venerdì 10 ottobre 2014

Dannati

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Dannati

Autore: Glenn Cooper.
Genere: avventura, fantascienza.

Il progetto Hercules del MAAC di Dartford, in Inghilterra, consiste in un acceleratore di particelle 20 volte più potente del suo fratello minore del Cern.

Un esperimento che vede la partecipazione USA su territorio inglese per rivelare le particelle subatomiche della forza di gravità. Una scoperta sensazionale che aprirebbe a una nuova era della fisica quantistica.

Responsabile di questo procedimento è la dottoressa Emily Loughty.

Il giorno dell'accensione tuttavia succede qualcosa di inaspettato. Sotto la supervisione di amministratori avidi di conoscenze per il profitto l'acceleratore viene spinto oltre i limiti e la dottoressa scompare letteralmente e improvvisamente. Al suo posto un uomo del passato. Un assassino giustiziato con la pena capitale.

Mentre quest'ultimo riesce a sfuggire alla sicurezza e comincia a seminare il panico per la città dove si scatena una vera e propria caccia all'uomo John Camp il responsabile della sicurezza dell'MAAC nonchè quanto di più vicino ad un fidanzato per Emily decide di fare l'impossibile per trovarla e rivelare il mistero della sua scomparsa.

Per farlo, gli scienziati riprodurranno le stesse condizioni in cui è accaduto la sparizione e al posto della dottoressa si colloca lo stesso John.

E' un attimo e il presente diventa nulla. Camp si ritrova in una terra tetra e malinconica. Ha davanti un villaggio dove gli unici colori sulla terra sembrano essere un grigio paludoso e un marrone triste, privo di speranza.

«Qui non si odono le risate dei bambini nè il pianto dei neonati. Senza la possibilità di procreare, perchè gli uomini dovrebbero faticare a cooperare per un Mondo migliore? Essi pensano solo ai loro bisogni primari: mangiare, dormire, fornicare ed evitare un eternità di putrefazione. Lavorano solo se minacciati o per pura avidità, non per più per nobili motivi, come un bene maggiore o costruire un futuro per i propri figli. In vita avevo sudditi. Da morto, solo schiavi. L'inferno è un luogo deprimente e triste». Tratto da “Dannati” di Glenn Cooper, ed. Nord.

Un luogo lontano dallo spazio e dal tempo. Dove le persone vivono un eternità di disperazione perchè quello è l'Inferno.

Nessuno può morire o avere figli. Qualunque sorte capiti alla carne di coloro che abitano in questo luogo è sofferenza ed eterno dolore. L'Inferno è un regno arretrato dove comandano i grandi dittatori del passato e dove tutti i suoi abitanti sono i più efferati criminali della storia.

«Pile di putridi e fetidi resti umani erano ammucchiate lungo le pareti della cella. Sarebbe stata una visione più tollerabile se quelle frattaglie fossero state gli scarti inerti di un mattatoio, ma quelle carni putrescenti si muovevano, formando una ripugnante massa ondeggiante e fremente. A peggiorare le cose, c'erano i suoni che si levavano tra le mura, un agghiacciante cacofonia di bassi gemiti, lamenti e sporadiche parole: nomi, invocazioni d'aiuto, suppliche». Tratto da “Dannati” di Glenn Cooper, ed. Nord.

E così John Camp ex berretto verde, esperto di guerriglia, armi, combattimento corpo a corpo si ritroverà nel più sconvolgente scenario concepibile per un «vivente», a caccia di Emily in una corsa contro il tempo: riportarla nel punto esatto in cui è scomparsa quando l'acceleratore di particelle sarà nuovamente in funzione.

Un viaggio allucinante in una terra dove incontrerà personaggi come Enrico VIII o Heinrich Himmler, fra epiche battaglie, duelli, inseguimenti ad opera degli spazzini che catturano le persone per schiavizzarle e agguati da parte dei c.d. erranti (reietti cannibali che si muovono in branchi).

«Gli altri lo circondarono come vespe infuriate, ma John non si perse d'animo e cominciò a squarciare gole e tendini, assestare calci nei testicoli e strappare occhi con la mano libera». Tratto da “Dannati” di Glenn Cooper, ed. Nord.

Azione e fantascienza, un binomio noto ed apprezzato per il fan di Glenn Cooper. L'Autore non tradisce le attese e malgrado l'ambizione di un romanzo indubbiamente impegnativo per quanto riguarda la trama, confeziona un prodotto di qualità.

