domenica 1 gennaio 2012

La mappa del destino

Cooper_La mappa del destino
La mappa del destino


Autore: Glenn Cooper.

Genere: avventura, archeologia, azione, mistero.


La mappa del destino” è il nuovo romanzo di Glenn Cooper, già Autore del fortunatissimo “La biblioteca dei morti” e del suo seguito “Il libro delle anime”.


In questa appassionante e avvincente storia, l'azione si sposa con l'archeologia e il mistero.


Con uno stile sobrio e compatto, l'Autore disegna un ottima narrazione: ricca di colpi di scena e amabilmente gestita tra presente e passato.


Ruac, è un piccolo sobborgo nel sud ovest della Francia, nella regione storica nota con il nome di Perigord; immerso nel verde della foresta, la sua comunità rurale è estranea al resto del Mondo: isolatasi da tempo è saltuariamente meta di turisti ed esploratori.


Tutto sta per cambiare però, quando un incendio divampa nell'antica Abbazia, a seguito del quale la biblioteca viene sventrata dalle fiamme, portando alla scoperta di un nascondiglio segreto dove un antico libro, custode di un sapere che viene dal passato, rivelerà la sua esistenza.


Un testo scritto da un Frate di nome Barthomieu che richiama nella sua dedica la santa figura di Bernardo di Chiaravalle, il celebre monaco osservante della “Regola” di San Benedetto, nonché fondatore dell'Ordine dei Cavalieri Templari.


La bellezza esteriore di questo antico testo, si fonde con il mistero del suo contenuto: frasi cifrate, e immagini di piante apparentemente sconosciute, il tutto celato da un codice di scrittura che ne impedisce la chiave di lettura.


Per salvare e recuperare il prezioso manoscritto, Padre Menard decide di interpellare un restauratore di libri antichi, Hugo Pineau, titolare dell'omonimo atelier in Parigi e grande amico dell'archeologo Luc Simard che coinvolge nel mistero del libro, quando dalle sue pagine fuoriesce una mappa misteriosa, disegnata 700 anni prima.


Simard intraprende con l'amico una spedizione, alla ricerca di una caverna, nelle profondità della foresta di Ruac e la sua scoperta rivelerà una bellezza e un importanza storica senza precedenti.


Ben presto, il luogo diventerà un sito archeologico di importanza nazionale, ma la sua scoperta non passerà inosservata.


Laggiù, perdutasi nel tempo, c'è una verità sconvolgente, un mistero custodito nei secoli, per il quale sembra che tutti gli abitanti di Ruac siano disposti a uccidere e a compiere ogni sorta di efferatezza, pur di far si che nessuno possa scoprire la verità.


Non solo: segretamente, anche il Governo francese ha allestito un corpo speciale, chiamato Unità 70, agli ordini del Generale Gatinos, con lo scopo di preservare il mistero di Ruac, a tutti i costi.


Simard e Sara Mallory, la studiosa che lo accompagnerà nelle ricerche, saranno trascinati in un vortice senza scampo e la loro indagine scientifica si rivelerà sempre più letale.


Omicidi spietati, misteri irrisolti, la scienza del presente che si confronta con un enigma di 30.000 anni fa, nato con la storia di un giovane guerriero di nome Tal, appartenente al popolo del Bisonte.


Cooper ripropone l'accoppiata narrativa “presente – passato” e mentre i protagonisti indagano le verità contemporanee, il lettore scoprirà quanto accadde, dapprima 30.000 anni addietro, come pure nella prima metà del 1100 d.c., attraverso le gesta e le parole di un protagonista d'eccezione: Bernardo di Chiaravalle.


Capitoli molto ben curati, con un attenzione particolare al dettaglio, pur non rinunciando alla sintesi.


Il tutto si accompagna ad un eccellente descrizione degli ambienti, strutture e luoghi.


L'Autore, circoscrive la scena e ne definisce i contenuti in modo realistico e accurato, dando al lettore un immagine assai persuasiva degli ambienti e delle tecniche utilizzate nell'indagine archeologica.


Sempre generoso di spiegazioni, Cooper riesce a inserire aneddoti storici di pregio e assoluta piacevolezza, che spaziano dalla storia d'amore tra il Frate Abelardo e la sua Eloise, fino alla congiura dei Templari: finestre aperte sul passato, che impreziosiscono la narrazione.


Il ritmo è un crescendo rossiniano in pieno stile avventuroso, la storia interagisce con il lettore, fin dai primi spunti e mantiene inalterata la tensione, incrociando diversi personaggi, tutti ben caratterizzati.



La mappa del destino” è un buon romanzo, anzitutto basato su un idea avvincente, sviluppata in modo compatto e coinvolgente, nonché sapientemente razionale; l'Autore riesce a convincere in ogni sua descrizione e spiegazione, per una lettura piacevole e appassionante.


Marco Solferini

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