Nota bene:
Il Blog aderisce al programma di affiliazione Amazon
***
Un ringraziamento particolare agli sponsor:
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
* * *
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
* * *
ZeroZeroZero
Autore: Roberto Saviano.
Genere: attualità,
drammatico.
Il “romanziere”
Roberto Saviano ci propone una serie di storie legate dal “trait
d'union” della cocaina.
L'arma perfetta per
inseguire i desideri di potere e dannazione, eccesso e annullamento.
Troviamo quindi in
quest'opera, organizzata in storie di uomini e donne, un ricco
catalogo di nomi che si snodano (e a volte si toccano) dall'America
latina, con l'onnipotenza omicidiaria del narcotraffico colombiano,
al ruolo di primo piano della ndrangheta d'Italia, proseguendo poi
nell'emisfero verso est: dai balcani ai freddi mercati dell'ex U.R.S.S. quella Russia dei giorni
d'oggi che sembra uscita da un “action movie” degli anni 90 in stile
Walter Hill o Richard Donner.
Tanta nozionistica e
storie a tratti allucinogene, che vogliono e devono lasciare il
segno.
Vite segnate, maledette,
condizionate, quasi incastrate nel Mondo. Violenza, omicidi, ricatti,
soprusi e soldi, un fiume di soldi che diventa uno tsunami di potere,
che dal denaro quale bene più liquido si trasmuta in corruzione ed
eccessi di ogni genere: una sorta di “self storage” ambulante con una moderna
serie di vizi in stile “Sodoma e Gomorra”.
Questo è quello che c'è
nel romanzo e che fa rumore. Molto. Il lettore troverà pane per i
propri denti se il suo desiderio è scandalizzarsi al calduccio della
propria magione. Se vuole cioè argomenti di cui discutere con le
conoscenze da spiaggia o al circolo del tennis, se ama sapere di cosa
parla dopo un aperitivo con amici.
Però, tutto quello che
manca nel romanzo è altrettanto rumoroso anche perché il libro
edito dalla Feltrinelli nella collana “I Narratori” (scelta non
priva di elementi di curiosità), narra, eccome se narra: per poco più di 420
pagine.
Il classico mattone. Dove troviamo un esposizione che cerca,
ma non riesce, di mantenersi inalterata.
Di fatto, è lampante
come vi siano delle vicende approfondite in maniera anche troppo
minuziosa ed altre che sono affrontate con il piglio della
nozionistica tipicamente del giornalista che fa del linguaggio
telegrafo e paratattico una virtù.
Evidentemente, Saviano dà
il meglio di sé quando ha sotto mano le centinaia, a volte persino
migliaia di pagine delle indagini condotte dalla magistratura. In
alternativa, ci propone dei racconti di horror-(in)civiltà
contemporanea dove il demone minore della cocaina è evocato da
quello maggiore dell'animo umano, plagiato da una sorta di lato
oscuro della forza.
Questa impostazione, in
stile mappatura mondiale che balzella da un punto all'altro del
mappamondo è drammaticamente lacunosa. E poco convincente. La
sensazione è che si stia facendo dell'archeologia con Google Maps
senza cioè andare sul campo a verificare di persona.
Orbene, che non si debba
essere astronauti per raccontare l'Universo è sacrosanta verità, ma
le indagini portate avanti con il computer, sono un po' come i cibi
precotti riscaldati. Gran parte di quello che Saviano ci dice sulla
carta stampata, se voglio me lo vado a leggere persino su Wikipedia.
La narrazione è
pesantemente viziata dal desiderio ossessivo di scandalizzare, spararla sempre più grossa e lo scrittore per riuscirci fa appello
ai numeri di questo mercato di morte.
Solo che, se in passato
era il contesto, come in Gomorra, a renderli atroci per via del
realismo qui si ha l'impressione di assistere ad un documentario che
per quanto dai contenuti certamente drammatici non convince oltre
l'ultima pagina.
Saviano in versione
interattiva, come una sorta di Alberto Angela della cronaca più nera,
che si muove nelle pagine del romanzo in stile Carlo Lucarelli o
Salvo Sottile, è una novità mediatica di cui si sarebbe fatto
volentieri a meno.
