mercoledì 28 dicembre 2011

Il pittore di battaglie

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Il pittore di battaglie

Autore: Arturo Pérez-Reverte
Genere: Drammatico, storico, sentimentale

Il pittore di battaglie” è un romanzo sulla guerra e sull’arte.

L’Autore è Perez Reverte, vero e proprio conquistatore del pubblico a suon di best sellers.

Il tema di fondo è quello di un fotografo che, dopo anni di attività nelle c.d. zone di guerra, decide di ritirarsi nella solitudine di una torre, antistante il mare, dove egli comincia un grande affresco pittorico.

In quest’opera, egli riversa la sua conoscenza dell’arte, ma altresì la competenza acquisita tramite il lavoro di anni. Il tema di fondo è un immagine di guerra, ma i colori e le emozioni rivelano ben altro.

In questo contesto, sopraggiunge una vittima, tanto della guerra quanto del fotografo. Colui che fu immortalato in una posa che gli valse il giro del mondo sulle prime pagine di innumerevoli riviste.

Colui che ritorna dall’inferno sulla terra, per uccidere l’autore di quella foto.

Il romanzo è un lungo confronto sui temi della vita e della morte, ma sopratutto sulla guerra ed in particolare quella dei Balkani, l’eccidio compiuto dai Serbi, la pulizia etnica dei più deboli, peggio armati, meno difesi e forse, persino più inascoltati.

La crudeltà empirica, metodologica delle barbarie, compiute ai danni degli inermi.

La completa assenza di ogni diritto o qualsivoglia protezione che sembrano proiettare l’inutilità di un grido medioevale per il rispetto della natura umana.

E l’osservatore consapevole.

Questo Mondo della comunicazione, dei media che è così vicino eppure così lontano.

Degnamente rappresentato dagli scatti asettici, crudi, minimalisti, una sorta di odierno miniaturismo plastico della fotografia. Immagini che parlano il muto linguaggio dei gesti,

C’è questa alea di silenzio, che si sostituisce alle parole, che apporta lo straordinario sapore di una consapevolezza che oltrepassa i limiti della colpa.

Leggendo lo scempio rabbrividiamo e nel contempo osserviamo l’affresco delle battaglie. L’opera inaugurale che sembra anche il testamento epico e nel contempo asfittico di un uomo qualunque, che ha indossato i panni dell’ipocrisia, senza arte ne parte. L’uomo che in fondo, sopravvive in tutti noi.

Questo apprezzabile parallelismo, condito o meglio forse sarebbe, ornato dal sapiente linguaggio dell’Autore lascia il segno.

Romanzo dotto, appassionante di cultura e ricco di interrogativi etici.

Si fronteggiano, durante la lettura, l’arte intesa come pittura e la fotografia.

E’ un lungo excursus di aneddoti, storici, logici, sociologici e persino tecnici in quella che potrebbe definirsi, metaforicamente, una partita “a tennis” fra questi due mondi che concepiscono la realtà.

Ma l’interpretazione chiama sempre in causa il carattere, lo stesso che porta l’uomo, sia esso il fotografo, pittore o il soldato di ventura, a concentrare la propria ragione sul significato delle proprie azioni.

La bellezza interiore annida nell’epopea dell’animo, come una Matrioska essa dispiega le proprie ali di farfalla, inevitabilmente, anche dopo una vita passata a rinchiudersi nel bocciolo.

Di qui la bellezza, persino di ciò che definiremmo brutto.

Il pittore di battaglie” è un testo per quanti vogliono perforare il mallo della sobrietà e l’arroganza dell’informazione, dedicato certamente a chi crede che il celebre sonno della ragione genera mostri.
Marco Solferini

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