L'EDITORIALE APOCRIFO di MARCO SOLFERINI
"Confessioni peccaminose
di una pasionaria della politica".
Stamattina, quando mi
sono svegliata, il mio primo pensiero è andato alla suoneria del mio
cellulare. La dovevo assolutamente cambiare la sera prima, poi ho
voluto telefonare a un amica, troppo cara e gentile per farla
aspettare fino a domani.
Dopo, c'è scappata una
doccia.
Si lo so che è un
cliché, avrei dovuto farmela prima, ma il pettegolezzo mica aspetta:
stagiona come un formaggio e perde in allegria e anche un pò in
fantasia.
Ecco, poi mi hanno
portato la cena in camera, perchè di andare fuori con i colleghi non
se ne parlava proprio: lo zoo mi piaceva da piccola.
Inoltre, adesso sono
vegana, perciò detesto tutto ciò che anche solo lontanamente
significa far soffrire gli amici animali. Anche gli insetti ben
inteso, perché la gente pensa subito al gattino o al grazioso
“beagle”, ma io piango per le mosche, mi commuovo per i
millepiedi e mi spoglierei più di una Femen per salvare un povero
bruco.
Roba che se nascevo in
Tibet diventavo il primo Dalai Lama donna.
Insomma, la doccia me la
sono fatta dopo i convenevoli, poi la cenetta che ho rigorosamente
fotografato con il mio I-phone, e ho condiviso con Istagram su
Facebook affinchè mi gratificassero con un 150 «mi piace».
E' la mia personale ninna
nanna cibernetica, tipica degli informatici argonauti moderni.
Se non capisci cosa
intendo non ti preoccupare, in fondo capita lo stesso anche a me,
però suona bene e ho imparato che a non essere capiti, a volte si
corre pure il rischio di venir considerati originali. Che è una gran
bella pubblicità.
Comunque la mia serata è
stata così, poi siccome di maschi in giro non ce n'erano mi sono
concessa un orgasmo via Twitter postando una frase troooooppo
intelligente, praticamente una via di mezzo fra «volemose bene»
alla romana e un discorso di Ban Ki-Moon sui diritti umani.
Sarei stata la copywriter
di Nelson Mandela o Martin Luther King se fossi nata qualche decennio
fa.
Però, quanto è
difficile farmi capire! Perché io “sono d'un altra” e mica sto
parlando di un rapporto a tre.. noo, mi riferisco alla generazione
cui appartengo. Partiamo dalla fine “noi”, perché gli altri sono
tutti morti viventi, peggio che in “walking dead” e ha ragione il
nostro leader: “il nuovo siamo noi”.
Anche il mio albergo per
esempio, cosa credete? A Roma ci devo venire no? Mica però me ne sto
come faceva il Bettino nazionale del socialismo all'Italiana, in un 5
stelle di lusso. Le mie di stelle partono dal basso, abbiate
pazienza: voglio risanare il bilancio io!!
Così insomma ho difeso
la mia immagine di “politically correct” sui social network e mi
fanno ridere quelli che si pagano le agenzie per la comunicazione.
Altro che pubblicitari:
meglio un blog e se mi girano mi faccio un profilo su “Flickr” e
un “About me” da mettere sui bigliettini “Vistaprint”.
E sul retro ci stampo
pure il calendario ecocompatibile.
Volete sapere chi sono?
Ma sono io! L'onorevole
di oggi.
Niente baffetti neri
stile Stalin o crapa pelata alla Mussolini, no io preferisco la mela
della Apple, che poi le frasi di Steve Jobs me le sono imparate a
memoria meglio delle poesie del Carducci.
Altro che i capelli
bianchi di quelli che fanno la riforma delle pensioni, mentre loro
cominciano la c.d. 5° età, no, niente gobbe o partiti dell'amore.
La vera secessione per me
l'hanno fatta gli mp3.
C'erano una volta i
valori. Quelli vecchi e impolverati che erano un pò arroganti perché
pensavano che non sarebbero mai passati di moda. Quelli che, per
inciso, tutti violavano solo per potersi costernare, pentire e
ricominciare daccapo perché perdonare era considerato un atto di
coraggio tanto quanto «farlo» senza protezione rasentava il peccato
capitale.
Quei valori lì oggi non
ci sono più.
Servono solo ai giovani
ruffiani che sono degli scultori delle natiche altrui tanto sono
abili a leccare il posteriore. S'inventano casti e pii per piacere al
capo e poi si fanno dei viaggi che manco fossero l'Enterprise.
Io invece, sono la
generazione che non ti aspetti, quella più inkazzata tanto per
capirci.
Perché ci avete
raccontato che eravamo belli, bravi e buoni. Che saremmo stati gli
eredi della felicità: cresciuti con tanta di quella dolcezza che
probabilmente soffriremo tutti di un diabete precoce. E poi? Scusate
tanto, ma abbiamo bluffato. Vabbè che va di moda il Texas Hold'em,
ma per favore, un pò di serietà. Mica potevate pensare che ci
saremmo accontentati del divano quando ci avevate promesso le “Mille
e una notte”.
