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Londongrad
Autore:
Alan S. Cowell.
Genere:
giornalismo, attualità.
Ci
sono i russi a Londra. In particolare nella City: il cuore
dell'economia di un impero, quello britannico, che poco più di un
secolo or sono controllava un terzo delle terre emerse. Ci sono i
russi e sono tanti. Abitano in case molto costose, lavorano in
società di consulenza privata, investono capitali e frequentano i
locali simbolo del lusso occidentale.
Che
cosa è successo dopo la caduta del muro di Berlino e il disfacimento
del comunismo?
Quale
serie di eventi ha provocato una simile presenza che numericamente,
oggi, sembra quantificabile in 400mila persone.
Il
mondo occidentale ha imparato a conoscere i c.d. oligarchi dell'ex
U.R.S.S. più o meno quando uno di loro ha comperato la squadra di
calcio del Chelsea. Una delle più importanti della Premier League
inglese e fra le più famose in Europa. Lui era Roman Abramovic
conosciuto come uno degli uomini di Vladimir Putin.
Ma a
Londra non ci sono soltanto gli oligarchi, coloro cioè che negli
anni 90 si sono incredibilmente arricchiti grazie al crollo del
regime e alla nascita di un capitalismo sfrenato, spessissimo
corrotto e consumista.
In
Inghilterra infatti hanno trovato rifugio anche numerose spie. Il
termine non è corretto, non del tutto almeno. In realtà si tratta
di uomini che hanno militato nei servizi segreti come il KGB o
l'odierno FSB. Un apparato complesso che fino agli anni 2000 si
ramificava in moltissimi dipartimenti. Le cui funzioni erano a volte
paramilitari o di controspionaggio. Uomini cresciuti in un ambiente
difficile dove il sospetto e la diffidenza potevano fare la
differenza tra una carriera in ascesa o una fine prematura.
Fra
costoro c'era
Alexander
Litvinenko.
Per
molto tempo uomo di fiducia di uno dei principali protagonisti del
nuovo capitalismo degli anni 90:
Boris
Berezovskij. Un oligarca che è stato uno degli uomini
più influenti della Russia e anche uno dei più ricchi. L'uomo che
ha mantenuto al potere El'cin e che ha commesso un solo errore: ha
sostenuto l'ascesa al potere di Vladimir Putin.
Litvinenko,
un ex agente del FSB che ha dovuto lasciare la Russia, rifugiandosi
in quel di Londra dopo la prigionia in madrepatria è stato uno degli
uomini più fidati di Berezovskij.
Complice anche il comune risentimento verso Putin. L'uomo che
Litvinenko attaccava con regolarità, accusandolo di molti reati
contro i diritti civili e umani, fra cui l'omicidio della giornalista
Anna Stepanovna Politkovskaja freddata a colpi di pistola.
Tutto
questo fino al 1° novembre 2006. In quel giorno il fato di
Litvinenko è stato orribilmente deciso. Qualcuno gli ha
somministrato una dose letale di Polonio 210. Un isotopo radioattivo
che lo ha letteralmente devastato, consumandolo dall'interno.
Liquefacendo i suoi organi, riducendolo all'impotenza, in un percorso
di morte allucinante e doloroso. Senza via di scampo, le ultime
settimane di Litvinenko sono state un dramma umano al termine del
quale è scoppiato un caso internazionale.
Qualcuno
ha somministrato ad un cittadino britannico (perchè nel frattempo
Litvinenko aveva ottenuto la cittadinanza inglese) un veleno
radioattivo nel cuore di Londra. Della stessa City. Le indagini hanno
rivelato che la contaminazione da Polonio era incredibilmente estesa
in molte altre persone e locali.
Un
fatto inaccettabile per il Governo di Sua Maestà. Ma anche un enigma
nel mistero. Chi ha commesso il crimine somministrando materialmente
il Polonio a Litvinenko? Dove e sopratutto perchè? Quest'ultimo
interrogativo apre alla pista più controversa, recapitando il
messaggio oltre i confini dell'Inghilterra. Su chi sia stato il
possibile mandante di quell'orrendo omicidio che è sembrata più una
punizione, un castigo.
Un
indagine ad alto rischio in una realtà cresciuta all'interno del
cuore stesso del Regno Unito e di cui fanno parte sopratutto ex spie,
uomini d'affari risoluti, a volte in combutta con la mafia russa, sul
cui passato pesano episodi di illegalità e sinistre ombre di
malaffare.
Il
giornalista del New York Times, Alan Cowell, una delle firme più
famose e celebrate non si risparmia in questo dettagliato romanzo che
funge da resoconto.
