domenica 13 ottobre 2013

Londongrad

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Londongrad

Autore: Alan S. Cowell.
Genere: giornalismo, attualità.



Ci sono i russi a Londra. In particolare nella City: il cuore dell'economia di un impero, quello britannico, che poco più di un secolo or sono controllava un terzo delle terre emerse. Ci sono i russi e sono tanti. Abitano in case molto costose, lavorano in società di consulenza privata, investono capitali e frequentano i locali simbolo del lusso occidentale.

Che cosa è successo dopo la caduta del muro di Berlino e il disfacimento del comunismo?

Quale serie di eventi ha provocato una simile presenza che numericamente, oggi, sembra quantificabile in 400mila persone.

Il mondo occidentale ha imparato a conoscere i c.d. oligarchi dell'ex U.R.S.S. più o meno quando uno di loro ha comperato la squadra di calcio del Chelsea. Una delle più importanti della Premier League inglese e fra le più famose in Europa. Lui era Roman Abramovic conosciuto come uno degli uomini di Vladimir Putin.

Ma a Londra non ci sono soltanto gli oligarchi, coloro cioè che negli anni 90 si sono incredibilmente arricchiti grazie al crollo del regime e alla nascita di un capitalismo sfrenato, spessissimo corrotto e consumista.

In Inghilterra infatti hanno trovato rifugio anche numerose spie. Il termine non è corretto, non del tutto almeno. In realtà si tratta di uomini che hanno militato nei servizi segreti come il KGB o l'odierno FSB. Un apparato complesso che fino agli anni 2000 si ramificava in moltissimi dipartimenti. Le cui funzioni erano a volte paramilitari o di controspionaggio. Uomini cresciuti in un ambiente difficile dove il sospetto e la diffidenza potevano fare la differenza tra una carriera in ascesa o una fine prematura.

Fra costoro c'era Alexander Litvinenko.

Per molto tempo uomo di fiducia di uno dei principali protagonisti del nuovo capitalismo degli anni 90: Boris Berezovskij. Un oligarca che è stato uno degli uomini più influenti della Russia e anche uno dei più ricchi. L'uomo che ha mantenuto al potere El'cin e che ha commesso un solo errore: ha sostenuto l'ascesa al potere di Vladimir Putin.

Litvinenko, un ex agente del FSB che ha dovuto lasciare la Russia, rifugiandosi in quel di Londra dopo la prigionia in madrepatria è stato uno degli uomini più fidati di Berezovskij. Complice anche il comune risentimento verso Putin. L'uomo che Litvinenko attaccava con regolarità, accusandolo di molti reati contro i diritti civili e umani, fra cui l'omicidio della giornalista Anna Stepanovna Politkovskaja freddata a colpi di pistola.

Tutto questo fino al 1° novembre 2006. In quel giorno il fato di Litvinenko è stato orribilmente deciso. Qualcuno gli ha somministrato una dose letale di Polonio 210. Un isotopo radioattivo che lo ha letteralmente devastato, consumandolo dall'interno. Liquefacendo i suoi organi, riducendolo all'impotenza, in un percorso di morte allucinante e doloroso. Senza via di scampo, le ultime settimane di Litvinenko sono state un dramma umano al termine del quale è scoppiato un caso internazionale.

Qualcuno ha somministrato ad un cittadino britannico (perchè nel frattempo Litvinenko aveva ottenuto la cittadinanza inglese) un veleno radioattivo nel cuore di Londra. Della stessa City. Le indagini hanno rivelato che la contaminazione da Polonio era incredibilmente estesa in molte altre persone e locali.

Un fatto inaccettabile per il Governo di Sua Maestà. Ma anche un enigma nel mistero. Chi ha commesso il crimine somministrando materialmente il Polonio a Litvinenko? Dove e sopratutto perchè? Quest'ultimo interrogativo apre alla pista più controversa, recapitando il messaggio oltre i confini dell'Inghilterra. Su chi sia stato il possibile mandante di quell'orrendo omicidio che è sembrata più una punizione, un castigo.
Un indagine ad alto rischio in una realtà cresciuta all'interno del cuore stesso del Regno Unito e di cui fanno parte sopratutto ex spie, uomini d'affari risoluti, a volte in combutta con la mafia russa, sul cui passato pesano episodi di illegalità e sinistre ombre di malaffare.



