Il Blog ringrazia e consiglia:
Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni tanti interessantissimi eventi!
Museo Geologico Giovanni Capellini
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 2094555
www.museocapellini.org
* * *
Museo Geologico Giovanni Capellini
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 2094555
www.museocapellini.org
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
www.cartaepenna.it
* * *
www.cartaepenna.it
* * *
SI RINGRAZIANO PER LA GENTILISSIMA COLLABORAZIONE:
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
* * *
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
* * *
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
* * *
A
che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca
Autore:
Don Lorenzo Milani.
Genere:
attualità.
“A
che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca” è
un testo che ci ripropone la celebre lettera di Don Milani, ai
giudici del 1965 (più altri scritti), quando, in conseguenza della
sua presa di posizione sull'obiezione di coscienza, gli fu contestato
l'apologia di reato.
La
prefazione invece, è un prezioso ed elegante saggio a cura di
Roberta de Monticelli che argomenta alcune dei passaggi della
corrispondenza di Don Milani, facendo luce e chiarezza su di un
paradigma senza tempo, quale del resto sono le riflessioni, che il
prete ci offre come spunto per una serie di elucubrazioni, a tratti
filosofiche, spesso realistiche.
La
filosofia dei classici, unita alla teologia del vangelo, ma anche
quella grande cultura personale nazional popolare che per decenni,
specialmente nel dopoguerra, ha sostenuto e alimentato le credenze
soggettive su cui poggiavano le coscienze.
Don
Milani è stato un prete controcorrente, in una comunità montana,
lontana dalle grandi città, con problemi pratici quali “cibo e un
tetto sopra la testa” per i povere, i precari, i contadini, e i
loro figli, quel proletariato che lo Stato spesso sfruttava,
anzitutto nella disuguaglianza rispetto ai figli dei ricchi.
Oggi
si legge ancora Don Milani e forse è particolarmente importante
farlo, perchè quando tratta della Costituzione violata, dei diritti
dei più deboli, spesso calpestati in modo innominato, grazie ed
attraverso delle congetturali sofisticazioni, archetipi del
variopinto animo truffaldino di cui la società moderata è affetta e
drammaticamente c'è un riscontro, a distanza di ormai 40 anni dalla
sua morte.
Nelle
sue lettere ci sono considerazioni di valore.
Sopratutto
però, c'è un latente “j'accuse” al potere che coinvolge
e castiga solo alcuni, ma non tutti, che nelle sue linee di
indirizzo, smarrisce il sentimento liberale di rispetto verso
l'uguaglianza figlia delle pari opportunità. Nelle sue parole
certamente dotte, malgrado la dimensione territoriale, il lettore
riscontra la genuina possanza del convincimento.
L'ingiustizia
diventa complice di un osservanza delle regole, che sono però
indirizzate e controllate da quest'ultima.
Oggi
forse più che mai, meticolosamente schiacciati, noi tutti, dalla
società dell'accettazione, che spinge gli individui a rivolgersi con
occhio critico, suadente, apparente al presente, e speranzoso al
futuro, nascondendoci oltre la nebbia delle bugie e dei silenzi,
complici omissivi di un grande assassinio: la morte della ragione.
Don
Milani ha difeso la salvaguardia dei piccoli, attraverso i grandi
ideali, quelli che spesso si riscontrano nelle parole, ma si
smarriscono nei fatti.
“A
che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca” è
un testo da (ri)scoprire, e sopratutto da commentare con il pensiero,
che permette di viaggiare liberi negli spazi della memoria. Una
riflessione, che parte da un evento scatenante, quale fu l'obiezione
di coscienza, ma prevalentemente investe le antinomie dell'essere
umano, la sua doverosa importanza nell'ordine delle cose e la
disuguaglianza a danno dei deboli e degli ignoranti.
Consigliato
sopratutto ai giovani che non conoscono età perchè si sentono tali
finchè conservano la libertà nella mente e nel cuore.
Marco
Solferini
Nessun commento:
Posta un commento