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Brama
Autore:
Arne Dahl.
Genere:
thriller, drammatico.
Il
Gruppo Opcop dell'Europol, con sede all'Aia, è costituito da un team
di agenti scelti provenienti dalle principali nazione dell'Unione
Europea.
Il
loro compito è quello di indagare i reati e le trame della malavita
organizzata che travalicano i confini geografici, costituendo in
sostanza il primo vero esempio di FBI europea.
E'
durante un incontro dei grandi della Terra, riunitisi a Londra per
discutere della crisi finanziaria che Arno Soderstedt, membro
dell'Opcop viene raggiunto da un manifestante che apparentemente ha
cercato di parlare con il Presidente americano Obama per lui
raccontare qualcosa. Alcuni istanti prima di raggiungere Arno l'uomo
viene travolto da un auto e non può che morirgli tra le braccia
sussurrandogli poche frasi all'orecchio.
A
Stoccolma una donna delle pulizie si attarda nella lussuosa villa del
proprio datore di lavoro e quando l'allarme scatta rimane
intrappolata nella casa. Per una volta decide di sperimentare su se
stessa la vita agiata di chi ha ricchezze da vendere. Ma quando
accidentalmente accede al computer mette in moto un complesso
meccanismo di reati on line legati alla pedopornografia che
apparentemente conduce ai legami fra il ricco imprenditore padrone di
casa e l'ndrangheta, la potente organizzazione mafiosa Italiana.
L'ispettore
capo Ralph Dryden della Metropolitan Police Service di Londra, meglio
nota come Scotland Yard, si trova davanti la scena raccapricciante
del cadavere di una giovane donna messa in posa come un opera d'arte
e dal viso completamente tumefatto dalle percosse. L'autopsia
rivelerà che nel retto della donna è conficcato un piccolo cilindro
contenente due sigle, apparentemente codici e un messaggio rivolto
direttamente all'Opcop.
Casi
difficili, crimini che sembrano intricati e fra loro chiamano in
causa il lato più grigio dell'Unione Europa; per il capo operativo
dell'Opcop, Paul Hjelm si tratta di distribuire le risorse a
disposizione costituite dal prezioso apporto di agenti scelti,
specializzati ciascuno nel proprio settore.
Una
sfida condotta su un duplice binario: da un lato la necessità di
individuare i colpevoli e perseguire i reati, dall'altro l'obbligo di
segretezza che avvolge l'innominabile forza sovranazionale di polizia
e con essa il difficile coordinamento di procedure per poter agire
entro i confini dell'Unione Europa, ma al di fuori dei singoli Stati
membri.
Forte
di una critica molto generosa da parte della stampa tedesca, sulla
collana «Farfalle» della Marsilio GialloSvezia esce «Brama" il primo
capitolo della nuova serie dello scrittore di successo Arne Dahl.
Ottima
l'intuizione alla base della narrazione, la quale tuttavia si rivela
drammaticamente limitata nel suo svolgimento espositivo.
Incontriamo
più indagini concentrate nel medesimo filone narrativo il cui
epicentro promana dalla struttura della forza di polizia
sovranazionale, ma con una tempistica forzatamente uguale. Che si
riassume in dialoghi efficaci dal punto di vista visivo, ma molto
ripetitivi nella loro struttura: più rafforzativi della necessità
di raccontare i protagonisti piuttosto che esplicare i contenti delle
singole vicende. Quest'ultime relegate, per effetto, ad una
panoramica basata su di un fatto, dal quale estrapolare l'antefatto,
fondamentale per la deduzione dell'approfondimento finalizzato a sua
volta alla risoluzione del micro giallo incardinato nel fatto stesso.
Un circolo vizioso che somiglia molto ad una sceneggiatura da serie
tv.
Il
risultato è spesso una lotta fra la volontà di raccontare i molti
personaggi coinvolti e la sintesi per non appesantire la narrazione.
La
sterilizzazione dei protagonisti, argomentati e ricondotti ad alcuni
stereotipi di pura efficacia strumentale, ne impoverisce i contenuti.
Riducendoli a delle marionette poco credibili, unidirezionali, facili
da interpretare nell'ottica di banalizzarne il comportamento per
effetto della superficialità cui essi stessi si lasciano andare.
Il
romanzo presuppone un seguito e come tale una serie. L'impostazione
ne risente perchè risulta evidente come si stiano gettando le basi
di qualcosa che deve venire, ma di cui il lettore non può essere
chiamato a farne da subito le spese.
Il
corpo della narrazione nella seconda parte del romanzo è debole e
presenta una forte perdita di consistenza del sè creativo. Il punto
di vista focale si sposta ad un oggettivazione altalenante che pare
un collegamento forzatamente autoconclusivo nell'ottica di mettere
ordine.
Nel
corso della lettura ci sono spesso riferimenti alla criminalità
organizzata, in particolare ad alcune celebri organizzazioni
malavitose delle quali però si evince una grave mancanza
argomentativa. La sensazione è che vi sia stata, a monte della
stesura, un indagine conoscitiva di stampo giornalistico condotta a
distanza con mezzi approssimativi.
Le
prime 100 pagine sono appesantite da eccessivi riferimenti, a mò di
spiegazioni, relativi alla procedura, prevalentemente penale, per
donare un senso di plausibilità al difficile coordinamento delle
indagini.
La
generosità delle recensioni tedesche, pubblicate su alcune note
riviste può indurre il lettore in inganno. Francamente le ho
giudicate eccessive e per nulla motivate da un analisi realistica e
sostanziale circa i contenuti del romanzo.
«Brama»
è un thriller mediocre, basato su di un idea che ruota attorno al
coordinamento di un corpo di polizia sovranazionale chiamato ad
indagare in segretezza su crimini che coinvolgono varie nazioni
dell'U.E. Sviluppato in maniera ripetitiva, è appesantito da una
componente di procedura poco piacevole per il lettore. Interessante
dal punto di vista dei dialoghi e apprezzabile nello svolgimento dei
singoli eventi criminosi.
Consigliato
solo a coloro che non possono farne a meno o credono che l'idea di
fondo basti per oltre 400 pagine.
Marco
Solferini
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