sabato 21 dicembre 2013

Auguri di BUON NATALE!!!


Cari Amici Lettori,

il Blog si concede un pò di meritato riposo in questo periodo festivo.

Abbiamo letto tanti romanzi insieme per tutto l'anno!

Passione, avventura, thriller, azione, fantascienza, archeologia, tecnologia.. siamo andati a caccia dei migliori Autori e delle migliori storie. Per condividerle con il popolo dei lettori in tutto il Mondo. Senza distinzione d'età, sesso, religione, etnia. Accomunati soltanto da una passione: la carta stampata (gli amici dell'e-book non me ne vogliano..).

Abbiamo incontrato, strada facendo, molti nuovi Autori che arricchiscono ogni anno il patrimonio culturale della letteratura contemporanea.

Ogni tanto, in questo percorso di fantasia e narrativa, siamo inciampati in qualche opera al di sotto delle aspettative. Ma l'inchiostro di cui sono fatti i romanzi non è soltanto bianco o nero, nel mezzo, proprio lì tra quelle infinite righe e parole e lettere, c'è un arcobaleno di colori. Migliaia di sfumature che alimentano, nel distinguo, i gusti dei lettori.

L'importante è comunicare. Sempre. Comunque. Farlo in modo libero. Responsabile. Non si può e non si deve scrivere una recensione tralasciando la critica. Se tutto fosse "bello" e "appassionante" non esisterebbe il "brutto". Offriremmo cioè al lettore un cumulo di aggettivi vuoti, senza senso. Lo faremmo unicamente in qualità di adulatori. Finiremmo con l'annullare proprio il "bello", perchè in un Mondo dove non esiste il "brutto" è superfluo il suo opposto.

Inoltre, occorre saper premiare lo Scrittore che con il suo impegno, talento, passione, creatività propone al Lettore quell'oggetto prezioso e inconfondibile, unico e irripetibile: il Libro.
Ogni Lettore sa bene che non è importante essere Autori, bensì il "come" e il "perchè" lo si diventa. Un Libro pubblicato non fa uno scrittore. Sono i Lettori che lo creano, passo dopo passo, pagina dopo pagina, con quel passaparola carico di immaginazione, tipico solo delle cose preziose.

Sarai uno Scrittore quando il Pubblico amerà quello che scrivi e come lo scrivi.

Questo Blog è nato per fare della sana critica.

Auguro a tutti Voi e alle Vostre Famiglie un sereno Natale.

Marco Solferini.

lunedì 9 dicembre 2013

Storia delle terre e dei luoghi leggendari

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Storia delle terre e dei luoghi leggendari

Autore: Umberto Eco.
Genere: fantastico, storico, archeologico, illustrazioni.



Il Prof. Eco ci regala un testo straordinario che tratta il tema del mito e della leggenda associato a quella parte della storia che rimane ancora oggi un mistero. Le terre e i luoghi a metà tra l'archeologia e il fantastico. Che tanti credono siano veramente esistiti e molti sono costretti a non escluderlo.

Prodotto in versione manuale il testo offre al lettore, in diversi capitoli, una panoramica sintetica, ma estremamente efficace di ciò che sappiamo relativamente ai luoghi tra il mitologico e il leggendario del Mondo.

Incontriamo pertanto, in 15 capitoli, le terre della Bibbia, quelle di Omero, le meraviglie d'Oriente, il Paradiso terrestre, l'Eldorado, Agarttha, le isole dell'Utopia.

Come pure l'ultima Thule, Iperborea, la mitica Atlantide e Lemuria.

E ancora, Alamut, l'isola di Salomone, la terra Australe.

Non manca poi il Paese della cuccagna.

E naturalmente i luoghi del Santo Graal, Camelot, il mistero di Rennes-Le-Chateau e quelli romanzeschi tra cui la celebre Baker Street dove abitò il più grande detective di tutti i tempi: Sherlock Holmes.

Ogni capitolo è corredato da un gran numero di ottime illustrazioni scelte sapientemente fra quadri, immagini, sculture, raffigurazioni, dipinti e stampe certamente fra le più significative.

Complice l'ottima qualità della carta patinata il risultato è un gran bel compendio grafico. Saggiamente ben organizzato e utilissimo non solo nell'ambito di questa lettura, ma per gli amanti del romanzo storico – archeologico certamente riutilizzabile per avere a portata di mano riferimenti a opere d'arte cui molti scrittori spesso si ispirano.



