domenica 21 aprile 2013

L'editoriale apocrifo di Marco Solferini: "Confessioni peccaminose di una pasionaria della politica".

 L'EDITORIALE APOCRIFO di MARCO SOLFERINI

"Confessioni peccaminose di una pasionaria della politica".



Stamattina, quando mi sono svegliata, il mio primo pensiero è andato alla suoneria del mio cellulare. La dovevo assolutamente cambiare la sera prima, poi ho voluto telefonare a un amica, troppo cara e gentile per farla aspettare fino a domani.

Dopo, c'è scappata una doccia.

Si lo so che è un cliché, avrei dovuto farmela prima, ma il pettegolezzo mica aspetta: stagiona come un formaggio e perde in allegria e anche un pò in fantasia.

Ecco, poi mi hanno portato la cena in camera, perchè di andare fuori con i colleghi non se ne parlava proprio: lo zoo mi piaceva da piccola.

Inoltre, adesso sono vegana, perciò detesto tutto ciò che anche solo lontanamente significa far soffrire gli amici animali. Anche gli insetti ben inteso, perché la gente pensa subito al gattino o al grazioso “beagle”, ma io piango per le mosche, mi commuovo per i millepiedi e mi spoglierei più di una Femen per salvare un povero bruco.

Roba che se nascevo in Tibet diventavo il primo Dalai Lama donna.

Insomma, la doccia me la sono fatta dopo i convenevoli, poi la cenetta che ho rigorosamente fotografato con il mio I-phone, e ho condiviso con Istagram su Facebook affinchè mi gratificassero con un 150 «mi piace».

E' la mia personale ninna nanna cibernetica, tipica degli informatici argonauti moderni.

Se non capisci cosa intendo non ti preoccupare, in fondo capita lo stesso anche a me, però suona bene e ho imparato che a non essere capiti, a volte si corre pure il rischio di venir considerati originali. Che è una gran bella pubblicità.

Comunque la mia serata è stata così, poi siccome di maschi in giro non ce n'erano mi sono concessa un orgasmo via Twitter postando una frase troooooppo intelligente, praticamente una via di mezzo fra «volemose bene» alla romana e un discorso di Ban Ki-Moon sui diritti umani.

Sarei stata la copywriter di Nelson Mandela o Martin Luther King se fossi nata qualche decennio fa.

Però, quanto è difficile farmi capire! Perché io “sono d'un altra” e mica sto parlando di un rapporto a tre.. noo, mi riferisco alla generazione cui appartengo. Partiamo dalla fine “noi”, perché gli altri sono tutti morti viventi, peggio che in “walking dead” e ha ragione il nostro leader: “il nuovo siamo noi”.

Anche il mio albergo per esempio, cosa credete? A Roma ci devo venire no? Mica però me ne sto come faceva il Bettino nazionale del socialismo all'Italiana, in un 5 stelle di lusso. Le mie di stelle partono dal basso, abbiate pazienza: voglio risanare il bilancio io!!

Così insomma ho difeso la mia immagine di “politically correct” sui social network e mi fanno ridere quelli che si pagano le agenzie per la comunicazione.

Altro che pubblicitari: meglio un blog e se mi girano mi faccio un profilo su “Flickr” e un “About me” da mettere sui bigliettini “Vistaprint”.

E sul retro ci stampo pure il calendario ecocompatibile.

Volete sapere chi sono?

Ma sono io! L'onorevole di oggi.

Niente baffetti neri stile Stalin o crapa pelata alla Mussolini, no io preferisco la mela della Apple, che poi le frasi di Steve Jobs me le sono imparate a memoria meglio delle poesie del Carducci.

Altro che i capelli bianchi di quelli che fanno la riforma delle pensioni, mentre loro cominciano la c.d. 5° età, no, niente gobbe o partiti dell'amore.

La vera secessione per me l'hanno fatta gli mp3.

C'erano una volta i valori. Quelli vecchi e impolverati che erano un pò arroganti perché pensavano che non sarebbero mai passati di moda. Quelli che, per inciso, tutti violavano solo per potersi costernare, pentire e ricominciare daccapo perché perdonare era considerato un atto di coraggio tanto quanto «farlo» senza protezione rasentava il peccato capitale.

Quei valori lì oggi non ci sono più.

Servono solo ai giovani ruffiani che sono degli scultori delle natiche altrui tanto sono abili a leccare il posteriore. S'inventano casti e pii per piacere al capo e poi si fanno dei viaggi che manco fossero l'Enterprise.

Io invece, sono la generazione che non ti aspetti, quella più inkazzata tanto per capirci.

Perché ci avete raccontato che eravamo belli, bravi e buoni. Che saremmo stati gli eredi della felicità: cresciuti con tanta di quella dolcezza che probabilmente soffriremo tutti di un diabete precoce. E poi? Scusate tanto, ma abbiamo bluffato. Vabbè che va di moda il Texas Hold'em, ma per favore, un pò di serietà. Mica potevate pensare che ci saremmo accontentati del divano quando ci avevate promesso le “Mille e una notte”.

