Il
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"Carta e
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LIBRERIA MONDI NUOVI
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dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
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IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
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La mia anima è ovunque tu
sia
Autore: Aldo
Cazzullo.
Genere: drammatico, storico,
sentimentale.
Alba, piccolo paese nel piemontese, è
il 1945 e la guerra volge al termine. I fascisti, o quel che rimane delle loro
brigate, sembrano schegge impazzite e vagano alla ricerca di una salvezza per sé
stessi, uccidendo senza pietà i partigiani.
La lotta si sposta dalle strade ai
boschi, dalle piazze alle Chiese, in ogni dove: per vendetta, giustizia,
sopravvivenza.
Sullo sfondo, un Mondo destinato a
cambiare, e un Italia che sembra sul punto di rinascere. La classe operaia da
una parte, fatta da ex braccianti, agricoltori e nuovi lavoratori delle grandi
industrie che si identifica nel comunismo e dall'altra parte, quel che resta
delle lobby padronali, vicine alla Chiesa cattolica di
Roma.
In questo clima dove tutto sembra
essere possibile, due partigiani, Domenico e Alberto, si recano da un prete, nel
cuore della notte, per reclamare un tesoro, quello della Quarta Armata, nascosto
forse nei sotterranei della chiesa.
Due uomini che hanno condiviso
l'avventura, la lotta, la fame e la disperazione della guerra, ma anche, e
sopratutto, l'amore per un donna: Virginia.
E' il 1963, Amilcare Braida è uno
scrittore cittadino di poco successo, oltre i confini di quel villaggio che è
diventato, nel dopoguerra, una città costruita attorno ad un imprenditoria
emergente, sorta alla fine del conflitto, così improvvisa da aver sollevato
alcuni interrogativi sulla provenienza di questa ricchezza che ha forgiato due
imprese su scala internazionale, specializzate entrambe nella produzione di
vino.
Forse è una storia questa, pensa
Amilcare, degna di essere scritta, forse potrebbe addirittura essere il suo
testamento di scrittore visto che un male incurabile sembra aver deciso la fine
sei suoi giorni.
E' il 25 Aprile del 2011, nei boschi
di Costamagna, l'ex. partigiano Domenico Moresco, titolare di una delle due
imprese produttrici di vino, è stato trovato morto mentre andava in cerca di
tartufi.
La polizia indaga, tra presente e
passato e anche una bellissima investigatrice privata, al soldo del rivale
imprenditore del Moresco, tale Antonio Tibaldi, indaga.
Dalle ombre del passato, questa morte
anomala, sembra collegarsi a quel tesoro di tanto tempo fa e al nome della donna
amata e mai dimenticata: Virginia.
Un gran ritmo. Capitoli brevi,
immediati nell'esposizione dialettica e circostanziati, per quanto concerne
l'elaborazione dei caratteri protagonisti.
Una narrazione che alterna il 1945,
con il 1963 e finisce nel 2011: contemporanee distanti nel tempo, ma vicine per
la ricostruzione dei fatti.
Una storia che rassomiglia ad un
album di fotografie.
Un mistero, permeato dall'amabile
capacità di coinvolgere il lettore, appassionandolo ad una storia d'Italia, per
l'Italia, carica di uno stile pulito e ben organizzato.
Emozioni d'altri tempi che strappano
sorrisi e lacrime amare, nelle profonde riflessioni che l'Autore ci offre, in
quel passato, qui servito su di un piatto d'argento, che sembra una vendetta per
capire le nostre incongruenze del presente, come Popolo: il testamento vivente
di ciò che resta di un sogno. Di un Italia diversa.
Cazzullo è bravo, abile ed
intelligente nel rifiutare la critica esasperata e fine a se stessa, lasciandosi
invece andare a quell'indagine storica, che ci riporta a considerare alcuni
luoghi comuni, in rapporto alla verità raccontata dagli
eventi.
Forse troppo duro nei confronti della
classe sacerdotale, ad avviso dello scrivente eccessivamente identificata con
l'idea del padronato d'elite, che controlla e cerca un lobbistico sfruttamento
del lavoro e dell'imprenditoria, per amalgamare il suo ruolo nella realtà
contemporanea.
Davvero pregevole la “salomonica”
spartizione del tesoro, ed i riferimenti, più o meno velati ai poteri forti che
andavano consolidandosi, per controllare fazioni e circoscrivere ambiti della
produttività economica e della concezione politica del
pensiero.
Merita tuttavia, una precisazione, la
frase che uno dei protagonisti del romanzo regala al lettore: “io non parlo di
donne, io parlo con le donne”; in ossequio al periodo storico di riferimento,
tale affermazione è di paternità del celebre Avvocato Gianni Agnelli, che ebbe a
pronunciarla in una sua intervista negli anni 80.
“La mia anima è ovunque tu
sia”, è un buon romanzo all'Italiana, magistralmente diretto da Aldo
Cazzullo, che conferma le sue doti di narratore introspettivo, padrone di una
straordinaria capacità di fondere l'esposizione giornalistica con l'indagine
storica. Il risultato è uno scritto d'eccellenza, molto immediato nel ritmo
narrativo, godibilissimo e appassionante.
Marco Solferini
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