Tutta l'opera si distingue per una discorsività paratattica, debitamente semplificata, che illustra al lettore i contenuti instaurando un dialogo sobrio e raffinato. Una vera e propria introduzione, quasi una visita guidata a questi grandi temi che sono parte integrante del DNA della nostra storia come razza umana evolutasi, ma pur sempre alla ricerca di quelle spiegazioni che ancora ci sfuggono. Sul nostro passato, sul perchè esistiamo e da dove proveniamo.

Il libro è una finestra aperta a tutti. Anche se probabilmente coloro i quali abbiano una preparazione accademica conosceranno già in larga parte tutti gli argomenti trattati, ma persino costoro troveranno, a fine testo, un completo indice degli Autori, degli Artisti e a mio avviso un ottima bibliografia generale.

Per questa ragione ritengo che chiunque, profano o esperto, appassionato o semplice curioso di uno o più temi affrontati nel libro, in esso scoprirebbe la pagina introduttiva di una propria personale ricerca. Il punto cioè di partenza per un avventura alla scoperta di quei luoghi che appartengono, per il momento, all'avventura fantastica.

L'Autore mette spesso ordine, citando doverosamente tutte le fonti che si sono occupate di questi numerosi argomenti, ma senza evitare, a volte, di fare un distinguo fra quanti li hanno idealizzati, a volte persino in modo completamente irrealistico, e coloro che invece li hanno effettivamente indagati, cercati, siano essi stati accreditati studiosi o appassionati che tuttavia hanno saputo fare di razionalità virtù.

Il risultato è straordinariamente bello. Un percorso avvincente che merita di essere vissuto dalla prima all'ultima pagina.



Storia delle terre e dei luoghi leggendari” è un opera geniale, ottimamente organizzata straordinariamente compatta e nel contempo completa. La brillante mente di uno dei più grandi scrittori e storici contemporanei, il Prof. Umberto Eco, propone un testo originale e di altissimo valore aggiunto. Pensato come patrimonio per tutti coloro che amano dare sfogo alle proprie passioni senza tempo e al di là dello spazio.

Eco, dimostra l'unicità del talento: è come i grandi del cinema o della musica, come Elvis Presley che poteva cantare qualcosa di nuovo o di vecchio rendendola ugualmente unica.

Vivamente consigliato. Sicuramente un regalo intelligente e di grandissimo pregio.

Sono inoltre certissimo che questo libro non potrà mancare nella personale collezione di tutti gli amanti di un certo Professor Martin Mystere..

Marco Solferini.
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marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com




domenica 8 dicembre 2013

Il richiamo del cuculo

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Il richiamo del cuculo

Autore: Robert Galbraith (pseudonimo di J.K. Rowling)
Genere: thriller.



Lula Landry è una bellissima top model di colore la cui carriera di assoluto successo è stroncata da un volo di oltre 12 metri che la uccide nell'impatto sull'asfalto ricoperto di neve. In una gelida notte d'inverno. Nel cuore di Londra. In uno dei quartieri più esclusivi della città.

Cosa si nasconde dietro quel tuffo nel vuoto che secondo la polizia e la stampa sarebbe un suicidio?

Per scoprirlo, suo fratello John Bristow, assume l'investigatore privato Cormoran Strike, vecchio amico di Famiglia del più giovane dei fratelli Bristow, chiedendogli di indagare a fondo i fatti di quella tragica notte nella convinzione che Lula non si sia suicidata.

Strike è un investigatore privato sull'orlo del fallimento non solo finanziario, ma anche privato. Da un lato i suoi creditori sembrano non dargli tregua e dall'altro la relazione con Charlotte una bellissima modella che lo aveva accolto nella propria vita è giunta drammaticamente al termine.

Cormoran è però un ex militare, un segugio della polizia militare che sembra dare il meglio di sé quando sta per toccare il fondo in quello che pare un moto di riscatto. Ad aiutarlo giunge inaspettatamente la nuova segretaria / assistente Robin. Una giovane da poco trasferitasi a Londra e in procinto di sposarsi con l'amato fidanzato. La ragazza ben presto scoprirà di avere talento e interesse per le indagini private.