Essere romanzieri
dell'ignobile non significa patrocinare la causa della verità e la
celebre macchina del fango è molto lontana dalla verosimiglianza
ragionata che, va ricordato, il lettore non possiede di per se
stesso. Come tale, il libro risulta sterilizzato dallo spirito
critico che questi racconti non condividono con il lettore. Quasi
fossimo in presenza di un testamento a mò di audio libro.
Un documentario che non ammette repliche. Tutto a senso unico.
Troppo lungo (andava ridimensionato nell'editing) con uno stile di scrittura a volte
tronco, in altre circostanze prolisso, poi ancora paratattico e
successivamente a intermittenza. Fra considerazioni, riflessioni,
storie. Il punto focale cambia continuamente. Grandi capitoli intitolati tutti “Coca” (neanche fossimo
in un lungometraggio di Oliver Stone), poi divisi in paragrafi e
sottoparagrafi (troppi e per motivazioni spesso inutili).
La sensazione è che
questo romanzo abbia un andamento labirintico. Sia nato attorno ad un
idea il cui sviluppo non è stato lineare, anzi direi che stato
flagellato da continui cambi di rotta, come se nel mentre della
stesura l'Autore si fosse dovuto dedicare ad altri progetti che ne
abbiano influenzato lo stile. Il risultato è complessivamente scarsamente omogeneo: forse è più utile per chi lo volesse citare a piè di
pagina in una tesi.
Anche l'arma ad oggi
riconosciuta come più efficace della “firma” Saviano, cioè il
saper scandalizzare attraverso il realismo, in questo caso non
c'azzecca. Mancano elementi di vero e proprio “cultural writing”
tali per cui vi si possa leggere, oltre alla storia, alla narrazione,
ai singoli personaggi ed aneddoti, siano essi positivi o negativi,
elementi che ne mettano in risalto il contesto narrativo, ambientale,
sociale, storico antropologico.
Elementi cioè che vadano oltre
il significato etimologico di termini angolo sassoni in uso, o
modi di dire, canzoni, ritornelli, considerazioni sul bene più
liquido in natura, sulla capacità di scambio globale e tanti altri
balzelli creativi che sono presenti nel romanzo, ma che sembrano la
storia, a grandi linee, dell'evoluzione linguistica di un termine.
Nemmeno stessimo andando a caccia della più mitica che mitologica origine
dell'affermazione “OK”.
Coloro che sono
interessati all'argomento: “mercato globale della cocaina”
troveranno più coinvolgente la rivista “Narcotraffico” che penso
abbia in parte “ispirato” l'Autore specialmente
nell'approfondimento di alcune figure malavitose legate a Famiglie,
cartelli o clan.
Saviano è un Autore nato
non per avere successo, ma per sensibilizzare, pertanto deve
ritrovarsi, perché ne possiede le qualità.
Questo romanzo è una
battuta d'arresto. La nota stonata che anche un grande musicista, a
volte, si lascia scappare.
“ZeroZeroZero” è
un romanzo che affronta il tema del mercato globale della cocaina in
maniera poco convincente, troppo romanzata, con uno stile frammentato
e scarsamente omogeneo. Assai diverso da quel Saviano che il pubblico
conosce. Apprezzabile per il metodo espositivo immediato, crudo,
categorico, ma decisamente non all'altezza delle aspettative per un
Autore che ha dimostrato di poter offrire molto di più ai lettori.
Un occasione mancata;
sconsigliato.
Marco Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
puoi trovarmi anche su:
Letta una bella recensione: complimenti, ne avevo già trovate in giro, ma questa mi sembra davvero notevole.
RispondiEliminaIo non sono una grande fan di Saviano anche se gli riconosco il merito (e il coraggio) di aver portato alla luce il malaffare della camorra con il suo Gomorra.
Che questo romanzo fosse diverso, come credo giustamente tu scrivi nella recensione lo avevo intuito quando l'ho preso in mano e a parte la lunghezza, sembrava prorio impostato in modo diverso rispetto alle sue precedenti opere.
Ho anche letto che la storia di questo libro é diversa perché pare che abbia alle spalle un agente letterario fra i più potenti ed infuenti d'Europa che ottenuto un contratto d'oro per fargli fare questa pubblicazione quindi ho idea che tu abbia centrato in pieno uno dei problemi quando affermi che il libro più che altro nato da un ideaa sviluppata ad intermittenza.
Pazienza.. ci sono altri Autori in giro, non solo Saviano.