sentimento unite dall'amore: temerario, rinunciatario, intenso.

E' uno stile tanto riflessivo quanto visionario, quello che l'Autore ci propone.

Alessandro Baricco scrive il capolavoro delle parole. Ed è talmente bravo che spesso chi legge è obbligato a fermarsi a riflettere su come sia possibile comprimere il tutto in così poche parole. Ma questa è la magia dei grandi scrittori.

Come sempre, i suoi periodi sono spaccati di virtù letteraria, il concepimento di un immagine che fuoriesce dalle pagine, assume forma, sostanza, odori.





Baricco è uno straordinario artista contemporaneo, sulle cui doti sono state spese ormai tutti gli aggettivi in omaggio alla capacità sublime che questi possiede di indagare l'animo umano e rappresentarlo con intensità memorabile.

Impossibile far si che le sue opere manchino nella libreria, e ciò vale anche per “Tre volte all'alba”, romanzo carico di emozioni: un genuflesso testamento vivente all'arte della comprensione. Un omaggio alla memoria di una vita, che nella saggezza del passato, rivive l'eternità dell'amore: inspiegabile e dogmatico. Infinito, quanto unico. Frasi fantastiche, costruite con eccezionale capacità narrativa.

Immancabile.

                                                                   Marco Solferini

venerdì 20 aprile 2012

Salutami Satana

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In particolare: sabato 14 aprile alle ore 16,30 Conferenza del Prof. Alessandro Gargini: "Bologna-Firenze in 37 minuti. Conseguenze idrogeologiche."

                                          Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 209455
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Salutami Satana

Autore: Victor Gischler e Anthony Neil Smith
Genere: drammatico, noir.




Salutami Satana” è un noir decadimentale, a tinte forti.

Lo stile è quello di Joe R. Lansdale, anche se gli Autori lo personalizzano con una scrittura creativa, molto dettagliata e paratattica.

Z.Z. Del Presto è un detective privato nella città di Mobile in Alabama, il cui stile rozzo e improvvisato sembra l'atto conclusivo di una tragedia denominata “vita”. Si trascina fra scelte pericolose, amicizie discutibili e un desiderio di fuggire lontano da una realtà che gli appartiene tanto quanto un cancro, divorandolo giorno dopo giorno.

Il suo ultimo incarico, era quello di sorvegliare l'infedele moglie di Robert Woolf, ricco imprenditore locale, una “femme fatale” di cui si era invaghito un giovanissimo magnate dell'informatica.

Ma Del Presto finisce per avere una travolgente relazione sessuale con la figlia della sua preda, Rachel. Fin quando lei non finisce morta ammazzata e il principale indiziato della polizia è proprio Del Presto.

Per salvare se stesso da un accusa di omicidio, il detective dovrà ricostruire i fatti e perforare un mondo di falsità, inganni, arrivismo, dove uccidere non è altro che un modo come un altro per ottenere quello che si vuole e il sesso è la droga di ogni relazione sociale.

Elementi e spunti narrativi noti. Una serie di cliché che rappresentano il must per gli amanti del noir americano moderno: pupe, pallottole e sesso.

A questo punto, sarebbe logico attendersi una stroncatura in termini di novità ed una tombale dichiarazione di inutilità, per un testo che non rappresenta nulla di nuovo o perlomeno di cui si sentisse veramente il bisogno.

E invece, accade l'opposto.

Perchè questi stereotipi, sono volutamente concepiti come ritualmente noti; la loro cronica asfissia è una condanna alla sceneggiatura già scritta, e ad un finale che non può essere diverso.

Il sentimento di fondo, è un inno alla gioia per i cultori di questo genere, cui è evidentemente indirizzata la pubblicazione.

E quando la citazione idealizza il paradigma alla base della narrazione, oltre la mera blandizia, esaltando cioè il genere, omaggiandolo del suo ruolo nell'arte teatrale, allora l'opera va oltre la banalità: trasmuta nell'esaltazione dei contenuti.





Gli Autori, in realtà, vogliono distinguersi, affrontare cioè un genotipo noto di letteratura, per lasciare il loro segno riedificandolo, rielaborandolo, riproponendolo al meglio. Se la miglioria può essere innovazione, allora in questo caso l'innovazione consiste proprio nella miglioria.

Un tentativo riuscito.

La storia ci propone, come ambientazione, una società smarrita, dipinta nei suoi paradigmi esteriori più forti ed estremizzata nella personalità dei protagonisti e non. Costoro si riducono ad un argillosa metafora della persona, laddove queste diventano, fisicamente, lo scopo della loro presenza nel romanzo. Non c'è un indagine introspettiva: sono funzionali, servono alla narrazione, non ha importanza il resto. In questo c'è un forte elemento di paratattica narrativa.