Perciò eccomi qua, sullo
scranno più importante.
Adesso dovrete
confrontarvi con i miei di valori.
Non quelli di Borsa o
immobiliari ben inteso, di questi ce n'è sono ancora abbastanza,
perlomeno in circolazione. Ma sono più deboli della vecchia Lira ed
un fregatura peggiore dell'Euro.
No, mi riferisco a quelli
meno miopi, che soffrono semmai di una cecità apparente. Quelli cioè
che appartengono a quel microcosmo tanto caro ai sociologi e agli
psicologi: le c.d. Persone: l'homo sapiens erectus, l'animaletto a
due zampe, i portatori sani di questa epidemia di pensiero, ideali,
parole. La specie in via d'estinzione che crede ancora nella
felicità.
Quelli che dopo ogni
fregatura si chiedono che fine abbia fatto la cara vecchia stretta di
mano che come si diceva una volta, é solida come una quercia.
Oggi semmai potremmo
definirla ridotta ad un ramoscello d'ulivo, un pezzetto di rosmarino
o magari semplicemente a una fogliolina di salvia.
Non te la da mica più
nessuno quella stretta lì, semmai la trovi a fine messa o te la
offrono le hostess on demand di Fastweb in mezzo alla strada, ma mica
per scambiarci un segno di pace eh.
I valori, come li
conoscete voi, si sono consumati, un pò come quelle donne che si
mettono un dito di crema abbronzante per trasformare due giorni alla
piscina comunale in una settimana alle Maldive. Tanto in fondo il
sole è pur sempre lo stesso.
Quando hanno finito,
queste belle olandesine delle spiagge mancate, quelle che si sono
fatte il viaggio più importante della loro vita sulle copertine
patinate delle riviste di moda, mentre stavano sedute dal
parrucchiere in attesa di una mise adatta al fine settimana con i
soliti noti, queste giovani Bridget Jones, si staccano dal lettino e
scardinano la pelle che gli è rimasta che nemmeno Rocco Siffredi
riuscirebbe ad aprirle in due in quella maniera.
Sono loro le mie votanti.
Le donne cerniera: un
nuovo supereroe Marvel usa e getta, adatte all'occorrenza, spendibili
in ogni occasione, l'equivalente del “money transfer”.
Solo che non glielo devi
dire altrimenti si risentono, perdono in originalità e per
recuperarla ti manderebbero a quel paese senza nemmeno passare dal
via.
Meglio fargli credere che
sono uniche ed irripetibili, che basta un voto di protesta qua,
quella benedetta X che il vostro fidanzato o il marito di turno ha
sempre preferito mettere sulla squallida schedina dell'altrettanto
patetico sport nazionale, basta questo e da domani: tornate padrone
di voi stesse.
Io sono meglio persino di
Cetto Laqualunque perché gli prometto di vincere la prova costume
impegnandosi solo con il pensiero.
Sono come la Fede: non è
che non mantengo le promesse, semplicemente le mie, di promesse, non
hanno data di scadenza.
E allora: viva il
femminismo delle donne cerniera.
Noi movimenteremo il
Mondo.. un passo alla volta però.
Del resto che cosa
pretendete. Le ultime avanguardie femministe del Parlamento Italiano
sembravano uscite dallo speciale estivo di Playboy.
Le portavano in giro come
i valori bollati, affaristi con la panciera per il mal di schiena che
camminavano ondeggiando sudaticci con sguardo serio alla Tony
Soprano, e queste signorine al seguito, come fossero i barboncini di
razza, le puledre per la prima monta dello stallone.
In Parlamento facevano la
loro bella figurina.
Con ambiti firmati, ma
non troppo, quelli cioè che mettono la griffe in modo quasi pudico,
come se non si dovesse giammai vedere che si tratta di Hermes o
Armani, o che quella sciarpa è Loro Piana. No per carità,
allontanate il sospetto che il braccialetto sia di Cartier o
l'orologio reciti la firma Bulgari.
Ma cos'è mai tutto
questo sfarzo? Voglio dire, mica vengono tutti dall'Olgetta.
In fondo tutte abbiamo
fatto un provino un po' di tempo fa, del resto: «chi non vuole fare
l'attrice?» Sarebbe un pò come chiedere a qualcuna se non volesse
conoscere Brad Pitt o uno dei protagonisti maschili di Twilight. Per
inciso, sarei stata un ottimo vampiro.
Perciò eccomi qua, sono
Onorevole mica Cittadino qualunque.
Lascia stare come mi
chiamano i giornali o gli amici. Se permettere un Senatore è tale in
giacca e cravatta, ma pure con i boxer al mare.
Volete sapere quanti me
ne sono portata a letto? Beh.. un numero rilevante, ma in fondo James
Bond ha fatto di peggio.
Solo che io non sono una
cinquantenne rifatta che usa il fondotinta come fosse un drogato in
astinenza e nemmeno me ne vado in giro a protestare davanti ai
Tribunali.
