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Promettimi che sarai
libero
Autore: Jorge Molist.
Genere: storico,
avventura, drammatico.
E' il 1484, Joan Serra ha
solo 12 anni e vive in un villaggio di pescatori nella cola di
Llafranc, sotto il dominio spagnolo.
Insieme con il padre,
osserva le nuvole in cielo e la barca di Famiglia che gli consente di
vivere un esistenza dignitosa, pur nella evidente austerità in cui
versa il popolo. Ma per suo padre, gli uomini non nascono servi,
bensì gabbiani. Liberi di volare.
Il futuro però, è
carico di insidie ed una di esse sopraggiunge sotto la minacciosa
forma di una nave carica di Mori, desiderosi di depredare il
villaggio e rapire le donne, per poi venderle come schiave.
Una battaglia si profila
all'orizzonte, per la disperata difesa di tutto ciò che è caro a
Joan e che gli verrà portato via.
Con la rabbia nel cuore e
la disillusione in coloro che avrebbero dovuto proteggere il
villaggio, ma si accontentano dei tributi e delle preghiere,
l'avventura di Joan e suo fratello Gabriel, li porterà in quel di
Barcellona, lontano da quel luogo dove tutto è dolore e morte.
Una promessa: riscattare
la madre e la sorella rapite, vendicare l'omicidio del padre ad opera
di un uomo che è soprannominato dal ragazzo: il guercio, per
l'evidente sfregio del volto.
Mentre ricorda le ultime
parole di suo padre: “promettimi che sarai libero”.
Lontano dal villaggio di
pescatori, Joan conoscerà la dura vita del convento: gli usi e
costumi dei frati, la città di Barcellona con le sue forme e colori.
La storia diventerà quella di un giovane garzone di bottega che nel
corso degli anni crescerà, imparando la natura dell'umana virtù di
mischiare il dovere, gli ideali e gli affari.
Nella realtà spagnola
del 1484, Joan sarà dapprima un “remensa”, un servo della
gleba cristiano, poi diventerà un membro della corporazione degli
Eloi che fabbricano i cannoni per la guerra e rappresentano un nuovo
ed emergente esempio di commercianti, il cui potere cominciava a
dilagare nella città, fino a condizionarne l'amministrazione.
Il giovane conoscerà
l'amore per Anna, la figlia di un orafo ebreo che sarà costretta,
dal sopraggiungere della Santa Inquisizione a scappare: abbandonare
quella terra per non diventare “conversos” e conoscere
quindi la persecuzione, oltre all'espropriazione dei beni.
Finché un giorno, mentre
la storia delle rivolte contadine si scontra con gli interessi di un
Ré schiavo della religione e del suo divino ruolo, rincontrerà il
guercio, l'assassino di suo padre.
Quale terribile mistero
lega quell'uomo all'ammiraglio del Ré Ferdinando, il condottiero dei
mari noto come Vilamarì? E quale sorte stravolgerà la vita di Joan,
posseduto dal desiderio di vendetta?
L'Autore, già noto, in
particolare in terra spagnola, ci propone un buon romanzo storico,
carico di avventura e nozionistica documentale.
Una lettura certamente
appassionante per gli amanti del genere, che potranno così rivivere
gli usi e costumi dell'epoca, affascinarsi alle credenze popolari e
riscoprire alcune delle condotte più celebri dell'opportunistico
legame fra monarchia e stato pontificio.
Organizzato ed incentrato
sulla base dell'osservazione e dei pensieri del giovane pescatore,
c'è un crescendo rossiniano nella sua maturazione passando
attraverso gli ideali, che formano il carattere del giovane e nel
contempo cambiano la prospettiva del romanzo, pagina dopo pagina, per
il lettore.
Apprezzabilissime alcune
sotto tematiche, prima fra tutte l'odiosa persecuzione degli Ebrei,
che in quel tempo lontano, già erano sottoposti a percosse di
scherno e spesso alla prassi di indossare abiti che li qualificassero
nella società come fossero reietti.
Le comunità ebraiche
erano oggetto di sperequazioni da parte di una monarchia decisa
sempre più ad anteporre il consenso del popolo cristiano, indotto
all'ignoranza, per compiacersi nella divina, quanto illusoria,
osservazione del proprio ruolo.
Il tutto sotto l'egida di
un celebre motto, che appartenne al grande Alessandro Magno: “tanto
monta” e in forza del quale il sovrano, ripudia se stesso,
rinunciando spesso alla dignità e all'onore, in omaggio ad un
affaristica collusione con il papato più lascivo, quello dei Borgia.
Unica nota fuori dal
coro, il fatto che la storia non sia conclusiva. Il lettore sappia
che la vicenda di Joan non finisce al termine delle quasi 400 pagine
del romanzo, come tale, è lecito attendersi che l'Autore ci proporrà
un seguito. Anzi: è necessario, dato che altrimenti l'opera sarebbe
incompleta.
“Promettimi che
sarai libero” è un buon romanzo storico. Un affresco
convincente ed appassionante della Barcellona di fine 1400. Ricco di
aneddoti storici, propone al lettore una trama avvincente e
coinvolgente, basata sulle gesta di personaggi realmente esistiti,
riproponendo al pubblico il noto meccanismo espositivo, ormai di
successo, della storia narrata in prima persona.
Consigliato sopratutto
agli amanti del romanzo storico, ambientato in Spagna.
Marco Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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