mercoledì 28 dicembre 2011

Il figlio del cimitero

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Il figlio del cimitero



Autore: Neil Gaiman

Genere: Fantastico.



Il figlio del cimitero” è un romanzo di Neil Gaiman.

Autore mitico, contemporaneo della letteratura americana, in Italia è noto al grande pubblico sopratutto per le sue sceneggiatore nel segmento dei Fumetti.

Ha firmato alcune delle più acclamate e celebrate opere nel mondo dei “comics” (il luogo dove c’è tutta la conoscenza del Mondo direbbe Hiro del telefilm Heroes)

E’ uno scrittore di altissima caratura, dotato di caratteristiche che lo rendono completo sotto tutti i profili, tanto nella stesura espositiva della narrazione, quanto nei dialoghi.

Riesce a creare, con una sintesi di contenuti, situazioni e ambientazioni che meritano la citazione e spesso la rilettura di alcuni passaggi, a tratti così dolci ed efficaci, da rappresentare un moto di forza perpetua nell’immaginario del lettore, cui letteralmente strappa le emozioni.

Ci sono epoche storiche negli scritti di Gaiman che possono essere oggetto di moltissimi distinguo perchè questo straordinario genio contemporaneo, ama le citazioni, non solo letterarie, ma sopratutto come metodo narrativo suo, retaggio evidente di un immenso bagaglio di letture che padroneggia con memoria e rispetto.

In ogni suo romanzo, infatti, ritroviamo pezzi di letteratura provenienti da ogni parte del Mondo, provenienti da tempi e periodi diversi, per questo è difficile a volte, scindere il significato letterale delle sue narrazioni, da un grande artefatto sociologico e psicologico della vita, con metafore di stile e argomenti di riflessione filosofica.

In questa sua ultima opera c’è tutta la testimonianza evidente del bagaglio culturale accumulato fino ad oggi, in ogni riga ed espressione.

La storia comincia con la descrizione di un omicidio plurimo, ad opera di un sinistro assassino ed è così intensa e vivida quest’azione da risultare anche sconvolgente, per i suoi tratti di realismo.

Una Famiglia sterminata, in una sola notte.

Un unico sopravvissuto: un pargolo, troppo piccolo per non essere guidato dall’invisibile mano del fato che lo sottrae, con l’astuzia della curiosità e l’irriverenza della semplicità, a questo perverso e spietato eccidio.

La sua inconsapevole fuga lo porta sull’altura di una collina, oltre il villaggio, laddove dimorano i morti: il cimitero.

Questo non è il luogo dell’eterno riposo, bensì un mondo eterno e perpetuamente contemporaneo, dove le anime dei defunti vivono la non – esistenza, quel che resta cioè del sogno che era la vita.

Il figlio dell’uomo viene salvato e poi adottato da una coppia di defunti ed è l’inizio di una serie di storie che, suddivise in capitoli, narrano l’affascinante e misteriosa vita nel cimitero, così ricca di personaggi, aneddoti, pericoli e leggende, in grado di trascinare il lettore pagina dopo pagina, attraverso questa realtà sconosciuta, eppure così straordinariamente avvincente.

Incontreremo i Ghoul, la Strega, il Lupo Mannaro (Mastino dei Dio), conosceremo la magia e ancora avremo la prova che i veri mostri sono sempre in carne ed ossa.

Cresceremo con Nobody Owens (questo il nome del bambino che si farà adolescente e poi ragazzo), vivendo le sue avventure, imparando la sua nuova arte e l’arcano che si cela nel suo passato.

Conosceremo i suoi amici e il suo tutore, Silas, che non è vivo e nemmeno morto, e rappresenta più di quel che la virtù dell’uomo sembra voler ricordare.

Poi scopriremo il segreto dietro l’eccidio della sua Famiglia e il nome che la Confraternita ha dato all’assassino per giustificare i suoi “perchè”.

Gaiman è un tutto: coinvolgente e appassionato, saggio e riflessivo, lascia spazio al lettore e nel contempo sa come coinvolgerlo in questa avventura.

“Il figlio del cimitero” è catalogato come un romanzo per ragazzi, ma io credo che lo debbano leggere tutti coloro che almeno una volta nella vita, hanno capito cosa significa essere adolescenti e sono stati in quel luogo di meraviglie dove i sogni non muoiono mai.

Marco Solferini

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