La funzionalità come espressione del proprio ruolo è oltremodo evidente, così come lo strumento chirurgico dei luoghi comuni.

L'assenza di novità del resto, in questo caso dev'essere attesa e ricercata dal lettore, perchè quel che promette, il romanzo mantiene.

Salutami Satana” è indubbiamente un opera concepita per gli amanti del genere noir decadimentale a tinte forti, basato sul binomio sesso e omicidio. Una narrazione breve, di neanche 100 pagine: agevole, di facile comprensione e ben realizzata, dove i cliché rivivono e narrano se stessi.

                                                             Marco Solferini



martedì 10 aprile 2012

Una sola notte

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Una sola notte

Autore: James Patterson
Genere: poliziesco




Ritorna l'Autore “best seller” per eccellenza: mister 154 milioni di copie!

Una sola notte”, segna il destino e la vita di Lauren Stillwell, detective della omicidi al 48° distretto di Manhattan, e moglie di Paul.

Il più classico tradimento sembra consumarsi davanti ai suoi occhi, quando decide di fare un inaspettata “improvvisata” in pausa pranzo al marito e scopre che questi ha altri programmi, con una giovanissima bionda. Programmi che lo portano ad un Hotel nel centro città.

Carica di rabbia e disperazione, Lauren cede alle lusinghe di un collega e consuma una notte di sesso, mentre sia lei che Paul avrebbero dovuto trovarsi fuori città.

Una notte con Scott Thayer, della squadra narcotici. La cui sede è ubicata nello stesso palazzo del 48° distretto.

Tuttavia, poco dopo Scott viene aggredito nella cucina di quella che sembra casa sua. Il luogo del loro appuntamento amoroso.

Una colluttazione. Poi un corpo viene caricato nientemeno che nel retro della macchina di Paul. Lauren è costretta ad assistere impotente a tutta la scena dalla camera da letto.

Suo marito ha appena mandato k.o. il suo amante.

Non c'è tempo di mettere assieme tutti i pezzi del puzzle perchè di lì a poco avviene il ritrovamento del cadavere di Scott, in un parco pubblico nel Brox. Picchiato e con un colpo di pistola che chiude definitivamente i conti con la vita.

Incaricata dell'indagine sarà proprio Lauren e il suo collega Mike, un mastino per un caso scottante: l'omicidio di un agente della narcotici. Un punto d'onore e d'orgoglio.

Tutti vogliono l'assassino. Lo vuole il 48° Distretto, lo vuole la Narcotici e lo vuole la moglie con tre figli dell'agente Thayer.

Ma Lauren vorrà o meno condannare suo marito? O sceglierà di proteggerlo insieme con la relazione clandestina che ha avuto con l'agente Scott? E per farlo, riuscirà a pilotare e a depistare un indagine che ha tutti i riflettori puntati addosso?

Ritmo serrato, adrenalina pura.

Un mix di emozioni senza sosta.

Capitoli veloci come fotogrammi e improvvisi come “flash”. Frecce dirette al cuore del lettore, per catapultarlo in un indagine giocata sul filo del rasoio. In una sola notte. Ma al cardiopalma.

Continui rovesciamenti di fronte: atmosfere claustrofobiche e personaggi che non finiscono mai di stupire.

Un labirinto psicologico di scatole cinesi che imbriglierà il lettore, coinvolgendolo in una caccia all'uomo senza tregua e in un mortale doppio gioco.

Patterson, si rivela ancora una volta maestro indiscusso del genere poliziesco.

Esposizione narrativa paratattica, immediata, dai contenuti altamente visivi. Magistralmente diretta grazie a dialoghi convincenti e molto ben organizzati.

L'Autore “best seller” per eccellenza, non sbaglia un colpo.

Nessuna banalità, bensì un susseguirsi di emozioni, simili a fuochi d'artificio, in quello che sembra un crescendo Rossiniano. Fino al culmine, quando la pressione esplode, e tutti i nodi vengono al pettine.

Ambientazioni da capogiro. Manhattan diventa la regina indiscussa del campo dove si gioca la partita più mortale del detective Lauren. E tutti i lettori si sentiranno un po' più americani, grazie ad una girandola griffata di luoghi e icone che trasmutano in uno stile esplicativo di fatti e persone, avvolgente ed avvincente.

C'è la colla sulle pagine dei romanzi di James Patterson, perchè proprio non si possono staccare dalle dita del lettore.





Una sola notte” è il nuovo coinvolgente e appassionante poliziesco dell'Autore più venduto d'America. Un must per gli appassionati del genere. Duro, irruento, senza tregua: un susseguirsi di colpi di scena, che lascerà il segno e trascinerà il lettore in una trama mozzafiato.

Stupefacente come un film, intenso come solo l'inconfondibile stile di James Patterson riesce ad essere.

Un emozione da non mancare.

                                                            Marco Solferini
                                           marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com