Il giornalista del New York Times, Alan Cowell, una delle firme più famose e celebrate non si risparmia in questo dettagliato romanzo che funge da resoconto.

Come ogni abile narratore comincia dai fatti. Quella mattina del 1° novembre 2006 segue passo dopo passo i movimenti di Litvinenko: i suoi impegni, chi ha incontrato e perchè. Fino alla sera in cui, dopo una cena in Famiglia, arriva il primo fortissimo conato di vomito. E' l'inizio della fine.

L'Autore comincia a spiegare i fatti esaminando ogni persona coinvolta, indagandone il passato. Raccontando cioè chi erano e da dove venivano.

Incontriamo l'affarista italiano della protezione ambientale Mario Scaramella, facente parte della Commissione Mitrokhin che quella mattina incontrò Litvinenko per recapitargli una email con una possibile lista di uomini a rischio della vita, per opera di un sedicente gruppo estremista russo. Fra questi nomi c'erano anche quello di Alexander e Berezovskij.

Poi ci sono gli ex colleghi dei servizi segreti che Litvinenko incontra in un locale consumando un tè che forse è stato il fatale veicolo del suo avvelenamento. Uomini che lavorano tra Mosca e Londra, impegnati nelle agenzie di consulenza privata che popolano il quartiere più lussuoso della City con i loro rispettabili, ma anche riservati, uffici. La storia della loro vita in Russia, apre anche una finestra sul passato di una nazione simile ad un impero. Il lettore leggerà delle vicende di semplici persone quali mogli, mariti, militari, ma anche uomini d'affari che partecipano ai più importanti forum d'economia del Mondo. Dove si decidono interessi valevoli miliardi di euro.

Una valanga di nomi. Uno tsunami di circostanze, fatti, episodi. Una narrazione avvincente che rassomiglia ad un faro nella notte. La cui luce travolgente illumina un intricato puzzle. Un vero e proprio mistero cresciuto accanto a noi, ma di cui nessuno sembra consapevole.

Alla fine di questa appassionante esposizione il lettore imparerà che cosa è realmente successo in Russia, saprà cosa sono le città chiuse e quali erano i compiti dei militari del KGB. Conoscerà i servizi segreti e l'economia della Russia, i suoi molteplici interessi economici, finanziari ed energetici.

Troverà numerosi spunti interessantissimi dei legami fra la Russia del nuovo capitalismo, quello degli oligarchi come Berezovskij e società quali la Fiat o finanzieri come George Soros.

Su tutto, l'ombra di un indagine. E un nome: Vladimir Putin. L'uomo venuto dal nulla. Il militare ombra che è cresciuto senza che alcuno lo notasse. Persino appoggiato, sostenuto da coloro che evidentemente pensavano di poterlo controllare. Un abilissimo manovratore? Un sapiente camaleonte? O forse semplicemente un uomo determinato? Di certo è stato il dominatore assoluto della scena politica che ha epurato la Russia, la sua Russia, da coloro che la stavano a suo dire saccheggiando, impiantando un organigramma di uomini a lui fedeli. Ricostruendo minuziosamente un impero.

E' veramente pensabile che il Presidente plenipotenziario della Russia abbia deciso, ordinato o quantomeno fosse a conoscenza del piano per uccidere Litvinenko o esiste un altra spiegazione che forse vede lo stesso Putin come preda di un complotto per screditarlo?

Ipotesi, indagini e infine Scotland Yard e l'IM06. Siamo di fronte ad un segreto di Stato impenetrabile o la battaglia legale della moglie di Litvinenko è destinata a portare alla luce una rivelazione che ormai manca da oltre 6 lunghi anni?

L'omicidio di Alexsander per il momento rimane irrisolto, malgrado ci sia un colpevole su cui pende un mandato d'arresto internazionale che la Russia però ignora. Perchè la sua Costituzione nega l'estradizione o perchè l'uomo che ne è destinatario è un membro della Duma che ha agito in nome e per conto di mandanti che devono rimanere occulti?



«Londongrad» è un appassionante e avvincente resoconto di un indagine giornalistica condotta con meticolosa abilità e straordinaria passione per le notizie documentate. Una raccolta di dati che proietteranno il lettore in un mondo affascinante e misterioso, ma anche letale.

Scritto con uno stile travolgente, le parole diventano immagini e si susseguono come un thriller mortalmente vero.

Marco Solferini.
per contatti, commenti, suggerire un argomento: 
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com




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