venerdì 11 maggio 2012

Il mio cuore sconosciuto


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Il mio cuore sconosciuto

Autore: Charlotte Valandrey.
Genere: sentimentale, drammatico.




Il mio cuore sconosciuto” è il romanzo biografico dell'attrice francese, nota con il nome d'arte Charlotte Valandrey.

Narra della sua personale vicenda, che la vide diventare sieropositiva in giovanissima età, dopo un rapporto d'amore non protetto. E dell'infarto che la colpì, anni dopo, costringendola al trapianto di cuore.

La sua vita e la sua capacità di amare, diventano pagine cariche di un concetto d'amore che veleggia, come una galea del passato, attraverso la tempestosa vita del presente. Un imbarcazione preda del destino, quanto del vento.

Intenso, a tratti struggente, l'Autrice ci propone un testo nel quale rinveniamo una metamorfosi a tratti epistolare sul significato sacrale della vita.

Il suo comportamento di scelta coraggiosa, nella convivenza con la natura umana camaleontica quasi per definizione, trasforma l'Autrice nello specchio in cui ella riflette l'immagine nuova e ritrovata, dei concetti che tutti noi conosciamo e che sono frammenti di ogni vita.

Lei però, riesce a cambiarne la prospettiva, estrapolandoli dalla sua personale vicenda.





Chiarissimo il “j'accuse” alla diversità del malato, come del sofferente. Laddove si aprono parentesi di vita che possono essere comprese solo se sperimentate sulla propria pelle.

La fobia xenofoba del diverso, che non trapassa nemmeno quando l'unione, tipica dell'indefinito e ricercato amore, sembra creare quel connubio di anima e cuore che solitamente gli innamorati definiscono “eterno”.

La tematica dei trapianti è affrontata sotto molteplici aspetti, dalla legge dell'attesa, all'impopolarità di un calvario che disumanizza l'essere umano, spogliandolo dell'aspettativa, lasciandolo solo con i propri ricordi, come fosse un giocattolo ormai vecchio.

L'Autrice, ritrova la propria grandezza nell'umano senso di comprensione e affidamento ai propri mezzi: quelli dell'infinito universo di possibilità che ci rende unici.

Come un assolo di matematica universale nella geometria incomprensibile della musica che ci dice di accettarci, noi per primi, in virtù di quel che siamo: accettati solo perchè esistiamo.

Periodi colti, ben organizzati, paratattici nella dialettica e argomentati in maniera eccellente dal punto di vista creativo, senza rinunciare ad alcuni archetipi della cultura classica, come il mito di Ulisse cercatore o della rinascita di Iside.

Simpatica e accattivante l'esposizione della diffidenza, tipica, verso la chiaroveggenza, in netta contrapposizione con la secolarizzata esigenza di una scienza che offra certezze di deduzione del presente, per colmare l'aspettativa nel futuro incerto e come tale ignoto.

Tuttavia, un elemento di debolezza nell'esposizione, annida nell'eccessiva personalizzazione del punto di vista introspettivo dell'Autrice che diventa anche il presupposto, ponderato e dominante, di una realtà esclusivamente percepita al femminile.

Ciò che lei prova, le considerazioni che si pone e le argomentazioni autoconclusive come pure giustificative, sono veramente “in rosa”, rappresentando il modo in cui una donna interpreta determinate situazioni. C'è una vera e propria genetica cellulare in questo embrionale modo di rivisitare l'esposizione, pagina dopo pagina.

Se a leggere è un uomo, non potrà non accusare un pò il peso femminista di una simile poco indulgente mole di pensieri parlanti.

In alcuni periodi quindi, il suo punto di vista è troppo egemone e prende il sopravvento sul dialogo instaurato con il lettore.

Del resto è noto che, quando si cerca una confidenza diretta con colui che legge, occorre dosare l'eccesso di personalismo, altrimenti si corre il rischio di essere logorroici nella ripetizione della medesima emozione, rivisitata sotto un altro punto di vista.

Il lettore è prima di tutto sempre protagonista istruito. Non bisogna dimenticarlo mai.

Nel complesso però, il romanzo funziona e le due storie d'amore, sono lo yin e lo yang che tutti noi conosciamo prima o poi nel percorso della vita affettiva; lo sono nel dolore, come nella gioia piena e totale, che questo sentimento, così forte da mettere persino paura, è in grado di trasmettere.





Il mio cuore sconosciuto” è un romanzo intenso, carico di passione. Una storia d'amore per la vita, e per l'uomo giusto. Così vicino, eppure sempre così lontano. Un atto di coscienza, per accettare la diversità, sotto il comune denominatore del diritto alla felicità, di cui tutti siamo originali portatori.

                                                                              Marco Solferini
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3 commenti:

  1. Interessante sguardo dentro-e-fuori ... l'egemonia dialettica femminile, perseguita anche attraverso la prolissità e i tempi allungati (difficili da reggere per un lettore maschio, in genere, e ne convengo) è un classico dell'Umanità, ma l'argomento trattato è troppo spesso confinato nella zona d'ombra, e merita attenzione.
    Un tabù, come il sesso che veicola alcune malattie specifiche ...
    Ricordo l'autobiografia di un altro artista francese sieropositivo, Cyril Collard : gran romanzo in presa diretta, coerente il film (lui stesso protagonista) : "Notti selvagge" (les nuits fauves).

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  2. Consiglio # 2

    Ho notato che intendi ogni singola pagina come "autonoma", ovvero in testa a ogni pagina replichi i loghi e i ringraziamenti a tutti i "partner" del tuo blog ( assieme a una foto dell'autore, tu stesso, legittima ) ...
    e tuttavia, per quanto deontologicamente corretta, questa procedura appesantisce notevolmento la fruizione della pagina principale, nella quale sono riepilogati più post, gli ultimi giorni di attività.
    Credo che otteresti un miglioramento grafico complessivo ed una facilitazione della lettura, se inserissi NELLA TESTATA i loghi e le info minime dei partner, eppoi, al termine di ogni recensione, un ringraziamento + link testuale a quello che specificatamente ha reso possibile la produzione di quell'articolo.

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  3. Carissimo,
    leggo con interesse i tuoi suggerimenti e tuoi commenti alle recensioni, che sono assai intelligenti e molto corretti.
    Ti confermi un esperto non solo di informatica, ma anche di marketing comunicazione a mezzo internet.
    Rifletterò su quanto mi scrivi.
    Attualmente, la scelta del "format" è quella per me più rapida, in quanto non ho molto tempo da dedicare al Blog (faccio una fatica immensa a replicare a tutte le email che mi arrivano, non solo via posta, ma anche tramite altri servizi come Facebook e, più di recente, LinkedIn).
    Per il Museo e una delle Librerie si rendono ogni tanto necessari aggiunte dovute a specifiche attività o incontri prestabiliti.
    Il possibile sopraggiungere di nuovi sponsor tuttavia, suggerirebbe tuttavia l'adozione di misure, quali quelle che hai indicato.
    Grazie per i tuoi commenti.

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