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I
racconti di Harris Burdick
Autori:
vari.
Genere:
fantastico, illustrato.
«I
racconti di Harris Burdick» ci presentano 14 diverse storie
ispirate a disegni di genere fantastico: illustrazioni la cui natura
si perde in un mix tra realtà e fantasia.
La
leggenda vuole che tali disegni siano stati recapitati all'editore,
senza tuttavia rivelare il nome dell'Autore, rimasto sconosciuto come
pure gli intenti di queste tavole illustrate.
La
firma di queste brevi storie appartiene ad alcuni dei più celebri
autori contemporanei del genere fantastico.
I
racconti sono un variopinto susseguirsi di atmosfere fantasiose e
situazioni improbabili, tipicamente e volutamente ispirate a quella
fantasia che appartiene alla fanciullezza. Al Bambino che non dorme
mai e i cui sogni somigliano spesso ai desideri inespressi.
C'è
un sentimento, un filo d'Arianna, che lega l'atmosfera ai confini
della realtà con l'esperienza solista e premiante dell'incredibile.
L'inverosimile rappresentazione del fantastico attraverso un percorso
di storie impossibili.
Questi
disegni ispirano la preparata e certamente abile mente degli
scrittori, ad essi suggerendo una trama.
Eppure,
queste opere così perfette e dalla cui osservazione traspare un
alchimia che sembra mescolare l'inquietudine con il fantastico,
sembrano ispirate alla vita e nel contempo immaginate.
Indubbiamente,
sono disegni carichi di una profonda componente emotiva che sembra
voler fuoriuscire dalla carta, crescere, innalzarsi, addirittura
rubare la scena all'inchiostro, come se fossimo in un teatro dove gli
attori improvvisano.
Ecco
quindi che queste storie sono il frutto di una percezione, di un
suggerimento, di un ambientazione e magari di protagonisti che per
quanto immaginati, potrebbero benissimo popolare i sogni o gli incubi
di ciascuno di noi.
La
maturità espositiva degli Autori rende impossibile e inopportuno
fare paragoni, ma si può rilevare che la loro sintassi espositiva e
la necessaria paratattica ambientale delle narrazioni ben si
coniugano con l'elemento sintetico: necessario per garantire la
convivenza di un racconto con l'illustrazione da cui esso prende
spunto.
Le
immagini quindi sono una sorta di fonte dell'eterna giovinezza da cui
scaturiscono storie, ma non solo quelle di cui leggiamo nel libro,
ben potendo il lettore diventare protagonista di una trasposizione,
perché il significato che in ogni racconto emerge è quello di non
porre limiti alla fantasia.
Il
protagonista è il Bambino che vive l'età più magica in cui la sua
mente domina la realtà con la forza dell'immaginazione ed ogni
giorno si cala nei panni di un avventura fantastica, sia essa quella
di un archeologo o di un astronauta, attraverso infiniti nuovi mondi.
Il
Bambino vince sulla categorica ed opprimente vita di tutti i giorni.
Ogni
racconto, a modo proprio censura l'orrore di una vita morta,
coltivata all'ombra di un autocontrollo che sostituisce la emozioni
con le convinzioni.
C'è
questa stupenda e assolutamente geniale volontà di rifuggire da una
massificazione di pensiero, da un alveare di parole, un allevamento
di azioni.
L'improbabile
è alla portata di chiunque, basta crederci. Come del resto tutti noi
sappiamo fare, perché quel tempo della nostra vita è incardinato e
indissolubilmente legato alla crescita: fa parte di noi.
La
libertà a volte è una piccola azione che va in controtendenza,
nasce: solitaria, ma ha un potere contagioso e si trasmette di
persona in persona.
All'opposto,
laddove vi è assimilazione «Fantasia» muore.
E
forse proprio un celebre dialogo tratto dallo splendido romanzo «La
storia infinita» rende in modo appropriato il concetto di fondo:
«Gmork:
Fantasia è il mondo della fantasia umana. Ogni
suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze
dell'umanità e quindi Fantasia non può avere confini.
Atreyu: Perché Fantasia muore?
Atreyu: Perché Fantasia muore?
Gmork:
Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni.
Così il Nulla dilaga.
Atreyu:
Che cos'è questo NULLA?
Gmork:
È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il
mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atreyu:
Ma perché!?
Gmork:
Perché è più facile dominare chi non crede in niente ed è questo
il modo più sicuro di conquistare il potere».
«I
racconti di Harris Burdick» è una stupefacente raccolta di
immagini cui seguono storie fantastiche, dove la fantasia dimostra di
potersi sostituire alla realtà, ma senza annullarla perché se
impariamo a volare di certo sapremo vivere meglio con i piedi per
terra.
Marco
Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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