venerdì 30 dicembre 2011

L'abbraccio


L'Abbraccio


Autore: David Grossman – Michal Rovner

Genere: Sentimentale, esistenziale.


L'abbraccio” è l'ultimo libro illustrato a firma di David Grossman, una delle più illustri figure contemporanee delle narrazioni per Bambini e Autore di indiscusso pregio di romanzi, dai forti contenuti filosofico esistenziali.


In questo testo, propone un inciso letterario che rappresenta l'amore come un affresco poetico, in quello che potrebbe essere vissuto come la parafrasi di un aforismo.


Il dettaglio esistenziale della solitudine, riassume in sé il concetto della ricerca di un immagine del proprio Io, così sintetica da sfuggire al particolare.


Il gioco sostanziale e per molti versi irrazionale della “scoperta”, combatte il realismo con la logica, abbattendo il primo, laddove la confutazione dell'analisi cosciente di una metafora, attribuisce un senso a quel che usualmente è indefinibile: il calore umano.


La cognizione di essere, comporta una sofferenza, per addivenire all'amore, come il bocciolo prima del fiore o il bozzolo che custodisce la farfalla.


Solo dopo la negazione sorge l'alba dell'accettazione, nel mentre l'amicizia è un aiuto fedele, l'osservazione è la chiave della comprensione e l'incondizionata profondità dell'amore rappresenta l'eterna possibilità, offerta a tutti, per riconoscere l'umana parte dell'affetto.


Così il fanciullo, nel romanzo, prima rigetta la sua natura unica, poi la riconosce nell'amicizia del suo cane, la osserva nella naturalezza delle formiche e infine l'abbraccia nella possibilità di andare oltre, attraverso l'affetto materno.


La solitudine è uno dei mali più sentiti della realtà odierna.


In una società dove le città sintetizzano spesso insiemi pensanti o comunioni di gruppo, organizzati per la crescita dell'uomo, inteso nella sua unicità come fattore della produzione, ma anche, da un punto di vista filosofico letterario sempre più simile ad un brocardo, tanto gentile quanto antitetico.


Il dominio autoreferenziale delle regole, che comprimono e spesso rendono paradossalmente invisibile quella stessa felicità, la cui negazione sembra comportarne un accettazione, più della ricerca che della scoperta in sé, forniscono una dose quasi farmacologica di sofferenza nell'intimità.


Eccoci quindi, all'altare degli eventi, come naufraghi, ben più smarriti e deboli di quanto l'allevamento di pensiero sia riuscito a concepire.. e noi siamo sempre, una parte almeno, fanciulli.


Irrealizzati, reinventati, plagiati, gestatori post parto di una sorta di incoerenza nella lotta all'alveare di pensiero che, giorno dopo giorno, cerca di accomunare le diversità.


L'Autore ricorda al Bambino la sua natura unica e questo lo spaventa.


La paura è il rame dell'elettricità che da la scossa all'Uomo, inteso come principio e fine, come epicentro pensante del libero arbitrio, ma anche schiavo della comprensione, riluttante all'accettazione e, infine, desideroso di quell'unione che renda omaggio al minimo comune denominatore di verità che tutti noi unisce e nel contempo rende diversi: siamo esseri unici, ma distinti.


Le coperte di Linus che la nostra artificiosa e dogmatica realtà ha saputo concepire, sono tante, ognuna di esse offre una risposta di Pirro ad una sconfitta maturata ancor prima della battaglia, perchè quel che spesso spinge i singoli a sposare una causa, è la volontà di spegnersi in qualcosa di grande.


Che sia terrificante o bellissimo non importa, purchè funga da giudice, giuria ed esecutore, nella magnificenza della rinuncia, come spontanea forma di morte vivente, e nel contempo, illusoria rinascita.



L'Abbraccio” è la fiducia che ostenta il metodo, la soluzione più semplice ed efficace, che può essere accettata in ogni dove: sempre e comunque.


Per questa ragione io posso affermare che di liberatoria purezza furono le parole, quando nell'amore riconobbero la verità dell'essere.


Marco Solferini

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