Il Blog ringrazia e consiglia:
Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni tanti interessantissimi eventi!
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 209455
www.museocapellini.org
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
www.cartaepenna.it
* * *
SI RINGRAZIANO PER LA GENTILISSIMA COLLABORAZIONE:
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto
dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia
* * *
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI
* * *
Una settimana schifosa
Autore: Eoin Colfer
Genere: drammatico,
avventura.
Daniel è un ex soldato,
di origini irlandesi, che ha partecipato alla missione di
pacificazione in Libano. Oggi, all'età di 42 anni, fa il buttafuori
in un pessimo locale, Slotz, della cittadina di Clever, in New
Jersey.
La sua vita è semplice
quanto incasinata: la sera deve assicurarsi che clienti ubriachi non
si prendano troppe confidenze con le hostess, o che bande di giovani
un pò troppo su di giri non scatenino risse nel locale del suo capo,
Victor.
Durante il giorno invece,
sopravvive alla ruotine grazie ad espedienti di ogni genere, spesso
compresso, quasi schiacciato da una quotidianità cui rifugge,
riparandosi nei ricordi di quando era un militare.
Le cose si complicano nel
momento in cui decide di far visita ad un suo amico conosciuto sotto
le armi: un medico senza licenza che si barcamena con ricette molto
poco lecite ad una clientela decisamente poco affidabile. Al posto
dell'amico trova un uomo di fiducia del boss locale, un aggressivo
gangster irlandese che sta cercando di mettere sotto scacco la città.
Ammazzarlo, anche se per
legittima difesa, non è il modo migliore di iniziare la giornata.
E proseguirla cercando di
occultare il cadavere è anche peggio.
Se poi la stessa sera,
nel parcheggio del locale viene rinvenuto il cadavere della giovane
hostess con cui Daniel aveva avuto una relazione, prima che qualcuno
gli ficcasse un proiettile in mezzo agli occhi, allora si può
decisamente affermare che la settimana si mette male.
Il romanzo parte dal
presupposto di circoscrivere l'azione ad un ambito famigliare: il
mondo a misura d'uomo del protagonista. Da intendersi come il residuo
di una vita un pò traballante sulla bilancia degli eventi, che non
disdegna le situazione ad alto tasso di rischio.
La centralizzazione sulla
dinamica dei fatti, si basa su accadimenti, per quanto causali,
collegati da una sorta di proverbiale andamento “di male in
peggio”. Sui quali l'antieroe di turno è trascinato per i
capelli senza potervi opporre una resistenza attiva, limitandosi cioè
ad una reazione.
Daniel è questo:
l'antieroe della vita comune, mosso più da un istinto di razionale
sopravvivenza che con un realistico senso comune, dovrebbe aggiungere
quel tocco alla “John Mc Lane” un pò bizzarro e rozzo.
Tuttavia, l'esperimento
riesce a metà.
Certamente, alcuni
capitoli sono assai ben gestiti, organizzati in modo lineare e
pulito, la cui narrazione scivola abbastanza bene, seppure a tratti
in modo un pò prolisso.
Decisamente troppi
tuttavia, gli aneddoti del passato: i ricordi, a metà fra il vissuto
e lo scherzoso; in particolare della guerra, che rappresentano uno
“stacco” dalla scena madre, non sempre gradevole.
In alcuni casi poi,
appesantiscono la dinamica degli eventi.
Lo stile di scrittura, in
prima persona, quando ci si rivolge al lettore come se fosse un
tratto epistolare, stona con alcune performance a tutto tondo,
tipiche del narratore invece in terza persona. L'alternanza, se
voluta, non è sempre così coinvolgente e finisce per trasformare
alcune scene in veri e propri “stop & go”.
Alcuni periodi sono
stilisticamente apprezzabili. Specialmente l'uso di certune metafore,
piacevoli e visivamente attrattive, come pure allegorie dei luoghi
comuni.
Il tasso di novità però
latita ed in più occasioni non decolla proprio, rimanendo a terra,
sgonfio come una ruota bucata; con qualche similitudine ai telefilm
più “crime” statunitensi. Con personaggi non protagonisti
assolutamente usurati, dal boss all'Avv.to corrotto. Niente di nuovo.
L'euforia narrativa, a
volte, va a discapito delle ambientazioni emotive, che rifuggono in
un sali e scendi drammatico, dove il dialogo spesso viene in soccorso
di un evidente tentativo di non esagerare nel semplice scritto.
Il risultato è che il
corpo dei capitoli ne esce un pò menomato, anche se a ben guardare,
i dialoghi sono assai ben realizzati e l'Autore dimostra una
dimestichezza di fondo nel pilotare la narrazione.
“Una settimana
schifosa” è un romanzo tutto sommato godibile, seppure senza
eccessive aspettative. La trama, per quanto conoscibile e facilmente
intuibile, rivela qualche spunto interessante e accattivante. I
dialoghi sono ben realizzati e malgrado alcune impasse narrative, che
a tratti appesantiscono lo svolgimento della storia, nel complesso
seppure con qualche battuta d'arresto quà e là, tende a funzionare.
Consigliato a chi piace
molto il genere drammatico e sopratutto a quanti giudichino la storia
di fondo così interessante da determinare la lettura dell'intero
romanzo.
Marco Solferini
(marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com)
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina