Il
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IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
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Il tribunale delle
anime
Autore: Donato
Carrisi
Genere:
Thriller
Dopo
“Il suggeritore”, romanzo d'esordio di Donato Carrisi e successo
editoriale planetario, l'Autore ritorna con il suo secondo scritto: tratto da
fatti realmente accaduti, ambientato in una Roma oscura, sul baratro della lotta
fra il bene ed il male.
Marcus è un penitenziere, un uomo
dotato di caratteristiche di analisi fuori dal comune, un osservatore votato
alla più grande sfida che un difensore del bene potrebbe intraprendere: scovare
e redimere il male. Nel suo passato però un fatto traumatico gli ha svuotato la
memoria. L'ultima immagine che glie resta è quella della morte di Devok, il suo
mentore, poi il risveglio, il suo, da uno stato che sembra di morte
apparente.
Guidato da Clemente, suo superiore
nel “paenitentiaria apostolica”, quello che potrebbe essere considerato
il tribunale ecclesiastico della “culpa gravis” per la quale cioé la
confessione non comporta assoluzione, vista la natura atroce del crimine
ammesso, egli si mette sulle tracce di una giovane studentessa
scomparsa.
Tutti
indizi puntano ad un misterioso omicida, un serial killer che fa si che le
vittime di un crimine irrisolto prima scoprano e poi incontrino il colpevole,
affinché decidano per il perdono o la condanna.
Un
macabro gioco fra il bene ed il male, ma anche una sorta di scientifica
dimostrazione che l'uno ha bisogno dell'altro per sopravvivere a se
stesso.
Le
prove indicano che il rapitore della ragazza è il maniaco seriale noto come
Jeremiah Smith, vittima proprio di questo macabro rituale e sospeso fra la vita
e la morte, in coma.
Marcus però non è il solo sulle
tracce dell'assassino.
Anche
Sandra Vega, ufficiale di polizia della scientifica ed esperta della tecnica di
fotorivelazione è costretta a indagare per scoprire quale verità si nasconde
dietro la morte di suo marito David. Incidente od
omicidio?
Ossessionata dalla sua bramosia di
verità e dal desiderio di vendetta, seguirà le prove scientifiche e farà
applicazione del metodo deduttivo dell'indagine pragmatica e filo logica;
incontrando sulla sua strada l'enigmatico Thomas Shalber dell'Interpol,
anch'egli coinvolto nell'indagine e alla ricerca di un misterioso uomo con la
cicatrice sul volto.
Quale
segreto nasconde l'assassino e da dove trae origine il suo istinto omicida? E'
possibile che il genio del male sia un trasformista senza volto, così abile da
rapire le identità degli uomini prima ancora di portar loro via la
vita?
Quali
segreti si nascondono dietro la biblioteca angelica e il dipinto che ritrae
“il Martirio di San Matteo”, e che cos'è realmente il Tribunale delle
Anime?
Il
romanzo si distingue rispetto a “Il suggeritore” non solo per la trama,
ma sopratutto per lo stile narrativo.
In
questo caso, l'Autore opta per una svolgimento conciso e programmatico degli
eventi, a tratti dal tenore giornalistico, che rivela una contrapposizione fra
l'elemento descrittivo ambientale e quello
caratteriale.
Il
primo trova uno svolgimento liberatorio, quasi catartico nella manualità
espositiva dell'indagine scientifica. In più momenti l'occhio del lettore sembra
quello di una telecamera in movimento che, avido di indizi quanto di equivoci,
si sofferma sul lato pragmatico della materia esistenziale percettibile a occhio
nudo. Nutrito di aneddoti, non rinuncia alla cruda esemplificazione escatologica
dei luoghi, più strumentali che passivi, rispetto alla
narrazione.
Diverso invece, lo stile adoperato
per gli elementi caratteriali. Laddove i protagonisti partono da un concetto
esistenziale di fondo ancorato alle emozioni. La kafkiana incomprensione del sé,
trascina l'animo di ciascuno avanti al baratro della domanda più banale e nel
contempo più pericolosamente contemplativa dell'abisso che abbiamo dentro di
noi: “chi sono Io veramente e cosa sono capace di
fare?”
Naturalmente, l'amabile tenore del
dualismo, che orchestra l'intero macroscopico ingannevole disegno omicidiario
alla base del thriller, vive il suo riflesso nella mentalità traviata della
natura umana. E ciò prima ancora che in quella dell'assassino che ovviamente
riassume in sé gli altrui dubbi e ad essi dona una risposta letale nella sua
pratica, colpevole, genialità di fondo, che si traduce e trasmuta poi
nell'accettazione della sua genesi omicida.
I
protagonisti di questo romanzo rispondono all'inconsueto e a ciò che è
apparentemente incomprensibile con una estremizzazione delle proprie certezze:
la scienza per alcuni, la fede e la dedizione al lavoro per altri. Sono eroi
pieni di una cultura formatasi in seno al loro ruolo nella società, tanto quanto
sono vuoti di quella coscienza estranea ai 5 sensi, qual'è l'enigma di fondo
della natura umana. Il lato impercettibile.
Ambizioso, per essere il secondo
romanzo di un Autore che, al suo esordio ci aveva trascinato con un ritmo
incalzante e dinamico di cui, in questa narrazione, troviamo scarsamente
traccia, essendo invece più organizzata sulla base di cadenze ritmate da un
indagine che accelera nella sua intrigante scommessa sul fascino del male e il
potere della reminiscenza attraverso l'espiazione.
E'
certamente un libro di buona fattura, sopratutto ben organizzato, sempre attento
ai particolari senza creare antinomie o incongruenze, che in alcuni casi
tuttavia eccede nel tenore descrittivo, laddove una semplice sufficienza del
dettaglio avrebbe lasciato alla fantasia del lettore una miglior possibilità di
immedesimazione.
Da
questo punto di vista, l'Autore sembra più vicino ad un regista che domina la
sceneggiatura, piuttosto che ad un narratore che la racconta al
lettore.
Di
fatto però, si tratta di un buon giallo, con uno stile intenso,
argomentativamente esatto, esplicativo e coinvolgente nello sviluppo della
trama. Lo stile vorticante, avvolgente, passionale, e introspettivo donano al
romanzo un indubbia carica emotiva.
Il
finale è un piccolo atto di genialità narrativa che merita di essere gustato con
attenzione esattamente come il pregiato cameo che rimanda al
“Suggeritore”
“Il tribunale delle anime” è
un buon romanzo, un giallo ambientato in una Roma dalle tonalità ambigue, in
perenne lotta fra il chiarore e l'oscurità; intenso, emozionante, geniale e
imprevedibile; la narrazione si segnala per la bellezza originale delle scelte e
delle contrapposizioni, che attribuiscono un coinvolgente senso di inquietudine
da cui il lettore non potrà facilmente liberarsi.
Un
appuntamento immancabile per gli amanti del thriller: da
leggere.
Marco Solferini
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