L'ipotesi dell'omicidio prende lentamente forma insieme con un indagine che chiama anzitutto in causa l'eccentrico mondo delle star cui Lula apparteneva. In una Londra fatta di locali notturni, ristoranti, bar e circoli esclusivi, dove il lusso si alterna al disfacimento vizioso del denaro. Un viaggio, quello di Strike, fra numerosi personaggi che negli ultimi giorni e ancor più nelle ore che hanno preceduto la morte della top model hanno avuto a che fare con lei.

Ma anche un indagine che parte dal suo passato perchè lei è la figlia adottiva giunta in una famiglia ricca dopo la tragica morte di Charlie, il più giovane dei Bristow e amico d'infanzia di Cormoran. Una venere nera cresciuta in una famiglia di bianchi che è esplosa nel suo successo, richiamando su di sé gli obiettivi di mezzo Mondo e producendo in poco tempo una immensa ricchezza.

Rapper americani, produttori cinematografici, stilisti dell'alta moda, giovani disposti a tutto pur di emergere nello spettacolo e finte amicizie. Una girandola di personaggi sul cui sfondo spesso si delinea il vizio della droga.



Tanti personaggi che ritornano in più momenti durante la narrazione. Centralità dei dialoghi sempre condotti attraverso il confronto diretto.

La svolgimento della trama si alterna alle vicende personali del protagonista in quello che è il microcosmo di Cormoran Strike fra passato, presente e un incerto futuro. Numerosi elementi di decadenza che trasmettono un immagine dubitativa dell'uomo affranto che si trascina nella vita di tutti i giorni. Vessato anche da un handicap fisico laddove perse una gamba durante il servizio militare e oggi sente questa menomazione in tutto il suo peso. A cominciare dal fastidio di quella protesi con gli è difficile convivere.

La trama è incardinata sul movente e in larga parte sul luogo dove si consuma la morte di Lula. Un condominio esclusivo in una zona per Vip che viene indagato sotto molteplici punti di vista e definito in maniera quasi maniacale nel dettaglio a volte eccessivamente prolisso e ripetitivo. Tante parole per arrivare ad una serie di riferimenti che sarebbe stato meglio sintetizzare maggiormente, evitando di appesantire, con un numero eccessivo di pagine, l'opinione dei personaggi coinvolti. Scarsa e mal riuscita la focalizzazione soggettiva.

La complessità nella risoluzione del caso è basata su elementi di fortuna (non di pianificazione). Scoprire cioè che l'intrigo non è frutto di una mente preparata, ma di una serie di eventi fortuiti (le rose nel vaso che guarda caso cade durante le indagini, le telecamere che guarda caso non funzionano, ecc. ecc.) avvilisce mortalmente il lettore. Peraltro, dopo che, così ben definito il campo dell'azione, era legittimo aspettarsi un “coup de théâtre basato su di una spiegazione geniale. La mortificazione finale è un pugno nello stomaco. Drammaticamente banale e anche molto poco realistica giacchè la presunta psicopatia dell'omicida non spiega completamente il perchè delle sue azioni lasciando aperte a molte incongruenze logiche.

Fondamentalmente, il soggetto è piatto e la trama in sé banale. Non dissimile dalla sceneggiatura di un telefilm di genere giallo / drammatico. Le motivazioni dedotte sulla scelta di Cormoran come indagatore sono quantomeno vaghe, irrituali, apatiche di un qualche “sapore” che non sia l'amaro di una spiegazione molto poco plausibile.

Nel romanzo ci sono moltissimi locali, tali citazioni hanno un influenza positiva di genere turistico sugli appassionati di Londra.

Dal punto di vista espositivo le prime 60 – 70 pagine sono davvero ottime. In esse ho riscontrato la grande scrittrice, a tratti un po' poetessa un po' pittrice delle emozioni quale certamente è la Rowling.

Poi lo stile cambia.

L'esposizione diventa a tratti prolissa. Si appiattisce in modo eccessivamente lineare: cambi di scena, introduzione di un nuovo personaggio, dialogo e prospettiva. Questa macchinosità a ben guardare rende quasi tutto il romanzo ripetitivo dal punto di vista dello svolgimento. Poco coinvolgente, spesso si ha la sensazione che si sarebbero potuti sfoltire di numerose righe alcuni dialoghi. Per esempio quello con l'autista Kolovas-Jones, come pure quelli con Derrick Wilson, la guardia giurata, e i numerosi con il piccolo arcipelago famigliare Bristow (l'incontro fiume al ristorante è poco coinvolgente e parecchio anemico di sostanza).



