* *
*
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
* * *
ATTENZIONE, MARCO SOLFERINI E' VOLONTARIO UNICEF E VI RICORDA CHE IL 9 SETTEMBRE CI SARA' UN GRANDE CONCERTO DI BENEFICIENZA IN FAVORE DELL'UNICEF, A BOLOGNA, ARENA PARCO NORD: ACCORRETE NUMEROSI, L'INTERO RICAVATO (INGRESSO A OFFERTA LIBERA) SARA' DEVOLUTO TRAMITE UNICEF ALL'EMERGENZA DEL CORNO D'AFRICA!!!!!
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
* * *
ATTENZIONE, MARCO SOLFERINI E' VOLONTARIO UNICEF E VI RICORDA CHE IL 9 SETTEMBRE CI SARA' UN GRANDE CONCERTO DI BENEFICIENZA IN FAVORE DELL'UNICEF, A BOLOGNA, ARENA PARCO NORD: ACCORRETE NUMEROSI, L'INTERO RICAVATO (INGRESSO A OFFERTA LIBERA) SARA' DEVOLUTO TRAMITE UNICEF ALL'EMERGENZA DEL CORNO D'AFRICA!!!!!
Il numero
perfetto
Autore: Kevin
Guilfoile
Genere: avventura, mistero, azione,
legal – thriller.
Solomon Gold è un compositore di fama
mondiale, accusato di omicidio.
Per il suo processo, ha assunto uno
dei migliori avvocati sulla piazza, per essere assolto, ma non solo; un lavoro
importante, fondamentale, attende Gold, un lavoro che fu iniziato dal celebre
Mozart in persona: la scrittura di un requiem che da molto tempo attende la sua
conclusione.
Ma in quell'antica musica si cela un
segreto, tramandato nei secoli, ad opera di una setta nota come “i Mille”, il
cui credo affonda le radici nel mito di Harmonia, la musica concepita come
strumento per dialogare con Dio.
La millenaristica setta, che vede in
Pitagora il loro mito e fonte d'ispirazione, è attraversata però da uno scisma
che rischia di cambiarne e stravolgerne gli assetti di potere e le finalità.
Sullo sfondo di questa disputa,
Canada Gold, figlia di Solomon, dovrà indagare gli eventi della morte di suo
padre, avvenuta in circostanze misteriose, scoprire il segreto dei “mille” e
sopravvivere a uno spietato complotto ordito da insospettabili e spietati
assassini.
Per affrontare una serie di sfide,
indagini, intrighi e attentati omicidi, potrà fare affidamento sul misterioso
impianto sottocutaneo che, quand'era bambina, gli fu applicato nel cervello e da
lei ribattezzato “il ragno”, un neurostimolatore in grado di attribuirle
capacità cognitive e sensoriali al di sopra della
norma.
Il romanzo di Guilfoyle, proprio non
decolla.
C'è una latente sofferenza nella
narrazione che si trascina per un infinità di pagine, come un pasto biascicato
controvoglia, pagine di gran lunga non necessarie ai fini della trama; la
sensazione perdurante, è quella di un appesantimento ripetitivo di situazioni,
contenuti e spiegazioni, che sembrano tasselli di una tragedia mal
recitata.
I personaggi, sono dei cliché fin
troppo noti, le cui affermazioni rasentano la banalità e il comportamento sembra
fuoriuscito da un conato di isteria drammaturgica. Oltre che improbabili,
nell'aspetto caratteriale, sono poco credibili sotto il profilo emotivo. Si
spersonalizzano in favore delle circostanze, diventando funzionali ad una serie
di situazioni che non si sciolgono in una vera e propria narrazione,
risolvendosi all'opposto, in aneddoti dal cui insieme si ricavano altre
circostanze.
La presunta cospirazione del
potentato noto come “i mille” è quantomeno aleatoria: non se ne comprende
infatti la reale portata, ne tanto meno l'importanza. A conti fatti il segreto
di cui sono depositari e custodi non pare così rivelatore, anzi, la sensazione è
che “non paia proprio”!
