La mappa del
destino
Autore: Glenn
Cooper.
Genere: avventura,
archeologia, azione, mistero.
“La mappa del
destino” è il nuovo romanzo di Glenn Cooper, già Autore del fortunatissimo
“La biblioteca dei morti” e del suo seguito “Il libro delle
anime”.
In questa appassionante e
avvincente storia, l'azione si sposa con l'archeologia e il
mistero.
Con uno stile sobrio e
compatto, l'Autore disegna un ottima narrazione: ricca di colpi di scena e
amabilmente gestita tra presente e passato.
Ruac, è un piccolo
sobborgo nel sud ovest della Francia, nella regione storica nota con il nome di
Perigord; immerso nel verde della foresta, la sua comunità rurale è estranea al
resto del Mondo: isolatasi da tempo è saltuariamente meta di turisti ed
esploratori.
Tutto sta per cambiare
però, quando un incendio divampa nell'antica Abbazia, a seguito del quale la
biblioteca viene sventrata dalle fiamme, portando alla scoperta di un
nascondiglio segreto dove un antico libro, custode di un sapere che viene dal
passato, rivelerà la sua esistenza.
Un testo scritto da un
Frate di nome Barthomieu che richiama nella sua dedica la santa figura di
Bernardo di Chiaravalle, il celebre monaco osservante della “Regola” di San
Benedetto, nonché fondatore dell'Ordine dei Cavalieri
Templari.
La bellezza esteriore di
questo antico testo, si fonde con il mistero del suo contenuto: frasi cifrate, e
immagini di piante apparentemente sconosciute, il tutto celato da un codice di
scrittura che ne impedisce la chiave di lettura.
Per salvare e recuperare
il prezioso manoscritto, Padre Menard decide di interpellare un restauratore di
libri antichi, Hugo Pineau, titolare dell'omonimo atelier in Parigi e grande
amico dell'archeologo Luc Simard che coinvolge nel mistero del libro, quando
dalle sue pagine fuoriesce una mappa misteriosa, disegnata 700 anni
prima.
Simard intraprende con
l'amico una spedizione, alla ricerca di una caverna, nelle profondità della
foresta di Ruac e la sua scoperta rivelerà una bellezza e un importanza storica
senza precedenti.
Ben presto, il luogo
diventerà un sito archeologico di importanza nazionale, ma la sua scoperta non
passerà inosservata.
Laggiù, perdutasi nel
tempo, c'è una verità sconvolgente, un mistero custodito nei secoli, per il
quale sembra che tutti gli abitanti di Ruac siano disposti a uccidere e a
compiere ogni sorta di efferatezza, pur di far si che nessuno possa scoprire la
verità.
Non solo: segretamente,
anche il Governo francese ha allestito un corpo speciale, chiamato Unità 70,
agli ordini del Generale Gatinos, con lo scopo di preservare il mistero di Ruac,
a tutti i costi.
Simard e Sara Mallory, la
studiosa che lo accompagnerà nelle ricerche, saranno trascinati in un vortice
senza scampo e la loro indagine scientifica si rivelerà sempre più
letale.
Omicidi spietati, misteri
irrisolti, la scienza del presente che si confronta con un enigma di 30.000 anni
fa, nato con la storia di un giovane guerriero di nome Tal, appartenente al
popolo del Bisonte.
Cooper ripropone
l'accoppiata narrativa “presente – passato” e mentre i protagonisti indagano le
verità contemporanee, il lettore scoprirà quanto accadde, dapprima 30.000 anni
addietro, come pure nella prima metà del 1100 d.c., attraverso le gesta e le
parole di un protagonista d'eccezione: Bernardo di Chiaravalle.
Capitoli molto ben curati,
con un attenzione particolare al dettaglio, pur non rinunciando alla sintesi.
Il tutto si accompagna ad
un eccellente descrizione degli ambienti, strutture e luoghi.
L'Autore, circoscrive la
scena e ne definisce i contenuti in modo realistico e accurato, dando al lettore
un immagine assai persuasiva degli ambienti e delle tecniche utilizzate
nell'indagine archeologica.
Sempre generoso di
spiegazioni, Cooper riesce a inserire aneddoti storici di pregio e assoluta
piacevolezza, che spaziano dalla storia d'amore tra il Frate Abelardo e la sua
Eloise, fino alla congiura dei Templari: finestre aperte sul passato, che
impreziosiscono la narrazione.
Il ritmo è un crescendo
rossiniano in pieno stile avventuroso, la storia interagisce con il lettore, fin
dai primi spunti e mantiene inalterata la tensione, incrociando diversi
personaggi, tutti ben caratterizzati.
“La mappa del
destino” è un buon romanzo, anzitutto basato su un idea avvincente,
sviluppata in modo compatto e coinvolgente, nonché sapientemente razionale;
l'Autore riesce a convincere in ogni sua descrizione e spiegazione, per una
lettura piacevole e appassionante.
Marco Solferini
Nessun commento:
Posta un commento