Il
Blog ringrazia e consiglia la rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" (
http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria
"Carta e
Penna"
www.cartaepenna.it
www.cartaepenna.it
* *
*
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
* * *
Libreria -
Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
* * *
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
* * *
Un giorno mi
troverai
Autrice: Kim
Edwards.
Genere: drammatico, romantico,
sentimentale, esistenziale.
“Un giorno mi troverai” è la
storia di due Famiglie, che per quanto distanti e sconosciute, hanno condiviso
un evento destinato, pur nel lontano inizio del 1900 a far si che, a distanza di
anni, si ritrovino.
Da questo incontro, emergerà una
verità nascosta anzitutto nei sentimenti.
Lucy Jarrett vive in Giappone con il
fidanzato Yoshi, ma è costretta ritornare nel luogo dell'infanzia e
dell'adolescenza, in America; un posto che prende il nome dalla bellezza della
sua principale attrattiva: il lago dei sogni.
Un nome che le sembra così lontano
dai pensieri, ma anche così vicino al cuore, dove l'aria cristallina può
immortalare il tempo: uno sconosciuto immoto.
Il ritrovarsi nella casa di Famiglia,
con sua madre, suo fratello, i cugini e lo zio, fratello di un padre morto
prematuramente a causa di un incidente carico di dolore, è come un bagno nel
viale del passato, fra l'album di fotografie scolpite nella
mente.
Quella morte, per quanto
apparentemente accidentale non può tuttavia nascondere i sospetti su di una
vicenda ancora oscura, a monte della quale si è consumato un dramma che forse
affonda le sue radici nella giovinezza del bisnonno, Joseph Jarrett, fondatore
dell'impresa di Famiglia.
Erano i primi del 1900, e Joseph
aveva solo 16 anni quando la cometa Halley passava nel
cielo,
Era il 1925 e una giovane donna di
nome Rose, sorella di Joseph, sceglieva di battersi in nome dell'uguaglianza e
delle pari opportunità, anche se questo gli sarebbe costato il più caro degli
affetti: la figlia Iris.
La società che giudica: crocifigge in
nome della morale e pianta i chiodi della superficialità, frutto di un arrogante
e ipocrità meschinità, figlia di un oppressione basata sul mancato rispetto dei
diritti umani.
Eppure, nascoste in quella vecchia
casa di Famiglia, Lucy ritroverà le consumate parole scritte in vecchie lettere,
che il tempo che non può nascondere alla verità.
In esse scoprirà le immagini di un
amore che è rimasto impresso nel vetro lavorato, per anni davanti agli occhi di
tutti, senza che nessuno ne conoscesse l'origine.
Chi era Rose e quale atto d'amore o
scelta di vita l'ha obbligata separarsi da sua figlia
Iris?
Quale destino accomuna la Famiglia
Jarrett con quella dei Westrum?
La morte di Martin James Jarrett,
padre di Lucy, mentre si trovava in barca nel lago dei sogni, è veramente stata
una semplice disgrazia o suo fratello Art nasconde un atroce
segreto?
Il tempo, questo
sconosciuto.
Centrale, in una narrazione a tratti
epistolare nei suoi toni esplicativi, che non tralascia nulla al sentimento e
nel contempo, cerca di svincolarlo dai dogmi metafisici dell'animo
umano.
Questi ricordi, così armoniosi e
dolorosi.
Momenti perpetui che si disperdono
nell'etere, come fiocchi di neve sciolti nel candore bianco. Il paesaggio nel
suo insieme rivela l'immacolata cognizione dell'eternità che per l'uomo, schiavo
della vita, può esserci solo nel sentimento.
La scrittrice è abilissima nel
organizzare pensieri possenti di persuasiva armonia, incardinati fra la persona
e l'animo caratteriale. I gesti, delicati nella loro evidenza, sembrano
ballerine perfette che ruotano attorno a parole, di meravigliosa
fattura.
Una corona di frasi simile allo
sbocciare dei fiori, destinate ad ammaliare il lettore.
Tutto crea la visione letteraria di
quei momenti, attraverso il viaggio della protagonista a ritroso nel tempo. E i
ricordi, a questo indissolubilmente legati, le consentono di riscoprire la
verità soffusa di una felicità che per tutti noi è sempre e soltanto rinchiusa
nel cuore.
Un giorno, un anno, tutta la vita,
non esiste una scadenza per scoprirla e vivere nel riflesso della sua
pienezza.
Perchè le cose che contano, sono
quelle che non passano indisturbate, lasciando segni a tratti simili a cicatrici
nel carattere e nella nostra personale natura pensante. E' questo, alla fine di
tutte le cose, ciò che ruota attorno al Mondo che non c'è al di fuori, ma solo
dentro ognuno di noi.
Lì giace la
felicità.
L'Autrice, centralizza questo aspetto
della dolcezza, che si può identificare come il sublime senso di pace
interiore.
Il passato è un amico sincero, una
coscienza imperitura, che gioca a scacchi con la volontà di conoscere la verità
su ciò che siamo stati, attraverso i ricordi, l'analisi cioè di un periodo
carico di riflessioni, errori, azioni (in)compiute.
Lucy è tuttavia fin troppo lineare
nel suo atteggiamento sembra fuoriuscita da una casa di Ibsen, affronta la
verità storica del suo passato come il giovane Holden conosce della vita alla
prima scorribanda fuori dalle regole; tenace cioè nell'essere timida e
intimorita dagli schemi.
E questo è un limite che non sfuggirà
al lettore più attento.
Il paradosso di una scoperta che tale
in realtà non poteva qualificarsi, perchè evidente agli occhi che sanno guardare
e alle orecchie che vogliono sentire, rivela un passato smarritosi dietro le
scelte di un tempo in cui la morale era un avversario nella lotta per gli
ideali.
La madre che lascia una figlia pur
continuando ad amarla, questo rapporto che fa della distanza una materna alcova
di avvicinamento continuo dei pensieri è solo parzialmente credibile,
nell'ottica cioè di perdersi non nel realismo della storia in sé, bensì nel suo
concetto di fondo.
Per questo il romanzo è sopratutto
consigliato a coloro i quali tendono a coltivare gli argomenti, appassionandosi
ai concetti più astratti e metaforici, dai quali estrapolare un essenza
distillata nella realtà comune e contemporanea.
In effetti, il “poco” qui non esiste
e per effetto annulla in concetto di “tanto”, laddove la piccolezza trasmuta in
grandezza emotiva e come tale, passionale.
“Un giorno mi troverai” è un armonioso elogio ai gesti unici, per
quanto piccoli, dove il significato è quello di manipolare il mondo che ruota
attorno alla persona, attraverso le sue scelte e
convincimenti.
Marco Solferini
Nessun commento:
Posta un commento