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LIBRERIA MONDI NUOVI
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IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
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IL SECONDO RINASCIMENTO
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L'oro
dell'inferno
Autore:
Eric Frattini
Genere:
Avventura, storico, drammatico.
I
numeri della follia nazista: nella seconda guerra mondiale soltanto il corpo
noto come S.S. ha eliminato 2.500.000 polacchi, 520.000 zingari, 473.000
prigionieri russi, 100.000 persone incurabili (definita eutanasia) fra cui molti
tedeschi e quasi 5 milioni di Ebrei.
Al
centro del Romanzo c'è il piano nazista denominato Odessa il cui scopo era
quello di offrire un salvacondotto ai gerarchi del 3° Reich in quel 1945, quando
la Germania ormai stava per capitolare, stretta d'assedio fra le forze Alleate e
Russe.
La
narrazione comincia il 10 Agosto 1944, a Strasburgo, in un Hotel requisito dalle
forze d'occupazione tedesche, dove si svolge una riunione segreta di 14 potenti
uomini dell'alto comando militare nazista e dell'economia, sotto l'egida di
Martin Borman, ideatore del piano Odessa.
L'organizzazione di Odessa viene sviscerata con
meticolosa attenzione per ogni particolare, partendo dall'ideazione, fino ai
singoli scopi e metodi attuativi.
Fondamentale, la figura dell'unico non-tedesco, cui
viene affidata sostanzialmente l'esecuzione del piano, tale Edmund Lieneart,
amico di vecchia data del Furher, e ingegnoso uomo d'affari
francese.
Avrà
lui il compito di legare i rapporti fra l'establishment economico finanziario
della Germania e quello della Svizzera: i potenti “gnomi” bancari che hanno
svolto un ruolo essenziale nella messa a disposizione dell'enorme ricchezza
accumulata dai nazisti durante la guerra.
I
depositi svizzeri, come una vera e propria super banca del
riciclaggio.
L'Autore, complice una pregiatissima opera d'indagine
storico – giornalistica, propone tutte le fasi di questa ambiziosa operazione
che sembra essere l'ultimo atto di una guerra che aveva trasformato il Mondo e
che avrebbe dovuto preservare i capitali provenienti dai Paesi occupati e le
stirpi ariane in attesa dell'ascesa del 4°
Reich.
Lienart
comprende da subito che, per offrire una realistica via di fuga dal centro
dell'Europa in guerra a quei gerarchi del nazismo, che stavano per diventare gli
uomini più ricercati del Mondo, era necessario aggiungere un tassello, un
alleato così potente e discreto, da poter accogliere quegli uomini e fare ciò
che la Svizzera avrebbe fatto finanziariamente: ripulire le loro identità, prima
del trasferimento nell'America Latina.
Questa
super potenza avrebbe potuto essere solo la Chiesa
Cattolica.
Per
questa ragione, Edmund coinvolge il suo giovane figlio, August Lienart, già
seminarista e in attesa di prendere i voti. Sarà lui a raggiungere Roma, una
città controllata dagli Alleati, e ad incontrare, tramite Padre Bibbiena,
prelato del servizio di controspionaggio Vaticano noto come “Entità”, il potente
Vescovo Hudal, già definito l'anima nera, controllore della influente
congregazione Austro – Germanica di S. Maria
dell'Anima,“Aela”.
Tramite
i tentacolari accordi e potenti contatti del Vescovo, il piano per offrire
salvezza ai gerachi del nazismo prende corpo grazie all'uso del c.d. “corridoio
vaticano”, che Padre Draganovic ebbe già ad utilizzare per salvare i gerarchi
dei Balcani, ripulendo il loro passaporto e fornendo identità di
copertura.
Il
prezzo di questo coinvolgimento arriverà fino alle più alte sfere del Palazzo
Apostolico, quei Mons. Montini e Tardini che daranno la loro benedizione
all'operazione in cambio di oltre 52 milioni di franchi svizzeri in oro
massiccio.
Lingotti che dal cuore dell'Europa, dovranno passare per
Murano, dove gli artisti veneziani useranno la loro arte per contraffare
quell'oro, alterandone il conio, allo scopo di renderlo “pulito” dai controlli
degli Alleati.
Ma
quell'oro non è affatto pulito, perchè appartiene in larga parte agli ebrei, il
cui olocausto sta diventando una macabra realtà, è infatti stato sottratto a
milioni di Famiglie trucidate, torturate e perseguitate e ora, diventa la moneta
di scambio per la salvezza dei loro stessi aguzzini, per questo è “l'oro
dell'inferno”.
