mercoledì 19 dicembre 2012

Le cronache di Harris Burdick

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I racconti di Harris Burdick

Autori: vari.
Genere: fantastico, illustrato.



«I racconti di Harris Burdick» ci presentano 14 diverse storie ispirate a disegni di genere fantastico: illustrazioni la cui natura si perde in un mix tra realtà e fantasia.

La leggenda vuole che tali disegni siano stati recapitati all'editore, senza tuttavia rivelare il nome dell'Autore, rimasto sconosciuto come pure gli intenti di queste tavole illustrate.

La firma di queste brevi storie appartiene ad alcuni dei più celebri autori contemporanei del genere fantastico.

I racconti sono un variopinto susseguirsi di atmosfere fantasiose e situazioni improbabili, tipicamente e volutamente ispirate a quella fantasia che appartiene alla fanciullezza. Al Bambino che non dorme mai e i cui sogni somigliano spesso ai desideri inespressi.

C'è un sentimento, un filo d'Arianna, che lega l'atmosfera ai confini della realtà con l'esperienza solista e premiante dell'incredibile. L'inverosimile rappresentazione del fantastico attraverso un percorso di storie impossibili.

Questi disegni ispirano la preparata e certamente abile mente degli scrittori, ad essi suggerendo una trama.

Eppure, queste opere così perfette e dalla cui osservazione traspare un alchimia che sembra mescolare l'inquietudine con il fantastico, sembrano ispirate alla vita e nel contempo immaginate.

Indubbiamente, sono disegni carichi di una profonda componente emotiva che sembra voler fuoriuscire dalla carta, crescere, innalzarsi, addirittura rubare la scena all'inchiostro, come se fossimo in un teatro dove gli attori improvvisano.

Ecco quindi che queste storie sono il frutto di una percezione, di un suggerimento, di un ambientazione e magari di protagonisti che per quanto immaginati, potrebbero benissimo popolare i sogni o gli incubi di ciascuno di noi.



La maturità espositiva degli Autori rende impossibile e inopportuno fare paragoni, ma si può rilevare che la loro sintassi espositiva e la necessaria paratattica ambientale delle narrazioni ben si coniugano con l'elemento sintetico: necessario per garantire la convivenza di un racconto con l'illustrazione da cui esso prende spunto.

Le immagini quindi sono una sorta di fonte dell'eterna giovinezza da cui scaturiscono storie, ma non solo quelle di cui leggiamo nel libro, ben potendo il lettore diventare protagonista di una trasposizione, perché il significato che in ogni racconto emerge è quello di non porre limiti alla fantasia.

Il protagonista è il Bambino che vive l'età più magica in cui la sua mente domina la realtà con la forza dell'immaginazione ed ogni giorno si cala nei panni di un avventura fantastica, sia essa quella di un archeologo o di un astronauta, attraverso infiniti nuovi mondi.

Il Bambino vince sulla categorica ed opprimente vita di tutti i giorni.

Ogni racconto, a modo proprio censura l'orrore di una vita morta, coltivata all'ombra di un autocontrollo che sostituisce la emozioni con le convinzioni.

C'è questa stupenda e assolutamente geniale volontà di rifuggire da una massificazione di pensiero, da un alveare di parole, un allevamento di azioni.

L'improbabile è alla portata di chiunque, basta crederci. Come del resto tutti noi sappiamo fare, perché quel tempo della nostra vita è incardinato e indissolubilmente legato alla crescita: fa parte di noi.

La libertà a volte è una piccola azione che va in controtendenza, nasce: solitaria, ma ha un potere contagioso e si trasmette di persona in persona.

All'opposto, laddove vi è assimilazione «Fantasia» muore.

E forse proprio un celebre dialogo tratto dallo splendido romanzo «La storia infinita» rende in modo appropriato il concetto di fondo:
«Gmork: Fantasia è il mondo della fantasia umana. Ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell'umanità e quindi Fantasia non può avere confini.
Atreyu: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
Atreyu: Che cos'è questo NULLA?
Gmork: È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atreyu: Ma perché!?
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere».



«I racconti di Harris Burdick» è una stupefacente raccolta di immagini cui seguono storie fantastiche, dove la fantasia dimostra di potersi sostituire alla realtà, ma senza annullarla perché se impariamo a volare di certo sapremo vivere meglio con i piedi per terra.

Marco Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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