Ogni giorno, ogni
ora
Autore: Natasa
Dragnic
Genere: Romantico,
sentimentale.
Un amore improvviso, nato come un
tuffo al cuore fra due ragazzini, in quel tempo dedicato all'infanzia.. nei
lontani anni 60.
Un amore scaturito da uno sguardo,
improvviso come un lampo, penetrante come la freccia di Cupido. Segna un
momento, che durerà in eterno.
Dora e Luka, da quell'attimo rubato
all'infinito della vita, si ameranno per sempre, ma sarà un rapporto
travagliato, coltivato all'ombra della crescita fino ai giorni
nostri.
Il loro lasciarsi e ritrovarsi, non
più bambini, ma con l'animo ancora invaso da quel sentimento così assorbente che
sembra fermare il tempo, quasi come fosse una fotografia destinata a ripetersi
all'infinito, li proietterà in un nuovo presente.
Cresciuti come bambini innamorati,
nella splendida cornice di Makarska, città costiera croata dove le scogliere
bianche conoscevano l'umore salmastre del mare e le nuvole regalavano variopinte
storie all'immaginazione, saranno giovani amanti in una Parigi che tutto
trasforma, in un eterno abbraccio di passione.
L'Autrice, propone un connubio visivo
basato su quel concetto d'amore puro e immediato, tipicamente adolescente, che
coinvolge, travolge, ferisce e nel contempo sembra un oppio destinato a
trasformare la vita stessa, ricostruendola tutta nelle parole, gesti e pensieri
degli innamorati.
Loro e loro soltanto, vivono una
dimensione propria anche nei gesti più comuni, da una passeggiata ad un
risveglio, da una cena ad un pomeriggio insieme.
Questo è il concetto storico, fatto
di luoghi e situazioni che appartengono all'amore, perchè soltanto esso ne offre
la chiave di lettura agli amanti, nel loro universo personale, al di fuori del
quale però la maturità della vita cresce, insieme con gli
anni.
La separazione degli innamorati come
il loro ritrovarsi, sono eventi che spaccano il destino, come se una linea
trasversale potesse interrompere il cammino del futuro, cambiare tutto,
distruggere qualunque regola del fato.
La realtà appartiene a quell'amore:
atavico, inviolabile, onnisciente, che reclama il suo ruolo, pretende la vita di
entrambi, legati indissolubilmente, come l'ultimo respiro prima di un
bacio.
Da questa contrapposizione, nasce un
esigenza di vita, dove le regole dell'azione sembrano stereotipi di una volontà
che annida nella coscienza collettiva, opprimente, cui gli innamorati non
vogliono cedere, ma dal cui schiavismo non riescono ad
estraniarsi.
L'ultima verità dopo la notte
insonne, appartiene alle lacrime che sfiorano il viso, segnandone profondamente
l'animo come uno sfregio nel cuore; gocce color cremisi di una virtù smarrita,
fra il volere ed il dovere.
L'amore di Dora e Luka è un vincolo
onnipresente, dal sapore nitido della predestinazione, dove le domande si
risolvono nelle risposte, che sono a loro volta rituali di un perpetuo
riciclarsi, come se fossero loro due, contro il Mondo, assetati di una
conoscenza che trovano soltanto quando sono insieme.
Il limite di questa formulazione,
molto ambiziosa, si scopre nell'altalenante ruolo dei
protagonisti.
Dora è centrale, lei è il sentimento,
la visione d'insieme, la crescita; sofferenza e coraggio sembrano le sue
estensioni, tanto quando la volontà delle azioni, mentre Luka è il veicolo, un
uomo a tratti banale nella sua incapacità di controllare gli eventi, a momenti
sognatore ad occhi aperti, ma sempre marionetta della superficialità,
schiacciato, oppresso da un senso del dovere stucchevole, che lo fa diventare un
icona dell'opportunismo.
Dora vive attraverso le scelte ed i
comportamenti di questo stereotipo che è Luka, purtroppo a tratti decisamente
archetipo, cioè troppo funzionale allo svolgimento della trama che per effetto
ne risente, decadendo nella prevedibilità dei
contenuti.
Particolarmente intensi e pregevoli
sono i dialoghi, giocati ed organizzati sulla base delle passioni e degli
interessi personali dei due protagonisti, quali sono, per lei, il teatro e la
recitazione, per lui, la pittura e la poesia.
Ne scaturiscono momenti di intimità
letteraria e sentimento culturalmente elevato, al di sopra dell'arazzo cittadino
e perfino delle frequentazioni, relegate ad una sorta di circonferenza, oltre la
sfera della realtà emotiva.
Una stanza: circondata dal Mondo, dal
quale Dora e Luka scappano al grido di “filiamocela via” ogni volta che si
ritrovano, per tornare alla dimensione di un abbraccio, dopo la passione,
attraversando il presente come fossero esploratori di un futuro prossimo: il
loro.
A tratti sobrio, a tratti
eccessivamente sdolcinato finanche a diventare melenso, laddove l'amore non
necessariamente è pathos, nel romanzo prevale una visione della felicità
che rimane adolescente, per questo la parte più intrigante è quella dei bambini,
mentre gli adulti sembrano caricature di un passato ostinato, quasi un riflesso
nell'acqua percossa da continue tempeste di pioggia.
Il romanzo è tuttavia molto ben
scritto, sopratutto in modo sintetico e paratattico, a tratti persino estremo
nella succinta esposizione di periodi sempre ben delineati e incalzanti,
definitivamente fra loro incastrati con virtuosismo; una tecnica di scrittura
creativa dove la parola assume un ruolo centralizzante, in grado di raccogliere
il periodo, concentrarlo nella mente del lettore ed ampliarne gli spazi
logici
Numerosi sono gli elementi
rafforzativi della narrazione, capaci di apportare possanza al coinvolgimento
emotivo del lettore.
Bellissime alcune metafore dei luoghi
e dei sentimenti, altrettanto dicasi per le manipolazioni espositive degli
argomenti comuni alla vita: elementi che rivivono una ordinata e motivata
dimensione dell'originalità.
“Ogni giorno, ogni ora” è una
struggente, intensa storia d'amore, particolarmente indicata per coloro che
credono nell'eternità del sentimento, nella sua grandiosità attraverso il tempo
e lo spazio; in quella carica emotiva che va oltre la predestinazione ed è in
grado di contrastare tutte le avversità della vita, fermandole e costringendole
oltre lo sguardo del vero amore.
Marco Solferini
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