giovedì 14 gennaio 2016

Il dio della colpa

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Il dio della colpa

Autore: Michael Connelly.
Genere: legal/thriller.

Nuovo capito della serie di romanzi che hanno per protagonista l'avvocato Mickey Haller.

Lo avevamo lasciato alle prese con le annose questioni dei mutui ipotecari e dei pignoramenti, lo ritroviamo nel suo habitat preferito: il diritto penale.

Un caso di omicidio che lo riporta a una vecchia conoscenza, una giovane prostituta che credeva di aver aiutato e che invece ritrova vittima di strangolamento in circostanze che, apparentemente, sembrano richiamare la «vecchia» professione della donna.

Il suo nuovo capo o impresario del sesso diventa il sospettato numero uno m lui afferma con forza di non essere colpevole. Haller gli crede. Ma è una corsa contro il tempo e contro lo spietato inferno carcerario.

Un enigma nella vita più recente della donna e una serie di indizi portano a una verità diversa. Ambigua e sottile come una lama. Una verità che condurrà a scenari inaspettati dove l'avvocato dovrà mettere a dura prova i propri sensi di colpa e il suo desiderio di riscatto.

L'indagine parallela al processo infatti porterà a uno spietato boss del narcotraffico e a un agente dell'antidroga che forse rappresenta un male uguale a quello che vorrebbe contrastare.

La vera narrazione, a parte il fatto di sangue in sè annida proprio nelle condizioni di deperimento morale e disillusione ideologica del protagonista.

Haller sopravvive a se stesso. Giorno dopo giorno è costretto a convivere con un passato che rappresenta un peso esorbitante rispetto alle aspettative sul futuro. Questo è il suo personale girone dell'Inferno dantesco che non risparmia le recriminazioni per le scelte compiute e per un rapporto con la figlia che sembra irrecuperabile.

Se l'avvocato è più ingegnoso che brillante, più audace a giocarsela sopra le righe e spesso anche oltre i limiti del consentito, l'uomo dietro il professionista non ha la stessa capacità e forza d'animo.

«Stavo cominciando a pensare che mi meritavo dei clienti del fenere, estatamente come loro si meritavano me. Eravamo tutti dei casi disperati, dei perdenti, il tipo di persone a cui il dio della colpa non rivolgeva mai uno sguardo benevolo». Tratto da «Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.

Assistito dal suo team che ritroviamo nell'interezza con l'investigatore Cisco e l'intuitiva assistente Jennifer. Come pure Earl, l'autista dell'avvocato. Anche se qualcuno pagherà il prezzo più alto per la pericolosità delle indagini.

«Mi strofinai la mascella e feci scorrere la lingua sui denti. Sembrava che ci fossero tutti. Tirai fuori un fazzoletto dalla tasca interna della giacca e cominciai a ripulirmi la faccia mentre con l'altra mano mi afferravo al tavolo per rimettermi in piedi». Tratto da «Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.

Haller riuscirà a districare la matassa processuale a carico del suo cliente? Sarà in grado di andare a fondo e di guardare alla verità che forse lo lascerà con più di un sorriso amaro? E infine, tutto ciò gli darà la spinta necessaria per riscattare la propria vita?

Domande e interrogativi cui Connelly promette risposte in poco più di 400 pagine come sempre confezionate in modo impeccabile.

«Conoscevo avvocati che avevano frequentato le migliori facoltà, eppure non sapevano trovare la via di uscita da un tribunale. E conoscevo anche avvocati che avevano frequentato i corsi serali e che non avrei esitato a chiamare se mi fossi trovato con le manette ai polsi. Il merito era degli individui, non delle scuole». Tratto da «Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.

Scrittore fra i più celebrati dell'epoca contemporanea, ogni suo romanzo di distingue per essere ordinato, preciso, ben organizzato in modo da dosare i tempi dell'azione, del dialogo e del discernimento emotivo che con uno stile certamente sobrio e lineare l'Autore propone al lettore.

La focalizzazione soggettiva della cifra letteraria si sposta spesso su di un transfer esterno a mò di narratore incolpevole che cita, esprime, quantifica gli eventi passando attraverso il personaggio con il quale egli Autore vive un rapporto di simbiosi personalizzata sulle sue problematiche. Un pò come lo sono, per tutti noi, le stagioni della vita.

«L'unica cosa chiara era che la giustizia funzionava così e che da quel momento in poi avrebbe condizionato le loro vite». Tratto da «Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.

Questo gli permette di confezionare un protagonista a misura d'uomo che interagisce con la società urbana e la c.d. civiltà un pò come un pugile sul ring che schiva, subisce e quando può passa al contrattacco.

«Sai, è possibile che in questo caso i buoni siano i cattivi. E che il cattivo che sta in prigione rappresenti il nostro asso nella manica». Tratto da «Il dio della colpa» di Michael Connelly, ed. Piemme.

Questo stereotipo indiscutibilmente veritiero piace ed è anche di agevole comprensione. La stragrande maggioranza dei lettori che vogliono godersi un legal thriller con puntate drammatiche di spessore, mai banale, ottimamente esposto con uno stile narrativo di comprovata efficacia e naturalmente ricco di svolte narrative e colpi di scena non rimarranno delusi.

Amo gli scritti di Michael Connelly e mi piace moltissimo come Autore. Ne ho consigliati davvero tanti dei suoi romanzi e mi sento di fare altrettanto con «Il dio della colpa» la cui identità i lettori dovranno scoprire e apprezzare (io l'ho trovata geniale, come si suol dire: «la ciliegina sulla torta»)

Buona lettura a tutti.

Marco Solferini
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