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Bologna
giallo e nera
Autore:
Serena Bersani.
Genere:
cronaca, giornalismo.
La
giornalista Bolognese Serena Bersani ha avuto una geniale intuizione
pubblicando un libro che offre al lettore una lista di crimini
verificatisi a Bologna città e nella Bassa che ancora oggi sono
considerati, da molti, un isola felice.
Una
città fatta di ombre. Oscura quanto i viottoli medioevali che la
percorrono come arterie di una sconosciuta signora. Un paese che
gioca a fare la città. La cui mentalità tuttavia non rinnega mai il
retaggio rurale. Un posto dove l'antico diventa nuovo e viceversa.
Omertosa, pettegola, clandestina. Un luogo dove la verità a volte
sopravvive in un passaparola sottovoce: un perpetuo singhiozzo simile
all'alito di vita di chi esala l'ultimo respiro.
Così
sopita, distratta, addormentata, quasi dimenticata in un innaturale
limbo Bologna la dotta, città dei Portici, delle Belle arti,
dell'Università più antica d'Europa rivela in questo romanzo i
crimini che l'anno percorsa, frustata, colpita e segnata.
Una
serie di episodi che l'abile penna della scrittrice trasforma in
carta.
Episodi
di cronaca destinati a smarrirsi in una chiacchiera per il tè del
pomeriggio, consumata tra il giornale e il croissant del mattino o
magari divorata avidamente dopo una giornata di lavoro.
Ma il
ricordo rimane. Sopravvive, mentre si spengono le luci e i lampioni
teneramente illuminano, come giallognoli fuochi fatui, le vie e gli
anfratti più remoti della città.
E' in
questa ambientazione e fra codesta perduta gente che gli omicidi ci
sono. Eccome. Ci sono i criminali che li hanno compiuti. A volte per
amore, odio, vendetta, perchè sono dei mostri o per denaro che è
sempre il bene più liquido in natura, ma anche quello per cui vale
troppo spesso la pena di uccidere.
L'Autrice
ha selezionato con intelligenza una serie di crimini senza indagare
quelli più noti e celebri perchè acquisiti a livello nazionale.
Scoperchiando quindi una sorta di efferatezza che rappresenta un
atroce verità di mezzo. Perchè tocca la vita di tutti e di
chiunque.
Dalle
pagine del romanzo fuoriescono temi forti, veloci come una raffica di
mitra, dolorosi come l'impatto di un possente pugno nello stomaco.
Pedofili, femminicidio, omicidio a pagamento, sevizia, occultamento
di cadavere, avvelenamenti, rapimenti. Crimini compiuti a ridosso di
realtà politiche rivoluzionarie come il celebre Livello 57, o
consumate nell'Appennino fra boschi sterminati. Oppure omicidi che
rivelano il microcosmo di passioni proibite come quelle dei guardoni
nei colli o i vizi della Bologna bene.
Crimini..
e criminali. La personalità del reo, indagata attraverso le carte
dei processi, le perizie e i gradi di giudizio. Le sentenze e infine,
le vittime cui a volte è negato l'onore della verità.
Nel
contorno, immancabile e straziante: il dolore. I famigliari, coloro
che vengono privati da un momento all'altro di un figlio, un marito.
E tutto si ricompone, passo dopo passo, nelle indagini, raccontando i
fatti e lasciando che il lettore li apprenda per ciò che sono.
Ottimo
stile paratattico, volutamente sintetico che espone i fatti in modo
diretto e coinvolgente. Tutto ruota attorno alla centralità
dell'evento criminale da cui promana, allargandosi come il celebre
cerchio nell'acqua, una verità che passa attraverso gli autori e
finisce nelle carte bollate delle indagini.
L'Autrice
ci propone sempre un punto di vista che scaturisce da una riflessione
attuale su di un crimine che si è consumato già da tempo, ma che
viene naturalizzato senza invasività.
Una
piacevolissima e godibilissima neutralità introspettiva.
L'abilità
della scrittrice che mi ha più coinvolto e convinto è proprio
quest'essere stata in grado di partecipare narrativamente senza
sostituirsi al lettore. L'assenza di indottrinamento è una qualità
straordinaria che rende appassionante la lettura.
Il
processo e i giudici sono spesso l'epilogo di questi racconti di
cronaca.
Dopo
il sangue. Dopo una ricostruzione dell'evento a volte non per cuori
teneri, perchè si può morire seviziati da un coltello stile «Rambo»
o con una fiocina da subacqueo infilzata per 15 cm nella testa, dopo
questa fotografia di ciò che è il reato, la scena passa e il
testimone diventa il giudice degli uomini. Quello togato. Anche se a
volte sembra non essere in linea con il concetto di giustizia che
forse il lettore si aspetta.
Tuttavia,
tocca a lui decidere. In nome del Popolo Italiano. L'Autrice propone,
ma non impone.
«Bologna
giallo e nera» è un romanzo che propone una serie di omicidi
giornalisticamente riproposti al lettore con il piglio della notizia
di cronaca e dell'esposizione narrativa. Un interessante,
coinvolgente e decisamente accattivante elenco di delitti e casi mai
risolti in una città a tratti magica il cui pathos ammalia e nei
capitoli di questo romanzo.. uccide.
Consigliato
a tutti gli amanti del noir, di Bologna, della Bassa, dei romanzi
gialli e del buon giornalismo di cronaca (quello che serve davvero a
qualcosa).
Marco
Solferini
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