Quando si parla di una grande scrittrice come la Rowling è inevitabile avere delle alte aspettative. Pur senza fare il paragone con la serie di Harry Potter, il suo precedente romanzo: “Il seggio vacante” lo giudicai ottimo. Davvero un gran bel romanzo. In questo caso invece, forse complice il genere thriller inusuale per l'Autrice, il risultato è davvero sottotono.

Il richiamo del cuculo” è un thriller scarso. La trama è banale, il racconto è appesantito da un metodo narrativo poco coinvolgente e a tratti molto lento che invece di essere introspettivo si risolve nella ripetizione di alcuni punti morti. Il finale è decisamente al di sotto delle aspettative.

Ci sono molti romanzi gialli e per certo si può trovare di meglio in libreria.

Sconsigliato.

Marco Solferini
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sabato 7 dicembre 2013

Il labirinto ai confini del Mondo

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Il labirinto ai confini del Mondo

Autore: Marcello Simoni
Genere: thriller storico



Terza avventura per Ignazio da Toledo. Dopo il successo de “Il mercante di libri maledetti” e “La biblioteca perduta dell'Alchimista”, ritroviamo il fortunato personaggio dell'Autore alle prese con una compravendita decisamente difficile. Nelle catacombe di Napoli infatti, Iganzio con il figlio Uberto in attesa al di fuori, sta concludendo un affare che ha per oggetto una reliquia contenente una sostanza molto simile al “sangue” che potrebbe anche fungere da miracolo di San Gennaro!

Il compratore, un prelato accompagnato da tale Gebeard Von Querfurt, esperto mediatore di reliquie antiche, non fa in tempo a concludere l'affare perchè un micidiale colpo, simile ad una vampata di fuoco ustiona a morte Von Querfurt scatenando l'inferno.

Ignazio, stupito dalla prodigiosa arma che rassomiglia ad una lancia in grado di scagliare saette simili a lingue di fuoco si getta all'inseguimento di un misterioso cavaliere. Si tratta infatti di Ulfus, un nordico possente e massiccio, spietato sicario agli ordini di un mistico che lui chiama il Mago.

Lo scopo di questo killer è quello di uccidere tutti coloro che possono entrare in contatto con una reliquia: il mantello del Sagittario.

Il portatore di quest'ultima però è inaspettatamente un Magister medicinae di Parigi: Suger de Petit Point la cui vita nella capitale francese è stata stravolta dalla richiesta d'aiuto di uno sconosciuto in fin di vita che gli ha lasciato, prima di fuggire verso la morte, la missione di consegnare il mantello promettendogli in cambio una preziosa pietra della mitica Draconite. Suger non avrebbe accettato di intraprendere un viaggio che lo avrebbe condotto in Italia, prima a Milano, poi a Napoli sulle tracce di Gebeard Von Querfurt se la sua vita parigina non fosse stata stravolta, anzi distrutta in poco più di 24 ore a causa della terribile accusa di aver insegnato la filosofia aristotelica, gravemente proibita dalla Chiesa. Bandito quindi dalla sua cattedra, dopo aver perduto, in un tragico incidente il suo più giovane discepolo, il medico aveva quindi deciso di riscattare se stesso procurandosi onori e gloria grazie alla preziosa Draconite.

Ulfus però, non è il solo sulle tracce del mantello.

Infatti, anche il temibile inquisitore Konrad Von Marburg lo sta cercando convinto di inseguire una setta di Luciferiani capeggiata dal misterioso negromante Homo Niger conosciuto anche come il Magister da Toledo.

L'inquisitore è un uomo spietato che gode di un grande potere giacchè investito direttamente dell'autorità papale. La sua crociata contro il male lo spinge a compiere atti di sadismo ricorrendo ad atrocità di ogni genere pur di ottenere risposta ai suoi interrogativi.

Per una serie di coincidenze l'episodio di Napoli lo convince che Ignazio sia in realtà proprio il Magister da Toledo.

Per il mercante è l'inizio di una nuova avventura.

