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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
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Il
dio della colpa
Autore:
Michael Connelly.
Genere:
legal/thriller.
Nuovo
capito della serie di romanzi che hanno per protagonista l'avvocato
Mickey Haller.
Lo
avevamo lasciato alle prese con le annose questioni dei mutui
ipotecari e dei pignoramenti, lo ritroviamo nel suo habitat
preferito: il diritto penale.
Un
caso di omicidio che lo riporta a una vecchia conoscenza, una giovane
prostituta che credeva di aver aiutato e che invece ritrova vittima
di strangolamento in circostanze che, apparentemente, sembrano
richiamare la «vecchia» professione della donna.
Il
suo nuovo capo o impresario del sesso diventa il sospettato numero
uno m lui afferma con forza di non essere colpevole. Haller gli
crede. Ma è una corsa contro il tempo e contro lo spietato inferno
carcerario.
Un
enigma nella vita più recente della donna e una serie di indizi
portano a una verità diversa. Ambigua e sottile come una lama. Una
verità che condurrà a scenari inaspettati dove l'avvocato dovrà
mettere a dura prova i propri sensi di colpa e il suo desiderio di
riscatto.
L'indagine
parallela al processo infatti porterà a uno spietato boss del
narcotraffico e a un agente dell'antidroga che forse rappresenta un
male uguale a quello che vorrebbe contrastare.
La
vera narrazione, a parte il fatto di sangue in sè annida proprio
nelle condizioni di deperimento morale e disillusione ideologica del
protagonista.
Haller
sopravvive a se stesso. Giorno dopo giorno è costretto a convivere
con un passato che rappresenta un peso esorbitante rispetto alle
aspettative sul futuro. Questo è il suo personale girone
dell'Inferno dantesco che non risparmia le recriminazioni per le
scelte compiute e per un rapporto con la figlia che sembra
irrecuperabile.
Se
l'avvocato è più ingegnoso che brillante, più audace a giocarsela
sopra le righe e spesso anche oltre i limiti del consentito, l'uomo
dietro il professionista non ha la stessa capacità e forza d'animo.
«Stavo
cominciando a pensare che mi meritavo dei clienti del fenere,
estatamente come loro si meritavano me. Eravamo tutti dei casi
disperati, dei perdenti, il tipo di persone a cui il dio della colpa
non rivolgeva mai uno sguardo benevolo». Tratto da «Il dio
della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.
Assistito
dal suo team che ritroviamo nell'interezza con l'investigatore Cisco
e l'intuitiva assistente Jennifer. Come pure Earl, l'autista
dell'avvocato. Anche se qualcuno pagherà il prezzo più alto per la
pericolosità delle indagini.
«Mi
strofinai la mascella e feci scorrere la lingua sui denti. Sembrava
che ci fossero tutti. Tirai fuori un fazzoletto dalla tasca interna
della giacca e cominciai a ripulirmi la faccia mentre con l'altra
mano mi afferravo al tavolo per rimettermi in piedi». Tratto da
«Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.
Haller
riuscirà a districare la matassa processuale a carico del suo
cliente? Sarà in grado di andare a fondo e di guardare alla verità
che forse lo lascerà con più di un sorriso amaro? E infine, tutto
ciò gli darà la spinta necessaria per riscattare la propria vita?
Domande
e interrogativi cui Connelly promette risposte in poco più di 400
pagine come sempre confezionate in modo impeccabile.
«Conoscevo
avvocati che avevano frequentato le migliori facoltà, eppure non
sapevano trovare la via di uscita da un tribunale. E conoscevo anche
avvocati che avevano frequentato i corsi serali e che non avrei
esitato a chiamare se mi fossi trovato con le manette ai polsi. Il
merito era degli individui, non delle scuole». Tratto da «Il
dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.
Scrittore
fra i più celebrati dell'epoca contemporanea, ogni suo romanzo di
distingue per essere ordinato, preciso, ben organizzato in modo da
dosare i tempi dell'azione, del dialogo e del discernimento emotivo
che con uno stile certamente sobrio e lineare l'Autore propone al
lettore.
La
focalizzazione soggettiva della cifra letteraria si sposta spesso su
di un transfer esterno a mò di narratore incolpevole che cita,
esprime, quantifica gli eventi passando attraverso il personaggio con
il quale egli Autore vive un rapporto di simbiosi personalizzata
sulle sue problematiche. Un pò come lo sono, per tutti noi, le
stagioni della vita.
«L'unica
cosa chiara era che la giustizia funzionava così e che da quel
momento in poi avrebbe condizionato le loro vite». Tratto da «Il
dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.
Questo
gli permette di confezionare un protagonista a misura d'uomo che
interagisce con la società urbana e la c.d. civiltà un pò come un
pugile sul ring che schiva, subisce e quando può passa al
contrattacco.
«Sai,
è possibile che in questo caso i buoni siano i cattivi. E che il
cattivo che sta in prigione rappresenti il nostro asso nella manica».
Tratto da «Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed.
Piemme.
Questo
stereotipo indiscutibilmente veritiero piace ed è anche di agevole
comprensione. La stragrande maggioranza dei lettori che vogliono
godersi un legal thriller con puntate drammatiche di spessore, mai
banale, ottimamente esposto con uno stile narrativo di comprovata
efficacia e naturalmente ricco di svolte narrative e colpi di scena
non rimarranno delusi.
Amo
gli scritti di Michael Connelly e mi piace moltissimo come Autore. Ne
ho consigliati davvero tanti dei suoi romanzi e mi sento di fare
altrettanto con «Il dio della colpa» la cui identità i
lettori dovranno scoprire e apprezzare (io l'ho trovata geniale, come
si suol dire: «la ciliegina sulla torta»)
Buona
lettura a tutti.
Marco
Solferini
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