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L'ultimo
giorno di Joseph Conrad
Autore:
David Miller
Genere:
drammatico, biografico, sentimentale.
Joseph
Conrad, il grande scrittore, giace nel suo letto. Le crisi
respiratorie si fanno sempre più frequenti.
I
suoi scritti lo hanno già reso eterno nella memoria dei lettori.
Il
grande Autore, i cui memorabili versi sono destinati a tramandarsi
nei secoli, addivenendo persino ad uno stile di scrittura.
Lilian
Hallowers, la dattilografa storica che ebbe a innamorarsi dell'uomo e
dell'Artista, inaspettatamente riceve l'invito per una riunione di
Famiglia presso la casa a Oswalds non distante da Canterbury.
L'occasione
è il diciottesimo compleanno di John uno dei due Figli dello
scrittore.
E'
un viaggio nella memoria del presente quello che si apre innanzi a
Lilian, in quello che sarà l'ultimo giorno di vita di Conrad, per
rivedere quelle persone che hanno popolato la sua esistenza: Jesse,
la moglie, Curle il giornalista amico di Famiglia, Borys il figlio
più maturo e altri.
E'
un intenso, affascinante nuovo mondo, una frontiera inesplorata e per
molti versi criptica che costringe Lilian a profonde riflessioni
nell'atavico sentimento dell'agire umano, come se fosse una via di
mezzo, fra l'arte che imita la vita e l'esatto opposto.
Fino
alla ribellione al dogma naturalizzato della morte che la porterà ad
un confronto duro e schietto con il decano di Canterbury, Geroge
Bell, al quale ella riverserà la sua compiuta forma esperienziale,
figlia non ultima del legato trapassatole dal grande scrittore. La
sua etica immortale.
Il
romanzo si presenta da subito con una scrittura creativa che omaggia
Conrad.
Istantanee
che focalizzano la scena, in un campo visivo ristretto da un alta e
meticolosa descrizione dell'ambientazione cui fa da contraltare una
cultura del dettaglio espressa a mezzo della parafrasi e
nell'utilizzo sapiente delle metafore.
I
versi sono scampoli di paradiso in una terra morta. Proprio come il
grande Autore di “Cuore di tenebra”.
Un
omaggio riuscito.
L'Autore
è bravissimo nell'affascinante descrizione degli eventi attraverso i
protagonisti, in quello che è uno stile suadente, basato su eleganza
narrativa e naturalezza espositiva.
Assolutamente
meravigliose alcune scene, incardinate in sotto paragrafi, quali il
funerale, con la sua processione, le riflessioni del Figlio John, in
rapporto all'etica e al comportamento di suo fratello maggiore e i
rapporti personali di Curle, l'amico di Famiglia, nella devozione per
l'Autore ed il rispetto profondo, anche se profano perchè scevro
della religiosità, per tutti i partecipanti a questa dipartita che
lascia un profondo senso di vuoto.
L'Autore
ci propone una tematica impegnativa, qual'è quella dell'influenza
che la persona in vita (Conrad) anche se malata e fattivamente
assente esercita su tutti i presenti, per poi coniare con uno stile a
tratti neoclassico la medesima influenza che esercita il corpo morto,
nei pensieri e nei ricordi immediati di tutti i presenti.
Un
opera quasi propria della drammaturgia gotica per la consapevolezza
che questi ricordi sbiadiranno e trapasseranno.
E
l'Autore impersonifica il grande Conrad al meglio quando riesce ad
interpretare e a proporre al lettore un inteso e struggente gioco
degli inganni che si consuma nelle intenzioni.
Lo
spazio per i sentimenti è costruito sulle contrapposizioni. Come
l'amore, esso è oppresso e spesso innominato, ma gelosamente
custodito, coltivato con una pudica alternanza e contrapposizione fra
desiderio e timidezza.
“L'ultimo
giorno di Joseph Conrad” è una magistrale opera che omaggia il
grande scrittore. Un intenso e struggente affresco dell'ultima ora e
dei giorni che seguono la sua dipartita. Scritto in modo impeccabile,
l'Autore propone uno straordinario e intenso ritratto della Famiglia,
dei sentimenti e dell'innominato amore.
Assolutamente
consigliato a coloro che sono amanti del grande Joseph Conrad
Marco
Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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