Dovrà scappare dall'isola prigione dov'è stato segregato e, se vuole sperare di poter sopravvivere, dimostrare che non ha nulla a che vedere con la setta dei Luciferiani. Ma per farlo è chiamato a risolvere l'enigma racchiuso nel mantello del Sagittario e a smascherare il vero Magister da Toledo.

Da Napoli a Salerno, per giungere infine a Palermo nella mitica Corte dei miracoli.

Una rocambolesca azione fra duelli, inseguimenti, guerre e personaggi ambigui che spesso rivelano macchinazioni e personalismi audaci o letali. La brillante mente di Ignazio riuscirà a prevalere sulla sapienza del Mago che sembra padroneggiare una conoscenza unica al Mondo? E nel contempo riuscirà ad ingannare il fanatismo persecutorio dell'inquisitore Von Marburg?

Sarà nella mistica e bellissima Corte dei miracoli di Ré Federico II che ogni nodo verrà sciolto e tutti gli enigmi troveranno risposta.



Annunciato come il terzo e conclusivo capitolo della trilogia dedicata al Mercante, il finale lascia spazio ad un seguito. Il che è indubbiamente un bene!

La caratterizzazione ambientale dell'Autore è, come già in precedenza, di gran pregio. Ricchissima di aneddoti riguardanti libri “proibiti” di medicina, trattati di cosmologia o di alchimia. In questo terzo capitolo incontriamo anche non poche menzioni alle pietre e piante curative le cui proprietà avevano del miracoloso.

Gli spazi godono di una notevole correttezza introspettiva. Per quanto la sintesi di un romanzo che non è un trattato storico sconsiglia sempre un eccesso di nozionistica descrittiva allo scopo di evitare di diventare prolissi. L'immagine che ne residua è gradevole e ben identifica usi e costumi dell'epoca. Piacevole il rituale dei rapporti personali, a metà fra un codice di condotta e uno comportamentale.

Il tema di fondo è sempre quello della sapienza cioè quella fiamma che anima il desiderio di indagare la conoscenza contrapposta al dogma che invece impone e spesso plagia le menti.

Tanti i personaggi non protagonisti che si aggiungono a quest'avventura, tutti funzionali a scoprire la parte loro assegnata nel disegno degli eventi.

Lo stile espositivo oggettivo dell'Autore è sobrio, corretto e pulito. Non disdegna il rilascio di alcuni termini del parlato medioevale, oggi caduto in desuetudine e spesso ama divagare sui pensieri, le inquietudini o riflessioni dei personaggi che si alternano nello svolgimento della storia. Facendolo, indubbiamente la personalizza perchè umanizza non poco il contesto che altrimenti sarebbe più simile, per la dinamica narrativa, ad un avventura grafica. Laddove il format di movimento, all'interno del quale si svolge l'azione, è concentrico con un evento catalizzatore e una serie di ripercussioni che creano un effetto domino, ingigantendosi in un crescendo rossiniano fino al climax conclusivo.

Questo è certamente il metodo oggigiorno più in un uso per il romanzo storico. Personalmente, posso affermare che l'ho trovato assai gradevole, coinvolgente e carico di passione per l'avventura.

Viceversa, ho altresì rilevato che le prime 50 pagine sono eccessivamente fiacche. Ignazio entra in gioco solo nel secondo capitolo del romanzo (i capitoli sono a loro volta divisi in paragrafi). Fino ad allora il protagonista è Suger dè Petit Point tanto è vero che ho pensato ci fosse la volontà di introdurre un “passaggio di consegne” su un nuovo protagonista. Forse nell'ottica di altri romanzi. Meno male che così non è perchè il medico parigino non è molto appassionante e gran parte della sua focalizzazione è incentrata sui limiti e convinzioni di quest'ultimo che sono anche il suo epitaffio. Di certo non è all'altezza di Ignazio da Toledo e non lo è sopratutto per chi ha letto i precedenti due romanzi. E' chiaro che il lettore si aspetta di leggere del Mercante per eccellenza, delle sue considerazioni, deduzioni e del burbero carattere che spesso lo distingue.

Questo terzo capitolo si presenta in effetti più come un thriller. E' infatti attenuato, rispetto ai precedenti, l'aspetto esoterico del mistero e ciò accade limitando il fascino rivelatore e ambiguo del bene e del male.

