martedì 27 dicembre 2011

Il labirinto d'acqua

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Il labirinto d'acqua

Autore: Eric frattini

Genere: narrativa, archeologia, thriller



Il labirinto d’acqua” è un romanzo d’avventura, molto ben organizzato, che muove i suoi passi, in uno sfondo storico-archeologico, collocabile fra il contemporaneo e l’antico.



La narrazione è incentrata sul ritrovamento del Vangelo secondo Giuda.

L’apostolo, che secondo la tradizione cristiana, accettata dalla Chiesa cattolica, tradì Gesù, consegnandolo alle autorità del Tempio di Gerusalemme e per effetto, a Ponzio Pilato, Prefetto e massima autorità romana della regione, in questo Vangelo, viene riabilitato.



L’Autore, romanza una vicessitudine che si è effettivamente verificata, tanto è vero che la storia del ritrovamento del Vangelo di Giuda e la sua pubblicazione, ad opera della National Geographic Society, nel 2006, ha creato un caso sicuramente molto dibattuto fra gli innumerevoli studiosi dell’antichità e della storia delle religioni.



In particolare, la questione ancora oggi non del tutto chiarita, riguarda l'effettiva datazione del manoscritto, ed il presupposto, mai accertato, che sia stato, a sua volta la riproposizione, di un testo più antico, di provenienza Greca (il Vangelo invece, è scritto in cristiano copto).



Il Romanzo quindi, prendendo spunto dall’attualità storica contemporanea, narra le vicende di questo ritrovamento, attraverso la storia di una Famiglia di archeologi e galleristi: i Brooks, la più giovane, Afdera, ereditiera di una cospicua fortuna Famigliare e di un nutrito numero di conoscenze, da parte di sua nonna, Crescentia Brooks.



L’avvincente mistero del manoscritto, tanto nella dinamica del ritrovamento quanto nel suo contenuto, si tramanda dall’anziana alla nipote, con carico di aspettative e ricco di drammatiche quanto sconvolgenti rivelazioni, che trasportano il lettore attraverso il mondo della cristianità, alla ricerca di un tesoro perduto: la conoscenza.



Afdera è un irriverente e spesso atipica studiosa, che si muove con caparbia, determinazione e un pizzico di egoismo, frutto della sua sete di verità.



E’ un personaggio difficile, che tuttavia l’Autore riesce a caratterizzare nel miglior modo, in quanto, rifuggendo dagli stereotipi (innumerevoli) dell’archeologo e del ricercatore, trova nella sua spesso imprescindibile indole caratteriale, volubile quanto poco prevedibile, una sorta di evoluzione costante, che cresce con lo scorrere delle pagine.



Da sottolineare, le innumerevoli testimonianze storiche che lo scrittore ci regala in più momenti: sempre precise, puntuali e davvero gradevoli, che spaziano da alcune considerazioni sui luoghi, sacri o meno, fino alle architetture, cibi del posto e locali più o meno noti.



La sensazione è effettivamente quella di spostarsi, insieme con i protagonisti, fra l’Italia, la Svizzera, l’Egitto, la Cina e via discorrendo.. fino a Venezia, il vero labirinto d'acqua, una città che l'Autore dimostra, di conoscere e amare profondamente.



C’è un patrimonio culturale, un retroscena di apprezzabili dettagli che donano un tocco di realismo alla storia.



Trattandosi, in buona sostanza, di una vicenda che abbraccia il crisma per eccellenza della cristianità e cioè la morte di Gesù, ovviamente c’è anche la Chiesa cattolica, nel romanzo presente tramite una sua istituzione: il Circolo Octagonus.



Un entità interna alla Chiesa, un emiciclo di potere e segreti, una sorta di braccio armato, senza scrupoli, vincolato ad un sodalizio estremo in difesa di quella verità che non può essere messa in discussione.



Comandato e capitanato da un potente Cardinale, questa sorta di prorettore letale della cristianità dipinge un quadro certamente fosco del potere di un Istituzione millenaria; il lato forse oscuro che, oggi, è diventato oggetto di un attualità particolarmente scandalistica e, a sua volta, spesso poco chiara, per non dire millantata, dietro alle disarmonie del qualunquismo moderno.



Va detto che, nella realtà la visione escatologica del testo apocrifo del Vangelo di Giuda è smaccatamente gnostica, il che confermerebbe, secondo alcuni, la faziosità stessa e per effetto la non autenticità, dello scritto.



In effetti, la lotta fra una autoreferenza della visione storica sembra una classica pillola di gnosi.



Come tale, comunque, in aperta contraddizione con la teologia cristiana.



Di questo aspetto nel testo non v’è una dichiarata traccia e pertanto è doveroso ritenere l’opera esente da una critica alla Chiesa, tanto meno ai cristiani.



Al limite, quel che resta, è una parziale testimonianza scritta di quella che oggi conosciamo essere una sorta di opulenza di cui alcuni, ma una netta minoranza, prelati e membri dell’istituzione cattolica beneficerebbero.



Tuttavia, anche questa sorta di agiatezza nel benessere, appare molto il retaggio di elementi soggettivi piuttosto che oggettivi e come tali sganciati dalla natura della Chiesa in sé, ma fedeli al patrimonio personale di superbia, del quale alcuni singoli, indipendentemente dalla professione o rango, si lasciano sedurre.



Tutto ciò comunque, non altera la struttura molecolare del romanzo che resta un buon testo di narrativa, molto appassionante, sicuramente dinamico e a tratti, dotto nella sua cultura del particolare.


Sicuramente un opera intelligente, che merita di essere letta e compresa.


Marco Solferini

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