domenica 9 febbraio 2014

Dopo

Nota bene:
Il Blog aderisce al programma di affiliazione Amazon
***
Un ringraziamento particolare agli sponsor: 
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
Il luogo ideale dove trovare i Tuoi Libri
http://www.ilsecondorinascimento.it/
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna" 
* * *
Dopo

Autore: Koethi Zan
Genere: thriller.

Ho letto con molta attenzione e piacere il thriller di Koethi Zan e ne sono rimasto piacevolmente impressionato.

La storia chiama in causa un fenomeno drammatico e tristemente comune alla cronaca: i rapimenti di giovani donne con successiva segregazione, riduzione in schiavitù e abusi.

La protagonista e la sua migliore amica sono vittime di questo tremendo destino che si traduce in tre lunghi anni trascorsi nella cantina di una baita fra i boschi.

Un luogo angusto reinventato a prigione, nella quale lei e altre due giovani sono state incatenate. Ridotte in schiavitù. Alla mercè del loro aguzzino e sequestratore: Jack Derber.

Un periodo di stenti, privazioni, dolore, sadismo. Per lei reso ancora più duro dal fatto che, come parte della tortura inflittagli c'era la disumana condizione della sua migliore amica. Addirittura rinchiusa in una cassa di legno.

«Dopo» narra la vicenda del ricordo, ma sopratutto del periodo successivo alla fuga. All'arresto del maniaco che tuttavia non placa i dubbi che si sono protratti nel tempo.

Perchè un banale errore della scientifica potrebbe consentire di derubricare il reato di Derber e per effetto riconoscergli la libertà anzitempo.

Il loro torturatore, forse consapevole del ruolo che la testimonianza delle sue vittime potrebbe avere per l'esito dell'udienza, gli invia delle lettere. Criptici messaggi che sembrano nascondere un verità mai rivelata.

E' l'inizio di un indagine che l'ex vittima si sente in dovere di compiere. Un viaggio nel mondo di Jack Derber, a cominciare dal suo lavoro e dal suo passato. Che cosa ha creato il mostro? E quale oscuro mistero si cela dietro la sua esistenza? E' forse possibile che quanto accaduto sia parte di qualcosa di ancora più atroce, più grande, più cattivo?

Ottimo ritmo, dialoghi eccellenti e una trama avvincente esposta con taglio paratattico, essenziale e molto lineare.

L'Autrice si rivela un abile narratrice nel saper focalizzare l'azione oggettiva sul presente, spostando poi la narrazione sull'inquadramento soggettivo e storiografico delle ragazze e del periodo trascorso nella casa.

C'è una forte componente di idealizzazione. La scrittrice non scende mai nei particolari veri e propri degli atti di sadismo patiti dalle prigioniere, preferendo stabilire con il lettore un rapporto di socio empatia basato sulla trama. L'effetto è piacevole e molto convincente.

Si ha la sensazione di calarsi nel thriller, di osservarlo in modo partecipe ben oltre la struttura essenziale e costante della costruzione logica, relativa allo sviluppo espositivo.

C'è un sentimento di partecipazione che è tipico di quel romanzo che chiede qualcosa al lettore. Allo scopo cioè di scambiare quel che offre con un pò di partecipazione attiva. Il risultato è un effetto coinvolgente che non a caso punta a stupire mantenendosi entro l'alveo del realismo. Per rivalutare l'attrattiva che suscita nel lettore.

Evidentemente percepito anche dall'editore, questa forte valenza dell'immedesimazione ha portato alla scelta delle pagine finali «a scatola chiusa» con un preambolo di forte sensazionalismo (le ultime pagine sono infatti rilegate e il lettore per conoscere il finale deve, ad una ad una, staccarle).

La sterilizzazione del dettaglio, volutamente particolareggiato, ma non eccessivo, rivolge l'attenzione del lettore sull'essenziale. Preferendo una visualizzazione emotiva degli ambienti.

Circostanza che potrebbe non piacere a coloro i quali sono abituati ad una narrativa thriller che si dilunga nello sviscerare ogni aneddoto fornendo al lettore una meticolosa impronta cognitiva - argomentativa.

Tuttavia, il ritmo imposto dalla trama è incalzante. Sopratutto è diretto. Beneficia di un immediatezza che combacia con la precisazione dei fatti e l'inquadramento dell'ambito entro il quale si sviluppa l'azione e il passaggio alla successiva.

Lo sviluppo della trama è lodevole dal punto di vista della schematizzazione che inquadra la vicenda del passato in maniera funzionale a determinare le scelte del presente.

Siamo in presenza di una scelta espositiva che non vincola lo svolgimento dei fatti contemporanei e attuali al determinismo di quanto accaduto «prima». In questo si evince l'elevata capacità argomentativa dell'Autrice la quale non è caduta nel tranello di rimanere legata più all'idea che allo sviluppo della stessa. Fattispecie molto comune agli scrittori di questo genere.

Buona la definizione dei personaggi coprotagonisti che vivono nel sottobosco di una psicologia deviata dalla scienza stessa. Concepita cioè all'interno di un indagine scientifica che plasma il comportamento umano applicando la regola del «distruggere per ricostruire».

Trasformando quindi la persona in una materia argillosa di annullamento e riscrittura del dna comportamentale.

Quel che se ne rinviene è pertanto l'intuizione geniale e creativa della scrittrice di fare in modo che il thriller sposti l'attenzione sulla sottile mezzaria che separa la ricerca scientifica dalla sperimentazione.

«Dopo» è un thriller da leggere con passione, lasciandosi trasportare dalla forte empatia che una trama avvincente trasmette al lettore. Coinvolgente, appassionante e ricco di colpi di scena.

Un emozione da non mancare.

Marco Solferini
per contatti, commenti, suggerire un argomento:
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com


Nessun commento:

Posta un commento