Il
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"Carta e
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IL SECONDO RINASCIMENTO
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ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
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La
teoria del caos
Autore: Sara
Boero.
Genere: sentimentale,
drammatico.
Miriam ama Evan e viceversa: una
storia d'amore complessa, giocata e centralizzata sui due
protagonisti.
Lui, un ragazzo difficile, con un
evidente tendenza sociopatica, frutto di un passato oscuro, carico di
risentimenti e atteggiamenti che denotano gravi problemi
relazionali.
Il suo mondo è una sutura contro la
ferita dei sentimenti. Chiuso in se stesso, sopravvive ai demoni che flagellano
l'animo tormentato del bambino incompreso, oggi diventato un adulto, isolatosi
dalla realtà.
La sua risposta, quasi un atto di
abnegazione all'istinto di sopravvivenza, è quella di rifugiarsi in un
microcosmo di equilibri emotivi precari, la cui unica valvola di sfogo è
Miriam.
Lei è la chiave per aprire e chiudere
la finestra su quel che resta di una normalità, che per lui non è mai stata
altro se non un concetto, sfuggevole, a tratti opprimente, spaventoso per un
animo indebolito dalla ricerca di qualcosa, così sconosciuto da non essere
nemmeno identificabile.
E' Miriam che, ipersensibile,
egocentrica di passioni ed emozioni, esalta l'antitesi dei due caratteri e
attraverso la repulsione, mette in luce quella straordinaria capacità attrattiva
che i sentimenti sembrano inseguire, prima ancora della lucidità
sessuale.
Incentrato completamente sui
protagonisti, il loro rapporto con il passato servirà per comprendere le scelte
che hanno determinato un presente dove, forse per una sorta di predestinazione,
l'assenza fisica sembra l'unica via di mezzo, fra la rinuncia e la
condanna.
Sentimenti a volte oppressivi, quasi
claustrofobici, che paiono un Bianconiglio sfuggente, perdutosi in un labirinto
le cui porte tendono a chiudersi. Il paradigma del caos, secondo numerosi
autori, primo fra tanti Lewis Carroll, sembra materializzarsi in questa curiosa
parafrasi della felicità che l'Autrice ci propone e che sembra scaturita dal
paradossale mondo di “Alice nel paese delle meraviglie”, dove solo i
pazzi comprendono la ragione.
Una narrazione eclettica per quanto
riguarda le dottrine sociologiche del comportamento e la scienza della
psicanalisi, ma anche paratattica nel rinunciare ad un insistenza che tuttavia a
momenti sembra eccessivamente rafforzativa di un concetto già latente, laddove
l'Autrice attribuisce una fisica del peso specifico ad una costante tipica dei
rapporti amore – odio: la ricerca.
Fine a se stessa, coadiuvata da un
mallo di insormontabili problematiche, con le quali è più semplice e produttivo
convivere, la ricerca opta per il cambiamento attraverso l'accettazione. Questo
è amore irrituale, ma accettato per il suo tasso dogmatico di esistenzialismo
puro, oltre il quale scopriamo la rinuncia, come atto ultimo di assuefazione al
destino irrazionale.
Questi punti interrogativi che non
possiamo, vogliamo, dobbiamo, fino in fondo comprendere, il cui carico emotivo
releghiamo in fondo al cuore, incatenandoli con la mente ad una ragione, che è
un baricentro di sopravvivenza alla follia.
La volontà di amare è qui un
traghettatore per l'inferno, eppure la domanda di fondo che resta, oltre le
pagine di questa appassionante lettura è: se dopo aver percorso gli inferi e
attraversato il purgatorio, possiamo goderci il paradiso, ne sarà valsa la pena?
Di amare per essere amati, in virtù soltanto di quel che siamo, senza bisogno di
cambiare.
“La teoria del caos” è un
inteso affresco di quell'elogio all'accettazione oltre la morale. Un rifiuto dei
dogmi, che cerca di spersonalizzare le teorie realistiche della ragione, in
omaggio a quella pazzia interiore, che fa dell'amore la più attrattiva ed
irrazionale delle forze, in grado di muovere il mondo e cambiare il corso degli
eventi.
Marco Solferini
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