Un ringraziamento particolare agli sponsor:
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
Il luogo ideale dove trovare i Tuoi Libri
http://www.ilsecondorinascimento.it/
***
Palestra Performance
Centro estetico e fitness.. nel cuore di Bologna
***
Palestra Performance
Centro estetico e fitness.. nel cuore di Bologna
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
* * *
L'atlante di tenebra
Autore: John Stephens
Genere: fantasy
Siete pronti per la
battaglia finale?
Due Atlanti sono stati
ritrovati, quello di Smeraldo e quello di Fuoco con i loro
straordinari poteri ma ora manca l'ultimo e più importante di tutti.
L'Atlante di Tenebra.
Se i primi appartenevano
per diritto di nascita a Kate e Michael, la predestinata per
quest'ultimo, soprannominato «la resa dei conti», è la
giovanissima Emma.
I tre fratelli saranno di
nuovo al centro della guerra contro il Ferale Magnus che ha raggiunto
l'apice del suo potere ed è deciso a sferrare l'attacco finale al
mondo magico.
Il suo potere si è
accresciuto dopo essere tornato in vita e ha creato un esercito con
migliaia di Murum Cadi, Strillatori e Negromanti.
Le forze dei nani, elfi e
degli uomini saranno sufficienti a resistere alla battaglia finale?
“Il Ferale Magnus ha
accresciuto il suo potere. Tutta la tua forza e il tuo coraggio,
tutta la scienza di Pym, tutta la volontà e tutti i poteri della
brava gente del nostro mondo non basteranno. Ormai soltanto i Libri
potranno sconfiggerlo. E soltanto i ragazzi possono trovare i Libri”.
Tratto da “L'atlante di tenebra” di John Stephens, ed.
Longanesi.
Tutto dipenderà
dall'ultimo Atlante e dalla profezia che narra dei tre ragazzi che li
riuniranno e di come questo significherà la loro morte.
Stanislaus Pym il mago
che ha accompagnato i fratelli in questa avventura conosce la verità
e forse anche un segreto per evitare la tragica fine? Ma fermare il
Ferale Magnus può valere l'estremo sacrificio?
Sullo sfondo si consumerà
la sfida finale tra Gabriel il guerriero e Rourke il comandante in
capo delle truppe del Ferale Magnus.
Come pure l'amore,
innegabile e insopprimibile, che Kate prova per Rafe, il ragazzo che
ha conosciuto nel passato in quel 1899 fra i vicoli di New York,
quando ancora egli non sapeva cosa e chi sarebbe diventato. Quello
stesso ragazzo che è in grado di fargli battere forte il cuore, ma
che è anche il nemico giurato di tutto ciò che vive.
L'avventura è servita su
un piatto d'argento!
E eopo gli straordinari
primi due Libri questo completa la trilogia.
“La profezia dice che
i Custodi troveranno i Libri e li riuniranno, ma dice anche che i
Custodi moriranno. Pym lo sa; lo ha sempre saputo. Per distruggere
me, è disposto a sacrificare te, tuo fratello e tua sorella”.
Tratto da “L'atlante di tenebra” di John Stephens, ed.
Longanesi.
Preparatevi dunque a
conosce gli elfi che si trasformano in draghi, l'isola del re dei
nani, le terre dei giganti e la loro misteriosa città dove si
nascondono enormi ragni e un portale per il regno dei morti. Perchè
là si cela l'ultimo Atlante. Insieme con il segreto del potere
magico del Ferale Magnus.
Inseguimenti, battaglie a
colpi di spada, duelli di magia e molto altro ancora trascineranno il
lettore verso l'epica conclusione di questa bellissima trilogia
fantasy.
“Gabriel calò un
altro colpo e Rourke, di nuovo, lo evitò, stavolta piantandogli una
gomitata in faccia. Per un momento Gabriel restò accecato e inciampò
all'indietro sui sassi. Sapeva che l'orlo del precipizio era vicino e
riuscì a fermarsi in tempo, anche se sentì il vuoto ad appena
qualche centimetro di distanza”. Tratto da “L'atlante di
tenebra” di John Stephens, ed. Longanesi.
Un chiaro esempio di
letteratura «young adult» ricca di spessore psicologico dove i
personaggi sono caratterizzati, pur essendo bambini, da elementi
tipici della cultura degli adulti e pronti a recepire concetti
estremi e risolutivi come la morte e il sacrificio per il bene
comune.
Dialoghi come sempre
incalzanti, carichi di un rapporto empatico che trasferisce la
soggettività dei protagonisti nell'alveo dell'immaginario del
lettore. Si consuma quindi quell'immedesimazione fantastica che dalla
semplice narrativa trasforma il saggio «dungeon master» in colui
che a livello espositivo esplora “con e per” il lettore
l'avventura fantastica.
“In fondo alla
galleria c'era una ragnatela, in mezzo alla quale stava il ragno di
gran lunga più grosso visto fin lì. Il corpo era segmentato in due
pance enormi. Le zampe erano aperte come i contrafforti di una
cattedrale. Non aveva una serie di denti ma tre e ciascuna zanna era
lunga almeno un metro”. Tratto da “L'atlante di tenebra”
di John Stephens, ed. Longanesi.