Come
ogni abile narratore comincia dai fatti. Quella mattina del 1°
novembre 2006 segue passo dopo passo i movimenti di Litvinenko: i
suoi impegni, chi ha incontrato e perchè. Fino alla sera in cui,
dopo una cena in Famiglia, arriva il primo fortissimo conato di
vomito. E' l'inizio della fine.
L'Autore
comincia a spiegare i fatti esaminando ogni persona coinvolta,
indagandone il passato. Raccontando cioè chi erano e da dove
venivano.
Incontriamo
l'affarista italiano della protezione ambientale Mario Scaramella,
facente parte della Commissione
Mitrokhin che
quella mattina incontrò Litvinenko per recapitargli una email con
una possibile lista di uomini a rischio della vita, per opera di un
sedicente gruppo estremista russo. Fra questi nomi c'erano anche
quello di Alexander e Berezovskij.
Poi ci
sono gli ex colleghi dei servizi segreti che Litvinenko incontra in
un locale consumando un tè che forse è stato il fatale veicolo del
suo avvelenamento. Uomini che lavorano tra Mosca e Londra, impegnati
nelle agenzie di consulenza privata che popolano il quartiere più
lussuoso della City con i loro rispettabili, ma anche riservati,
uffici. La storia della loro vita in Russia, apre anche una finestra
sul passato di una nazione simile ad un impero. Il lettore leggerà
delle vicende di semplici persone quali mogli, mariti, militari, ma
anche uomini d'affari che partecipano ai più importanti forum
d'economia del Mondo. Dove si decidono interessi valevoli miliardi di
euro.
Una
valanga di nomi. Uno tsunami di circostanze, fatti, episodi. Una
narrazione avvincente che rassomiglia ad un faro nella notte. La cui
luce travolgente illumina un intricato puzzle. Un vero e proprio
mistero cresciuto accanto a noi, ma di cui nessuno sembra
consapevole.
Alla
fine di questa appassionante esposizione il lettore imparerà che
cosa è realmente successo in Russia, saprà cosa sono le città
chiuse e quali erano i compiti dei militari del KGB. Conoscerà i
servizi segreti e l'economia della Russia, i suoi molteplici
interessi economici, finanziari ed energetici.
Troverà
numerosi spunti interessantissimi dei legami fra la Russia del nuovo
capitalismo, quello degli oligarchi come Berezovskij
e società quali la Fiat o finanzieri come George
Soros.
Su
tutto, l'ombra di un indagine. E un nome: Vladimir Putin. L'uomo
venuto dal nulla. Il militare ombra che è cresciuto senza che alcuno
lo notasse. Persino appoggiato, sostenuto da coloro che evidentemente
pensavano di poterlo controllare. Un abilissimo manovratore? Un
sapiente camaleonte? O forse semplicemente un uomo determinato? Di
certo è stato il dominatore assoluto della scena politica che ha
epurato la Russia, la sua Russia, da coloro che la stavano a suo dire
saccheggiando, impiantando un organigramma di uomini a lui fedeli.
Ricostruendo minuziosamente un impero.
E'
veramente pensabile che il Presidente plenipotenziario della Russia
abbia deciso, ordinato o quantomeno fosse a conoscenza del piano per
uccidere Litvinenko o esiste un altra spiegazione che forse vede lo
stesso Putin come preda di un complotto per screditarlo?
Ipotesi,
indagini e infine Scotland Yard e l'IM06. Siamo di fronte ad un
segreto di Stato impenetrabile o la battaglia legale della moglie di
Litvinenko è destinata a portare alla luce una rivelazione che ormai
manca da oltre 6 lunghi anni?
L'omicidio
di Alexsander per il momento rimane irrisolto, malgrado ci sia un
colpevole su cui pende un mandato d'arresto internazionale che la
Russia però ignora. Perchè la sua Costituzione nega l'estradizione
o perchè l'uomo che ne è destinatario è un membro della Duma che
ha agito in nome e per conto di mandanti che devono rimanere occulti?
«Londongrad»
è un appassionante e avvincente resoconto di un indagine
giornalistica condotta con meticolosa abilità e straordinaria
passione per le notizie documentate. Una raccolta di dati che
proietteranno il lettore in un mondo affascinante e misterioso, ma
anche letale.
Scritto
con uno stile travolgente, le parole diventano immagini e si
susseguono come un thriller mortalmente vero.
Marco
Solferini.
per contatti, commenti, suggerire un argomento:
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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http://it.linkedin.com/pub/marco-solferini/3/682/677
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