L'operazione Odessa però, non passa inosservata e Allen
Welsh Dulles, responsabile europeo dell'O.S.S. (acronimo antecedente per i
servizi segreti americani, che poi sarebbe diventato C.I.A.) insieme con il suo
Vice Gerry Mayer, ha allestito una task force sul fronte svizzero allo scopo di
indagare su questo misterioso piano. Fra gli agenti coinvolti ci sono anche
Samantha Osborn, esperta negli avvicinamenti freddi e Claire Ashford. Proprio a
loro saranno affidati incarichi ad altissimo rischio per intercettare e scoprire
la verità su Odessa.
Tutto
questo mentre, sullo sfondo di questo macroscopico esodo occulto, un operazione
ancora più ambiziosa è portata avanti da Martin Borman in persona; denominata il
“martello degli dei”, era il piano per simulare la morte di Adolf Hitler e
trarlo segretamente in salvo a bordo di un sommergibile, lontano da quella
Germania ormai a ferro e fiamme.
Fra
operazioni di finanza bancaria, omicidi, tradimenti e accordi segreti, gli
sviluppi di Odessa sono ancora oggi oggetto di numerosi
accertamenti.
Su
tutti, il più controverso, è il ruolo che potrebbe aver avuto una componente
ecclesiastica Vaticana.
Frattini, già Autore di scritti che identificarono i
servizi segreti della Santa sede, rivelando il lato più oscuro
dell'organizzazione nota come “Opus dei”, in questo testo, rilancia il suo
“j'accuse” non solo sul ruolo troppo passivo che la Chiesa Cattolica avrebbe
tenuto nei confronti del regime nazista, durante la sua ascesa, ma addirittura
nell'aver facilitato la fuga dei criminali di
guerra.
Una
scientifica volontà determinata dalla contropartita in
oro.
Una
scelta dettata, secondo la ricostruzione offerta, dal pericolo imminente del
comunismo, che sbilanciava gli equilibri mondiali, minando le fondamenta di una
religiosità che si sentiva minacciata.
Nelle
prime cento pagine del romanzo, la guerra sta finendo, la macchina di morte
nazista è prossima alla sconfitta, ma il lettore potrà leggere della fredda e
cruda esposizione di un atroce lascito in termini di vite umane: il
genocidio.
Non
solo ebrei, ma un numero impressionante di persone, sterminate da una macchina
di morte che per anni ha operato senza sosta, concepita grazie all'apporto di
milioni di soldati, forze di polizia e servizi
segreti.
Lo
scenario che l'Autore ci propone è questo: il decadimento del sogno di una
società pura e moderna, sotto l'egida del Reich millenario, ma anche la tacita e
persino vanitosa accettazione di aver portato avanti un disegno di sterminio
organizzato, spesso ad opera di persone comuni come insegnati, architetti,
ingegneri, medici. Uomini e donne che si sono macchiati di crimini efferati,
omicidi di massa, torture. Numeri che figurano nel loro curriculum come fonte di
vanto, a testimoniare l'efficienza o la macabra esposizione di una classifica
omicidiaria fra le varie unità impiegate e in competizione fra loro in una folle
corsa allo sterminio e che ora, il Mondo, sta per giudicare senza appello,
prossimo a reclamare gli interessi di questa pagina così nera della
storia.
E' un
clima quasi surreale, nel quale gli Alleati si muovono tramite agenti scelti
dell'O.S.S. che penetrano nel cuore dell'ormai decaduto sogno visionario della
Germania nazista, muovendosi come esploratori di un mondo egocentrico perso,
fagocitato, ruminato dalle sue stesse ossessioni ritualistiche seriali, che sono
l'ultimo amaro lascito di una società psicopatica, militarizzata e autogestita
sulla base di una sociologia deviata che ha annientato l'essere umano, partendo
dal pensiero e finendo con il libero arbitrio dei
sensi.
Ottime
doti di narratore fanno si che il lettore sia immedesimato negli ambienti,
grazie ad un linguaggio sobrio e fruibile, il cui realismo offre spunti di
efficacia.
Una
lettura agevole, che ispira apprendimento, indubbiamente consigliata a tutti
coloro che studiano questo periodo storico e i fatti che lo hanno
distinto.
L'anamnesi giornalistica, tuttavia, cede il passo, nello
scorrere delle pagine, a quella romanzata dello scrittore, quando le circostanze
chiamano in causa persone appartenenti alle più alte sfere del clero, fino al
papato. Il loro comportamento, che numerosi studiosi hanno da tempo posto sotto
osservazione, ci viene qui proposto nella sua veste più capziosa e probabilmente
meschina.
La mole
di cinismo ignorante che traspare dalle scelte di chi, sulla carta, avrebbe
dovuto operare secondo i più alti crismi della carità cristiana, è indubbiamente
una scelta stilistica.
Ad
oggi, infatti, numerose sono le spiegazioni dedotte, prodotte e spesso ancora
oggetto di un dibattito assai complesso, sul ruolo che l'Istituzione
ecclesiastica avrebbe svolto o, per certi versi avrebbe dovuto
svolgere.
Un
ignobile neutralità, concepita come una plausibile scusa per preservare se
stessa, a fronte della possibilità di subire ritorsioni devastanti o un
effettiva strategia basata su di un profilo basso, ma persuasivo degli eventi,
che non avrebbero potuto essere cambiati e il cui ruolo nella realtà non
apparteneva alla sfera spirituale.
Probabilmente, su questo interrogativo non basterà una
generazione o due, ammesso che si arrivi mai ad un effettivo
compromesso.
Il
lettore non confonda poi l'emancipazione e l'isolazionismo in cui vivevano
alcuni membri di alto lignaggio vaticano, per i quali la realtà era un aspetto
sganciato dalla vita. Rinchiusi all'interno di una consuetudine quasi monastica
nella loro assenza di comunicazione: percepivano cioé una visione della
contemporaneità persuasa da luoghi comuni e poco attenta alla compromettente
evoluzione degli eventi.
Costoro, che nel romanzo sono menzionati e interagiscono
con i protagonisti, essendo realmente esistiti, hanno sulle spalle il peso di
scelte compiute in modo da alcuni giudicato dissennato, come ultimo retaggio di
un potentato ecclesiastico più attento ai beni materiali e terreni piuttosto che
alle anime dei credenti.
Il
romanzo quindi, ci offre un punto di vista, ma non è quello storicamente
unanime, ne il più accreditato, pertanto il lettore ne abbia contezza prima di
condividerne le impressioni; tenendo anche presente che spesso, l'opera proposta
al pubblico è anche un prodotto commerciale e, ultimamente, le vendite sembrano
premiare coloro che si schierano in modo critico verso l'Istituzione Chiesa
Cattolica, come tale sia chiaro che buona parte delle congetture presenti nel
romanzo sono semplici illazioni e non esorbitano dalla pura fantasia sulla cui
opportunità, ovviamente, in tanti hanno diritto a
dissentire.
Prova
ne è il fatto che il piano denominato “martello degli Dei” fu certamente
concepito, ma la verità storica ci dice che non fu attuato, in quanto Hitler e
sua moglie Eva Brown trovarono la morte nel bunker, prima dell'arrivo delle
forze russe.
Il
finale del romanzo poi, purtroppo, decade in un tripudio di anticlericalismo
convinto, laddove arriva ad equiparare la nascita di uno Stato del Vaticano,
post seconda guerra mondiale, con l'avvento del 4° Reich. Una similitudine
scabrosa e volutamente offensiva, la cui esposizione denigratoria sfocia
evidentemente in opinioni personali dell'Autore, il quale, rimanendo sempre
nell'alveo della riflessione letteraria, concepisce quindi una visione altamente
critica della Chiesa di Roma, peraltro un po' troppo spesso generalizzata,
rispetto alla sua reale natura e arcipelago di correnti in essa
presenti.
Come ho
già avuto modo di sottolineare: il romanzo è anche, e per qualcuno sopratutto,
un bene commerciale. Le vendite premiano lo scandalo, e quando lo stesso è
indirizzato contro la Chiesa Cattolica, sembra che una parte del pubblico lo
gradisca. Questo però può essere utile alla fantasia, ma è certamente vizioso
per il realismo della ricostruzione storica dei
fatti.
A parte
quindi il significato recondito, che ciascun lettore valuterà in base alle
proprie convinzioni ed intelletto, “l'oro dell'inferno” è un buon romanzo,
particolarmente ben redatto e appassionante; una storia godibilissima e
coinvolgente, il cui stile narrativo calerà il lettore in quegli oscuri e
tortuosi giorni che segnarono la fine del terzo Reich, con l'ultimo atto di una
grande guerra: l'operazione Odessa.
Marco Solferini
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