La centralità della narrazione appartiene al viaggio incardinato nella ricerca. Rappresenta un ottimo espediente esplorativo.

Ben indagata e sviscerata la figura dell'inquisitore. Caratterizzato dal binomio ossessione e maniacalità che provocano in lui una morbosità in grado di viziare il suo pur preparato intelletto. E' lo stereotipo dell'assolutismo di pensiero che punta all'annichilimento attraverso il rifiuto demagogico ed il ricorso alle congetture. Il suo agire ben sintetizza l'autoreferenzialità del potere.

Paragrafi brevi: schematicamente ripetitivi basati sul trinomio ambientazione, movimento, dialoghi. Il tutto a vantaggio del lettore; molto efficaci per dare scorrimento, ritmo e sintetizzare in un trino la dinamica dello svolgimento narrativo basata su: 1) Evento 2) Azione 3) Reazione 4) Coinvolgimento – effetto domino. Si tratta di una scelta di stile forse determinata anche dall'editing che premia il libro come prodotto commercializzabile (quindi la Casa Editrice), anche se qualitativamente l'Autore mi era parso più evoluto ne “La biblioteca perduta dell'Alchimista”.

L'effetto principale di questa impostazione è una marginalizzazione dei sentimenti che diventano corollario riflessivo. Altamente funzionali ai periodi più sintetici e paratattici che formano delle pause, formato sotto trame, rispetto allo svolgimento principale.



Il labirinto ai confini del Mondo” è un appassionante avventura medioevale, con un protagonista avvincente. Il lettore proverà il brivido di un thriller storico ottimamente ambientato. Ricco di aneddoti, brillante e coinvolgente.

Consiglio alla casa editrice Newton & Compton di fare un cofanetto perchè penso che questi tre libri sarebbero un gradito dono natalizio per gli amanti del genere.

Marco Solferini.
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giovedì 28 novembre 2013

Il calice della vita

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Il calice della vita

Autore: Glenn Cooper
Genere: avventura, archeologia, fantascienza.





Arthur è un brillante manager della Harp Industries. Vive e lavora in Inghilterra, è laureato in chimica e ha una passione per l'archeologia che lo ha portato a fare la conoscenza di gruppo di appassionati del Santo Graal.


Amici, ma anche uomini di cultura, il cui intelletto si riunisce intorno ad una pinta di birra per discutere dei temi caldi dell'archeologia e in particolare delle numerose indagini che hanno come scopo il ritrovamento della più sacra delle reliquie.


Un giorno però, il Prof. Holmes, intimo amico e mentore di Arthur fa una scoperta eccezionale che lo proietta ad un passo dalla verità sul Graal. Immediatamente gliela comunica, rimandando però una spiegazione più dettagliata ad un momento successivo.


Tuttavia, non ha il tempo di condividerla con il suo amico e allievo.


Uno sconosciuto infatti, introdottosi in casa sua clandestinamente lo uccide insieme con la moglie. Nella colluttazione anche Arthur viene ferito, ma si salva miracolosamente dall'incendio con il quale il killer cerca di far sparire le tracce del suo passaggio.


Al risveglio, il giovane chimico non avrà il tempo per piangere il suo amico. Perchè egli stesso sembra essere la chiave per intraprendere la più sacra di tutte le ricerche che il fato ha voluto solo lui possa portare a termine.


Arthur infatti discende dalla celebre dinastia dei Malory che si dice, secondo la storia che si perde nella leggenda, siano gli eredi del più grande Rè della Britannia: Artù di Camelot.


Un passato legato alla mitica spada Excalibur e un destino che sembra legato al Graal. Un discendenza impressa nel suo stesso corpo giacchè egli possiede il segno della nobile discendenza: la tredicesima costola.


L'assassino del Prof Holmes però non poteva essere un ladro qualunque come la polizia è portata a sospettare, bensì un uomo addestrato. Risoluto e spietato. Il genere di sicario che si mette al soldo di chi può pagarlo profumatamente per i suoi servizi.


Nascosti nell'ombra, un elite di scienziati e uomini d'affari che passano sotto il nome di Khem, da duemila anni inseguono il Graal, consapevoli dell'immenso potere del calice e della sua vera natura.