Perciò eccomi qua, sullo scranno più importante.

Adesso dovrete confrontarvi con i miei di valori.

Non quelli di Borsa o immobiliari ben inteso, di questi ce n'è sono ancora abbastanza, perlomeno in circolazione. Ma sono più deboli della vecchia Lira ed un fregatura peggiore dell'Euro.

No, mi riferisco a quelli meno miopi, che soffrono semmai di una cecità apparente. Quelli cioè che appartengono a quel microcosmo tanto caro ai sociologi e agli psicologi: le c.d. Persone: l'homo sapiens erectus, l'animaletto a due zampe, i portatori sani di questa epidemia di pensiero, ideali, parole. La specie in via d'estinzione che crede ancora nella felicità.

Quelli che dopo ogni fregatura si chiedono che fine abbia fatto la cara vecchia stretta di mano che come si diceva una volta, é solida come una quercia.

Oggi semmai potremmo definirla ridotta ad un ramoscello d'ulivo, un pezzetto di rosmarino o magari semplicemente a una fogliolina di salvia.

Non te la da mica più nessuno quella stretta lì, semmai la trovi a fine messa o te la offrono le hostess on demand di Fastweb in mezzo alla strada, ma mica per scambiarci un segno di pace eh.

I valori, come li conoscete voi, si sono consumati, un pò come quelle donne che si mettono un dito di crema abbronzante per trasformare due giorni alla piscina comunale in una settimana alle Maldive. Tanto in fondo il sole è pur sempre lo stesso.

Quando hanno finito, queste belle olandesine delle spiagge mancate, quelle che si sono fatte il viaggio più importante della loro vita sulle copertine patinate delle riviste di moda, mentre stavano sedute dal parrucchiere in attesa di una mise adatta al fine settimana con i soliti noti, queste giovani Bridget Jones, si staccano dal lettino e scardinano la pelle che gli è rimasta che nemmeno Rocco Siffredi riuscirebbe ad aprirle in due in quella maniera.

Sono loro le mie votanti.

Le donne cerniera: un nuovo supereroe Marvel usa e getta, adatte all'occorrenza, spendibili in ogni occasione, l'equivalente del “money transfer”.

Solo che non glielo devi dire altrimenti si risentono, perdono in originalità e per recuperarla ti manderebbero a quel paese senza nemmeno passare dal via.

Meglio fargli credere che sono uniche ed irripetibili, che basta un voto di protesta qua, quella benedetta X che il vostro fidanzato o il marito di turno ha sempre preferito mettere sulla squallida schedina dell'altrettanto patetico sport nazionale, basta questo e da domani: tornate padrone di voi stesse.

Io sono meglio persino di Cetto Laqualunque perché gli prometto di vincere la prova costume impegnandosi solo con il pensiero.

Sono come la Fede: non è che non mantengo le promesse, semplicemente le mie, di promesse, non hanno data di scadenza.

E allora: viva il femminismo delle donne cerniera.

Noi movimenteremo il Mondo.. un passo alla volta però.

Del resto che cosa pretendete. Le ultime avanguardie femministe del Parlamento Italiano sembravano uscite dallo speciale estivo di Playboy.

Le portavano in giro come i valori bollati, affaristi con la panciera per il mal di schiena che camminavano ondeggiando sudaticci con sguardo serio alla Tony Soprano, e queste signorine al seguito, come fossero i barboncini di razza, le puledre per la prima monta dello stallone.

In Parlamento facevano la loro bella figurina.

Con ambiti firmati, ma non troppo, quelli cioè che mettono la griffe in modo quasi pudico, come se non si dovesse giammai vedere che si tratta di Hermes o Armani, o che quella sciarpa è Loro Piana. No per carità, allontanate il sospetto che il braccialetto sia di Cartier o l'orologio reciti la firma Bulgari.

Ma cos'è mai tutto questo sfarzo? Voglio dire, mica vengono tutti dall'Olgetta.

In fondo tutte abbiamo fatto un provino un po' di tempo fa, del resto: «chi non vuole fare l'attrice?» Sarebbe un pò come chiedere a qualcuna se non volesse conoscere Brad Pitt o uno dei protagonisti maschili di Twilight. Per inciso, sarei stata un ottimo vampiro.

Perciò eccomi qua, sono Onorevole mica Cittadino qualunque.

Lascia stare come mi chiamano i giornali o gli amici. Se permettere un Senatore è tale in giacca e cravatta, ma pure con i boxer al mare.

Volete sapere quanti me ne sono portata a letto? Beh.. un numero rilevante, ma in fondo James Bond ha fatto di peggio.

Solo che io non sono una cinquantenne rifatta che usa il fondotinta come fosse un drogato in astinenza e nemmeno me ne vado in giro a protestare davanti ai Tribunali.