Prosegue il viaggio nella
terra del mondo di mezzo dove sopravvive la magia e il magico quale
conseguenza della separazione tra le due realtà che l'Autore ha
spiegato in precedenza essersi consumata all'alba del primo giorno
del 1900.
E' un mondo carico di
espedienti non solo avventurosi ma anche metaforici di quella che è
la vita nei suoi principali contenuti.
Il coraggio e la paura
per esempio, si manifestano sotto molteplici spoglie. La volontà che
si associa al primo e l'opprimente senso di desolazione che il
singolo incontra nel secondo sono parafrasi di ogni persona che
crescendo deve scegliere il proprio «essere o non essere».
Il male totalitario del
nemico che coltiva dentro di sè la possibilità del proprio
annientamento rappresentano bene la sfida all'ineluttabilità degli
eventi che si possono sovvertire solo con la più totale abnegazione
alla causa.
“Se perdiamo,
perdiamo. Ci sono cose per cui vale la pena di morire. L'amicizia. La
lealtà. L'amore. E se per combattere per queste cose dovessimo anche
combattere la nostra ultima battaglia, così sia”. Tratto da
“L'atlante di tenebra” di John Stephens, ed. Longanesi.
Un talento, quello
dell'Autore, che va ben oltre l'ottimo concepimento narrativo il
quale peraltro beneficia di un linguaggio semplice, fluido, a tratti
paratattico nel voler essere visionario più che visivo onde evitare
l'eccesso di descrizioni. Il «do ut des» con la capacità del
lettore di personificare lo scenario è qualcosa che io apprezzo
moltissimo perchè lascia aperta la porta dell'immortalità con la
quale il fantasy diventa una parte di tutti e per tutti
paradossalmente differente.
Questo è il principio da
cui scaturisce il big bang della letteratura «young adult»: una
sorta di nuovo librogame per non dimenticare il bambino che abbiamo
dentro e che, come un grande Lego nelle mani del lettore, lo
introduce in una realtà fantastica che sostanzialmente non ha fine.
Il vero fantasy si può
per questo conservare e rileggere.
“Fu quasi come se
l'aria attorno a Emma si addensasse. La sentì premere contro gli
occhi, i timpani, i palmi, perfino gli avampiedi. E poi quell'aria
entrò in lei, a comprimerle le ossa, gli organi, il cuore, ed Emma
cominciò a percepire che qualcosa veniva risucchiato fuori, fuori da
ogni fibra, da ogni cellula del corpo, e si sentì come un frutto
spremuto. E la cosa che le veniva risucchiata era intangibile eppure,
allo stesso tempo, vitale; poi, per un breve, strano, terribile
istante, la vide, quella cosa: prima la scorse luccicare nell'aria
davanti a sé e infine, con uno strappo straziante, la vide attirata
nel fuoco, ed Emma, svuotata, ricadde all'indietro sulla sedia”.
Tratto da “L'atlante di tenebra” di John Stephens, ed.
Longanesi.
Il magico secondo
l'Autore non è blasfemia o esoterismo bensì un connubio di quei 4
elementi uniti dal tempo, dallo spazio e tenuti insieme dalla
volontà. E' questo il “mana” da cui scaturisce la capacità di
diventare maghi perchè la magia, quella, appartiene già ad ogni
essere vivente.
Stephens ha poi aggiunto
alcuni valori narrativi estrapolati da elementi favolistici degli
ultimi due secoli, senza però eccedere in essi e coniugandoli con il
ritmo incalzante dell'avventura.
Capitoli brevi, spesso
organizzati per sottocapitoli brevissimi che apportano un gran ritmo
allo sviluppo della trama. Un crescendo vorticoso vero un finale
tutt'altro che scontato.
“E' un debito da
pagare. E c'è un solo debito che tutte le creature viventi alla fine
devono pagare: la morte”. Tratto da “L'atlante di tenebra”
di John Stephens, ed. Longanesi.
I dialoghi dimostrano una
pregiata ed assai apprezzata crescita nel carattere dei protagonisti.
La loro fanciullezza è un ricordo; oggi conoscono il dubbio, il
rimorso, la paura. I loro confronti sono accresciuti da questo
insieme di consapevolezze che dimostrano come il tempo degli eventi
passati abbia cicatrizzato il loro carattere perfezionando la
personalità precedentemente argillosa. Non a caso essi diventano
artefici, emancipati da ogni guida, del proprio destino.
«L'atlante di
tenebra» è l'ultimo straordinario capitolo della trilogia dei
Libri dell'inizio di John Stephens. L'atto conclusivo di una saga
«young adult» affascinante e coinvolgente. Ricchissima di colpi di
scena e con uno scenario fantasy stupefacente coinvolge il lettore in
una eccezionale avventura.
Consigliato
a tutti, indipendentemente dall'età.
Marco
Solferini.
puoi
trovarmi anche su:
Nessun commento:
Posta un commento