Il Blog
ringrazia e consiglia:
Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni, interessantissimi eventi,
fra i quali si segnala, fino all'8 gennaio 2012 la mostra "IL DRAGO DI NETTUNO" allestita presso il Museo.
Museo Geologico Giovanni Capellini
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 2094555
www.museocapellini.org
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Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni, interessantissimi eventi,
fra i quali si segnala, fino all'8 gennaio 2012 la mostra "IL DRAGO DI NETTUNO" allestita presso il Museo.
Museo Geologico Giovanni Capellini
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 2094555
www.museocapellini.org
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La
rivista culturale: "Il
Salotto degli Autori" (
http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria
"Carta e
Penna"
www.cartaepenna.it
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SI RINGRAZIANO PER LA GENTILISSIMA
COLLABORAZIONE:
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
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Libreria -
Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
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IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
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La
versione di Vasco
Autore: Vasco
Rossi
Genere:
biografico
Sul rocker di Zocca è stato scritto e detto praticamente di tutto e anche di più, quindi, era proprio il momento della “Versione di Vasco”.
L'Auotre, ci propone una lunga serie
di pensieri e frasi, gran parte delle quali partono dai primi anni 2000;
considerazioni sulla vita, sulla musica, sulle persone che lo circondano e sui
ricordi, che in qualche modo sembrano essere una sfida per il Blasco nazionale,
fra condivisione e convivenza.
L'interrogativo che serpeggia sullo
sfondo: c'è un destino nelle cose che passano lasciando il segno e può essere
questa la radice del cambiamento emotivo?
Ho avuto l'impressione che questa
domanda innominata fosse presente tanto nelle immagini quanto nelle frasi,
quelle del mito, ma anche dell'uomo più affezionato alla personalità, che trae
spunti da eventi abbastanza comuni, i quali paradossalmente appartengono a tutti
noi, come possono essere le frequentazioni di un bar, un amico in difficoltà o i
tanti diversi rapporti con le donne.
Però, nell'ottica di Vasco la vita
non viene mai banalizzata, il giorno non è quello che anticipa la notte. E'
l'impronta del presente. Ed è quella, che cantano i suoi fan ai concerti:
l'eterno ricordo che ci rende protagonisti di una giovinezza che non appartiene
all'anagrafe, che non può passare, perchè contagia l'uomo da troppo tempo:
perchè essa stessa è l'uomo.
Sulle note di Vasco Rossi si sono
identificate intere generazioni, uomini e donne si sono innamorati, lasciati,
hanno cambiato vita, prospettiva, rivisitato i propri pensieri ed ideali. Un
fenomeno talmente esteso che persino i sociologi si sono interrogati sul
significato intimo, del suo modo di comunicare attraverso la musica, ma senza
giungere ad una spiegazione apprezzabile.
Forse perchè a volte la scienza
dovrebbe imparare a bussare prima di entrare, altrimenti rimarrà un estranea in
casa d'altri.
E questo, le generazioni della
contestazione l'hanno più volte chiesto, a quanti pretendevano di scrivere la
storia in anticipo, perchè la vita non poteva essere una tavolozza dove bastava
unire i puntini, e tagliare dei traguardi prestabiliti. C'era e ci doveva essere
qualcosa di più, e per la combriccola del Blasco non si trattava di andare oltre
le Colonne d'Ercole bensì solo in “Messico”, o magari semplicemente
“al massimo”.
I critici lo hanno dapprima odiato
perchè sostenevano che non sapeva cantare, poi lo hanno odiato ancora di più
perchè sono stati obbligati a cambiare idea, dimostrando l'ipocrisia di una
scelta che non teneva inconsiderazione la popolarità dell'amore, in grado di
abbattere i muri e le barriere più invalicabili.
Del resto Vasco non cantava per loro,
per i critici, ma per noi e oggi, beh.. nessuno si ricorda il nome di “quel
tale” che non è mai arrivato fin la in fondo, rischiando lui stesso di
affogare.
La storia se n'è dimenticata, perchè
era così tremendamente noioso ed è bastato alzare il volume della radio, poi del
walkman, del Cd e oggi dell'Mp3, laddove, malgrado il tempo sulle note di Vasco,
continuiamo a sentirci “liberi liberi”, cantando bollicine e desiderando
una “vita spericolata”.
E anche i sogni non passano,
continuano a camminare sulle nostre gambe, perfino quando il mondo non è quello
che volevamo, e gli spari sopra sembrano essere sempre contro di noi, nel
malcontento che attraversa gli sconfitti e rende la notte insonne ai
sognatori.
Il pubblico di Vasco è fatto di eroi
della vita di tutti i giorni che sanno bene come malgrado tutto quello accade,
qualcuno deve trovare la forza di dire no, ricordandosi che c'è qualcosa che non
va in questo cielo e magari che c'è qualcuno che non ha rispetto per nessuno,
quando la tempesta sarà passata potranno affermare “io sono ancora
qua”.
E allora ci sarà ancora e sempre un
“albachiara”.
La filosofia di Vasco Rossi, è quella
delle parole che si sposano con ogni ambiente, perchè sono interpreti della
semplicità più complessa, la stessa che può strapparci una lacrima od un
sorriso, con la quale tutti siamo obbligati a confrontarci, per tradurre i
sentimenti in espressione. La difficoltà è sempre questa, trovare
quell'accettazione che non ci impedisca di essere felici e che ciascuno, a modo
proprio insegue, percorrendo così tante strade da essere nel contempo vicine e
distanti.
Quando la musica di Vasco ci dice di
vivere la vita sentendola come nostra, in libertà chiede ad una società onesta
di non negare al prossimo quel che non vorremmo fosse negato a noi stessi e cioè
il diritto di sbagliare e di avere una seconda chance.
E questa musica, queste parole che
vengono dall'anima le possiamo usare per scrivere un tema, una poesia, un
arringa giudiziaria, una presentazione societaria, una prosa, un riassunto, una
recensione, le possiamo usare, perchè ci appartengono e lo stesso accade con
“la versione di Vasco”.
In questo libro il lettore ritroverà
la conferma di quella irriverente e contemporanea lotta al luogo comune,
all'assimilazione, all'incontestabilità, che aliena l'essere, trasformandolo e
annichilendolo; i pensieri di Vasco scorrono come le parole e le note; i suoi
dialoghi marchieranno i diari della scuola, le bacheche di Facebook, i campi di
Twitter, ma più di ogni altra cosa, la “Versione di Vasco”, lascerà il
segno dentro di voi.
Consigliatissimo a tutti coloro che
amano l'inconfondibile stile di Vasco Rossi e anche a chi, a distanza di tanti
anni, non ha ancora capito perchè, a volte, nella vita “è tutta colpa
d'Alfredo”.
Marco Solferini
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