Poi cosa pretendete, voi
moralisti benpensanti che andate in Chiesa la domenica, dopo esservi
preso un caffé per non addormentarvi sulle panche come barboni dopo
un cicchetto. E pregate più che altro che non si vengano mai a
sapere i vostri cattivi pensieri, quelli che biascicate al prete,
dopo esservi guardati intorno per sincerarvi che almeno il
confessionale sia ancora un luogo discreto.
Vi aprite tentennando
come un brufoloso quindicenne davanti all'equazione di matematica.
Voi saresti abili e
arruolati a giudicarmi? Ma se vi fate venire il torcicollo quando
camminate per strada a furia di voltarvi a guardare tutte le
scollature. Avete lo sguardo a mezz'asta per ogni minigonna che
vedete passare e vi girate al rumore dei tacchi immaginandovi una
bella Belen che in quei cinque secondi di voyeurismo riscatti la
vostra immaginazione peccaminosa di serie C. Poi ve ne tornate dalla
praticante o dalla stagista, insomma, alla solita routine, fra la
commessa, la barista e la vicina di casa. Voi vorreste fare la
predica a me.. ma per favore!
Vendereste molto più
delle parole che avete da offrire per essere accettati fra i bradipi
vostri simili.
Per avere quell'eccesso
di notorietà che si chiama narcisisticamente protagonismo.
Io l'ho avuto. Eh si cari
perenni immaturi, ma avevo 15 anni, scusatemi se è poco. Ho
preferito guardare bene l'orologio biologico, prima di scoprire che
ero troppo vecchia per raggiungere il minimo sindacale.
Accontentatevi quindi dei
volantini promozionali, delle gag alla televisione in prima serata,
dei porno a noleggio e delle prime visioni con le patatine prese in
offerta al supermercato.
Io invece son qua, forse
parlo al telegiornale con il gergo del calciatore e faccio dei bei
monosillabi.
Però, adesso tocca a me
prendere il timone di questa nave alla deriva.
Fare qualcosa che
cambierà il Mondo.
Poi, se sarà in peggio
poco importa, tanto mi avete lasciato una situazione che fa veramente
schifo.
Al limite, se andrà male
dirò che è tutta colpa vostra. E che non ci sono più valori, come
quelli di una volta insomma.
Articolo a cura di Marco Solferini
per contatti, commenti, suggerire un argomento: marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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Semplicemente straordinario.
RispondiEliminaTi ho scritto una email, se mi mandi la conferma lo pubblichiamo.
Grazie in anticipo per la disponibilità.
A prestissimo.
Gentile Dott. Solferini,
RispondiEliminaho letto con molto piacere il Suo scritto che giudico di ottima qualità e di cui avevamo già parlato in precedenza.
Domani sarà pubblicato sul nostro sito.
Le ho scritto una email.
Nel frattempo La ringraziamo per la preferenza accordataci.
Dott.ssa Patrizia Cornia.
Grazie per la segnalazione, ho trovato il tuo articolo molto interessante e davvero ben scritto.
RispondiEliminaComlimenti per la nota umoristica: sottile ma credo centrata. In effetti è un ritratto (a tratti esagerato) abbastanza convincente.
Bravo davvero.
Caro Marco,
RispondiEliminagrazie mille per la Tua segnalazione.
Ti faccio i complimenti per l'alta qualità di questo Blog.
Le Tue recensioni sono davvero ottime. Fra le migliori che io abbia mai letto.
Ti chiedo:
1) L'editoriale mi piace moltissimo e se credi vorrei ospitarlo sulla nostra rivista con cadeza settimanale però.
2) Le recensioni per intero le abbiamo messe sul sito e nella newsletter che inviamo ai nostri iscritti, gli estratti potremmo inserirli una volta al mese sulla rivista.
3) Ti ho scritto una email - la settimana scorsa :-( per sapere cosa ne pensi dell'ipotesi "catalogo". Resto in attesa di una Tua risposta.
Nel salutarTi sperando di rileggerTi al più presto con un altro editoriale spassoso (ma anche mooooolto veritiero come questo che hai scritto) Ti rinnovo i miei complimenti per il Tuo lavoro.
A presto.
ahahahahhah
RispondiEliminamolto carino davvero.
Però sei cattivello.
Comunque penso che sia pure abbastanza vero il ritratto che gli hai fatto.
Molto carino e spiritoso.
RispondiEliminaL'ho letto con piacere e come al solito mi trovo a farti i complimenti.
Spero che troverai il tempo di scrivere recensioni di qualcuno dei nostri Autori: d'accordo che sono esordienti e sconosciuti, ma anche il tuo amatissimo James Patterson è stato un signor nessuno no?
Questo editoriale fa parte di un progetto o ti sentivi solo di voler condividere una ironica presa in giro dei "nuovi" parlamentari? Se hai intenzione di dargli continuità, anche in ragione di quello che letto in altri commenti, potremmo essere interessati anche noi per la versione on line.
Fammi sapere.
Ancora bravo!