Arthur si trova coinvolto in una partita a scacchi con un avversario occulto e potente che lo vuole controllare, sfruttando le sue capacità e la predestinazione che sembra accompagnare l'erede di Malory.


In suo aiuto però arriva una giovane fisica francese, Claire, che ha casualmente scoperto la cospirazione e il pericolo che Arthur sta correndo. Ben presto formeranno una coppia animata dallo stesso interesse per la verità e da un attrazione che diventerà una coinvolgente passione.


Il nemico però è ovunque e dispone di ampi mezzi.


Riuscirà Arthur a salvare la sua vita e ritrovare il calice della vita?


Sarà l'inizio di una rocambolesca ricerca che lo porterà dall'Inghilterra alla Spagna, dalla Francia a Gerusalemme


Dalle orme del grande Artù, alla ricerca della spada di Excalibur che sembra l'unico indizio per trovare il luogo dov'è custodito il Santo Graal.





Azione, archeologia, mistero e fantascienza. Un mix che l'Autore conosce molto bene e che riesce a fondere con uno straordinario quanto carismatico dinamismo.


Gleen Cooper ha conquistato milioni di lettori nel Mondo.


I suoi romanzi sono atti di intelligenza creativa al servizio della fantasia.


I lettori vengono sempre accompagnati in uno scenario la cui semplice intuitività consiste nella rappresentazione realistica di eventi, seguiti da spiegazioni tecniche sobrie e accattivanti.


L'intenso fascino dell'archeologia rivive nel suo splendore avventuroso, a tratti caparbio, ma sempre a misura d'uomo. L'immedesimazione è una delle migliori trasposizioni che il romanzo rilascia al lettore. Questo crea una focalizzazione narrativa altamente oggettiva che coinvolge il protagonista della lettura, scolpendo gli eventi in modo paratattico ed efficace. Come se la storia narrata fosse dapprima marmo che poi lentamente prende forma, abilmente modellato da un artista consapevole del gran disegno che si nasconde dietro la sua mano.


Tutti i tasselli corrono al loro posto e le pagine scivolano via con simpatica assuefazione al giogo creativo che l'Autore è bravo a introdurre nonchè dosare con sapienza e astuzia espositiva.


La narrazione infatti, è parcellizzata tra l'azione e gli eventi che introducono nuovi scenari e aprono a diverse ipotesi di svolgimento in quella che più volte si ha la sensazione sia un avventura in tempo reale.


Nel contempo, i capitoli d'attualità sono alternati con il passato. Lo stile che contraddistingue Cooper. Incontriamo quindi le gesta di Thomas Malory, quelle del grande architetto Gaudì e dello stesso Gesù nell'ultima cena.


La prospezione scientifica di Gleen Cooper è sempre attuale. L'Autore immerge il lettore nell'ambito di teorie avveniristiche realmente esistenti e tratta argomenti che sono essi stessi, la pietra filosofale o forse persino il santo Graal della scienza contemporanea.


Fra questi: la materia oscura. Le origini dell'Universo e forse del multiverso.


Ho trovato, come sempre, accattivanti le precise, per quanto sintetiche illustrazioni scientifiche. Credo che interesseranno non solo la fantasia, ma anche i cultori della materia. Personalmente ho letto il libro «Universi Paralleli» della studiosa Lisa Randall e penso che una parte significativa delle teorie esposte nel libro di Cooper (in particolare le stringhe e la supersimmetria) siano state ben elaborate da questa scienziata di Harvard.


L'Autore insomma, sa che dietro ogni favola c'è un fondo di verità e lo stesso spesso vale per le teorie scientifiche. Per questo opta per una soluzione che illustra, senza eccedere nella saccenza. In buona sostanza, dona al lettore, con spirito di condivisione, elementi per aprirsi ad un nuovo mondo, ricco di possibilità. Tutto da esplorare.




«Il calice della vita» è il nuovo imperdibile romanzo di Glenn Cooper. Un Autore che riesce a unire il fascino dell'avventura con il mito dell'archeologia e l'amore per la scienza. Azione, mistero, sentimento, trascineranno il lettore in un coinvolgente e appassionato viaggio sulle orme del mito di Rè Artù, per ritrovare Excalibur, la leggendaria spada. 

Fino alla scoperta della più santa delle reliquie cristiane: il Graal e con esso il mistero della resurrezione.


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