Appassionante e travolgente, dalla prima all'ultima pagina il ritmo è incentrato su di una cifra narrativa di ottima paratattica espositiva e apprezzabile sintesi narrativa che tuttavia non va mai a scapito della buona capacità descrittiva. Il lettore sarà condotto per scenari la cui rappresentazione potrebbe dirsi un libro illustrato di parole.

Di facile comprensione e immediata capacità attrattiva l'Autore sviluppa da subito un legame empatico con il lettore tarato sulla sua capacità di svolta narrativa che destruttura l'epicentro e allarga il climax dilatandolo capitolo per capitolo.

Questa sorta di microcosmo di trame che si intersecano tra di loro rappresentano un mosaico d'azione e avventura.

Concepito come una corsa contro il tempo, ben presto, dopo le prime 30 pagine il romanzo decolla subito su due filoni narrativi. L'uno ambientato nell'Inferno ed esplicato attraverso John o Emily, il primo alla ricerca della seconda, ma entrambi con sorti diverse e separate dai capitoli della narrazione. Il secondo invece è ambientato ai tempi d'oggi dove si consuma la ricerca del fuggitivo.

«John non sapeva di quali armi disponessero, ma se non avevano ancora aperto il fuoco voleva dire che non avevano pistole ne moschetti. In momenti come quelli, lui diventava estremamente lucido e i suoi sensi si acuivano. Come accadeva a chiunque, l'idea del pericolo incombente lo inquietava poi però era in grado di gestire le emozioni come pochi altri. Anche quando tutt'attorno scoppiava il caos, lui manteneva una calma assoluta». Tratto da “Dannati” di Glenn Cooper, ed. Nord.

La natura dei personaggi è sempre basata su caratteristiche fortemente inquadrate in alcuni aspetti del carattere. La predominanza dei quali è sostanzialmente la carta d'identità di ciascuno. Ovviamente, questo crea delle inevitabili iterazioni forti e basate sul continuo riciclarsi di quello che è inevitabile aspettarsi da un soggetto la cui focalizzazione è sterilizzata e indirizzata unicamente a rappresentare quello stereotipo.

I dialoghi sono ottimamente concepiti. Di immediata percezione e facile assimilazione. Rappresentano il corollario necessario e fruibile per andare oltre l'aspetto descrittivo dell'iterazione sociologica dei protagonisti. Quindi assistiamo ad una «performance» di completamento tipica degli sceneggiatori che preferiscono dosare invece l'aspetto descrittivo ambientale tramite elementi di antropologia culturale.

Il risultato è più che riuscito. L'Autore è abile nel non banalizzare mai i suoi personaggi. La loro focalizzazione oggettiva rimane in primo piano e come tale appassionante perchè spersonalizzata rispetto all'evolversi della vicenda. Utilissimo questo “transfer” laddove l'elemento sopravvivenza diventa più credibile e anche le reazioni alle vicende sono basate sul binomio azione - reazione.

L'intraprendenza che i personaggi di Cooper riescono ad esprimere è decisamente la chiave del suo successo oltre all'audacia di una fantasia scientifica (l'Autore ritorna in questo suo scritto sulla teoria delle stringhe già in precedenza affrontata) che possiede l'animo fantastico del Bambino e l'esperienza dell'indomito scienziato che vuole spingersi oltre le Colonne di Ercole.

«Di certo qualche strana forza, che non fingerò neppure di comprendere, determina cosa accade a un uomo dopo la sua morte. E' come se ci fosse una specie di criterio morale in base al quale uno viene mandato o di sopra o di sotto». Tratto da “Dannati” di Glenn Cooper, ed. Nord.

Il lettore incontrerà poi numerosi personaggi noti della storia (non li riveliamo per ovvie ragioni lasciando che siano i lettori a godersi la sorpresa), argomentati con curiosità e un spesso con un gradevole umorismo.

A tratti simile ad un avventura grafica lo svolgimento è catalizzato secondo un metro deduttivo a scatole cinesi basato cioè sulla logica conseguenziale che ad ogni rivelazione se ne apre una successiva il cui presupposto era la precedente; così l'Autore “spiega” il suo Inferno.

Personalmente ho gradito e mi è molto piaciuto.

«Dannati» è l'ultimo appassionante romanzo della «produzione» Glenn Cooper. Un emozione da non mancare. Un viaggio allucinante all'Inferno dove la sopravvivenza è appesa a un filo.. lasciate quindi ogni speranza o voi che entrate.

Coinvolgente, avvincente, a tratti strepitoso: consigliato a tutti.

Marco Solferini
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