venerdì 30 dicembre 2011

L'Arca parte alle otto


L'arca parte alle otto


Autori: Ulrich Hub – Jorg Muhle

Genere: Esistenziale


L'arca parte alle otto” è un libro illustrato, avente carattere umoristico esistenziale, il cui sottotitolo “l'esistenza di Dio spiegata da tre pinguini” rappresenta una godibile panoramica metaforica del dogma religioso sull'accettazione.


Un amabile serie di metafore, incardinate in una piacevole retorica dal gusto agrodolce.


Una narrazione ricca di sintesi qualificanti il pensiero umanista, rivisitato attraverso una goliardica serie di eventi.


Il razionale e semplicistico ragionamento dei pinguini, costretti a salvare se stessi di fronte all'avvento del diluvio universale, rappresenta l'espediente per una giocosa, ma non troppo, rivisitazione dei canoni dell'amicizia e della furbizia.


Una commedia degli equivoci basata su quelle convinzioni che nella loro ortodossia rivelano tutto ed il contrario di ogni cosa nell'incontrastato dominio dei punti di vista.


Una sorta di negazionismo plausibile dove le regole stesse vengono messe in discussione, a causa della loro essenziale vacuità ed indimostrabilità che paradossalmente vincolano l'agire sotto l'egida della sudditanza escatologica e caratteriale, tracciando il minimo comune denominatore nell'indole della sopravvivenza a se stesso e alle proprie inconcludenze.


La retorica introspettiva e positivista si sgancia dalla parafrasi più lineare: gli eventi cambiano gli aspetti umorali e caratteriali, per disegnare una prosa evolutiva dell'esistenzialismo, legato alla naturalità stessa dell'essere.


La mutazione che non rinnega e trova una sua ragione nella pratica concettuale.


La tolleranza è un antidoto contro i precetti antitetici dell'ortodossia, la cui estremizzazione desertifica la comprensione stessa dei loro contenuti, rendendoli misticheggianti.


L'anamnesi empirica dei fatti, rappresentati come frutti assai maturi, a tratti così acerbi da non avere alcunchè da offrire, se non il gusto stantio dell'inutilità, comporta un elogio alla ragione, anche laddove quest'ultima si manifesta nella noncuranza di scelte, oggettivamente inutili e soggettivamente incomprensibili.


In questo parallelo, la disarmonia che lega la semplicità dei pinguini li porta a vivere un'avventura con una dimensione minimalista rispetto alla grandiosità dell'evento, la cui accettazione e confutazione, rappresentano il ruolo chiave di una fisica dove coesistono attrazione e repulsione.


Il senso della vita, è uno stravolgimento costante delle proprie convinzioni concettuali, messe a dura prova da eventi, il cui paradigma logico ne rivela l'aleatorietà intrinseca, basata sul palese fanatismo esistenziale, che all'opposto ne giustifica ogni parte come un segno o disegno del divino.


Una ricerca spasmodica, destinata a fallire: l'accettazione ultima arriva quando c'è felicità e il naturale riconoscimento di quanto inutili siano gli errori, rappresentati da fatti improduttivi di ogni crescita sociologica, perchè esistenzialmente contro natura.



L'arca parte alle otto” è una godibilissima narrazione, ricca di spunti creativi e introspettivi, arricchita da un piacevole umorismo che rende omaggio alla curiosità della scoperta e prende in giro, con eleganza, l'irriverenza delle regole.


Marco Solferini

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