I super potenti gruppi di interesse,
dotati della qualità divinatoria dell'egemone controllo sulla società, in grado
cioé di militarizzarne i contenuti e deviarne l'azione, corrono spesso il serio
rischio di sembrare una caricatura di se stessi, come accade in questo caso,
laddove viene da chiedersi se non sarebbe meglio reinventarli come circolo di
amici delle bocce o del biliardo. Sarebbero più
credibili!
Definitivamente, viene da domandarsi
che genere di interesse possa mai suscitare per la massa del popolo pensante il
loro “segreto”, anzi, è ben plausibile che, data la intrinseca natura criptica
del medesimo se questo divenisse un romanzo i poveri “mille” non venderebbero
molte copie, perchè l'interesse è parecchio sfuggente e ci sono cose decisamente
più importanti cui rivolgere l'attenzione.
Orbene, la storia e' incentrata su di
una presunta e mai veramente esplicata, diatriba interna al gruppo dei “mille”,
i cui argomenti paiono quantomai poco credibili.
Il fatto però, più fastidioso è la
percezione che tale “storiella” sembra una sorta di argillosa matassa che serve
a tappare tutti i possibili buchi e funge da giustificatore universale della
trama.
Il lettore, anzichè esserne
affascinato ne rimane deluso perchè si sente catapultato in un mondo dove tutto
è possibile, pur di arrivare alla scena finale, in quella che sembra una
lunghissima e a tratti disorganizzata ricerca del momento
clou.
Non a caso, il testo è paragonato a
quello di altri Autori noti per i “mystery thriller”, perchè in effetti
ne ricalca il “modus operandi”, ma il tutto senza quel tocco magico di
originalità che permette al prestigiatore esperto di affascinare ed incantare il
pubblico, pur ripetendo il numero di magia ormai noto.
Manca ciò l'essenza della materia
primordiale; il romanzo sembra costruito sulla falsa riga di un idea, forse
anche interessante se considerata dal punto di vista accademico e manualistico,
ma decisamente poco appetibile, se incasellata in modo forzoso all'interno di
questa narrazione.
In pratica, la sensazione, durante lo
scorrere delle pagine è quella di infilare un cubo in una fessura pensata per
una sfera: è decisamente stancante e qualunque risultato non potrà mai far
combaciare le due figure.
Anche l'eccessiva suddivisione delle
azioni in capitoli, a volte contemporanei in altre occasioni con uno spostamento
temporale che ricalca il passato degli eventi più catalizzatori della storia,
come la morte di Solomon Gold, si dimostra eccessivo. Troppa frammentazione e
ripetitività: l'azione non arriva mai al punto mentre quando lo fa manca di
incisività.
L'elaborazione dei dialoghi è una
parafrasi argomentata dei cliché sui quali sono costruiti i personaggi, ma
enfatizzata e strumentalizzata secondo un meccanismo ormai superato dalla
narrativa contemporanea. Il metodo espositivo dialettico solista, isolato dal
contesto e ad asso agganciato attraverso espedienti narrativi è desueto. Inoltre
risulta ostico nella riassunzione dei fatti: un punto di vista anacronistico e
scarsamente paratattico.
Per dovizia, si segnalano alcune
battute degne di nota, e ambientazioni scelte con cura, la cui descrizione è
pregevole e denota le qualità dell'Autore, ma si parla amabilmente, di qualche
spezzone e alcuni sotto paragrafi. Decisamente troppo
poco.
“Il numero perfetto” è un
romanzo scarsamente interessante, e ancor meno appassionante; la cui storia
sembra basata più su di un idea non sviluppata fino in fondo e come tale molto
al di sotto delle aspettative rispetto ad altre opere che si riferiscono al
filone mistero – avventura. Scarsamente coinvolgente e in sé molto ripetitivo, è
strettamente consigliato solo a coloro che amano a tal punto il mito e il
mistero del celebre matematico Pitagora, da volersi leggere qualche centinaio di
pagine fra cospirazioni, omicidi, indagini in stile “legal – thriller”,
senza troppe pretese.
Marco Solferini
Nessun commento:
Posta un commento