Poi cosa pretendete, voi moralisti benpensanti che andate in Chiesa la domenica, dopo esservi preso un caffé per non addormentarvi sulle panche come barboni dopo un cicchetto. E pregate più che altro che non si vengano mai a sapere i vostri cattivi pensieri, quelli che biascicate al prete, dopo esservi guardati intorno per sincerarvi che almeno il confessionale sia ancora un luogo discreto.

Vi aprite tentennando come un brufoloso quindicenne davanti all'equazione di matematica.

Voi saresti abili e arruolati a giudicarmi? Ma se vi fate venire il torcicollo quando camminate per strada a furia di voltarvi a guardare tutte le scollature. Avete lo sguardo a mezz'asta per ogni minigonna che vedete passare e vi girate al rumore dei tacchi immaginandovi una bella Belen che in quei cinque secondi di voyeurismo riscatti la vostra immaginazione peccaminosa di serie C. Poi ve ne tornate dalla praticante o dalla stagista, insomma, alla solita routine, fra la commessa, la barista e la vicina di casa. Voi vorreste fare la predica a me.. ma per favore!

Vendereste molto più delle parole che avete da offrire per essere accettati fra i bradipi vostri simili.

Per avere quell'eccesso di notorietà che si chiama narcisisticamente protagonismo.

Io l'ho avuto. Eh si cari perenni immaturi, ma avevo 15 anni, scusatemi se è poco. Ho preferito guardare bene l'orologio biologico, prima di scoprire che ero troppo vecchia per raggiungere il minimo sindacale.

Accontentatevi quindi dei volantini promozionali, delle gag alla televisione in prima serata, dei porno a noleggio e delle prime visioni con le patatine prese in offerta al supermercato.

Io invece son qua, forse parlo al telegiornale con il gergo del calciatore e faccio dei bei monosillabi.

Però, adesso tocca a me prendere il timone di questa nave alla deriva.

Fare qualcosa che cambierà il Mondo.

Poi, se sarà in peggio poco importa, tanto mi avete lasciato una situazione che fa veramente schifo.

Al limite, se andrà male dirò che è tutta colpa vostra. E che non ci sono più valori, come quelli di una volta insomma.


Articolo a cura di Marco Solferini
per contatti, commenti, suggerire un argomento: marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
puoi trovarmi anche su:                                                  


6 commenti:

  1. Semplicemente straordinario.
    Ti ho scritto una email, se mi mandi la conferma lo pubblichiamo.
    Grazie in anticipo per la disponibilità.
    A prestissimo.

    RispondiElimina
  2. Gentile Dott. Solferini,
    ho letto con molto piacere il Suo scritto che giudico di ottima qualità e di cui avevamo già parlato in precedenza.
    Domani sarà pubblicato sul nostro sito.
    Le ho scritto una email.
    Nel frattempo La ringraziamo per la preferenza accordataci.
    Dott.ssa Patrizia Cornia.

    RispondiElimina
  3. Grazie per la segnalazione, ho trovato il tuo articolo molto interessante e davvero ben scritto.
    Comlimenti per la nota umoristica: sottile ma credo centrata. In effetti è un ritratto (a tratti esagerato) abbastanza convincente.
    Bravo davvero.

    RispondiElimina
  4. Caro Marco,
    grazie mille per la Tua segnalazione.
    Ti faccio i complimenti per l'alta qualità di questo Blog.
    Le Tue recensioni sono davvero ottime. Fra le migliori che io abbia mai letto.
    Ti chiedo:
    1) L'editoriale mi piace moltissimo e se credi vorrei ospitarlo sulla nostra rivista con cadeza settimanale però.
    2) Le recensioni per intero le abbiamo messe sul sito e nella newsletter che inviamo ai nostri iscritti, gli estratti potremmo inserirli una volta al mese sulla rivista.
    3) Ti ho scritto una email - la settimana scorsa :-( per sapere cosa ne pensi dell'ipotesi "catalogo". Resto in attesa di una Tua risposta.
    Nel salutarTi sperando di rileggerTi al più presto con un altro editoriale spassoso (ma anche mooooolto veritiero come questo che hai scritto) Ti rinnovo i miei complimenti per il Tuo lavoro.
    A presto.

    RispondiElimina
  5. ahahahahhah
    molto carino davvero.
    Però sei cattivello.
    Comunque penso che sia pure abbastanza vero il ritratto che gli hai fatto.

    RispondiElimina
  6. Molto carino e spiritoso.
    L'ho letto con piacere e come al solito mi trovo a farti i complimenti.
    Spero che troverai il tempo di scrivere recensioni di qualcuno dei nostri Autori: d'accordo che sono esordienti e sconosciuti, ma anche il tuo amatissimo James Patterson è stato un signor nessuno no?
    Questo editoriale fa parte di un progetto o ti sentivi solo di voler condividere una ironica presa in giro dei "nuovi" parlamentari? Se hai intenzione di dargli continuità, anche in ragione di quello che letto in altri commenti, potremmo essere interessati anche noi per la versione on line.
    Fammi sapere.
    Ancora bravo!

    RispondiElimina