domenica 8 dicembre 2013

Il richiamo del cuculo

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Il richiamo del cuculo

Autore: Robert Galbraith (pseudonimo di J.K. Rowling)
Genere: thriller.



Lula Landry è una bellissima top model di colore la cui carriera di assoluto successo è stroncata da un volo di oltre 12 metri che la uccide nell'impatto sull'asfalto ricoperto di neve. In una gelida notte d'inverno. Nel cuore di Londra. In uno dei quartieri più esclusivi della città.

Cosa si nasconde dietro quel tuffo nel vuoto che secondo la polizia e la stampa sarebbe un suicidio?

Per scoprirlo, suo fratello John Bristow, assume l'investigatore privato Cormoran Strike, vecchio amico di Famiglia del più giovane dei fratelli Bristow, chiedendogli di indagare a fondo i fatti di quella tragica notte nella convinzione che Lula non si sia suicidata.

Strike è un investigatore privato sull'orlo del fallimento non solo finanziario, ma anche privato. Da un lato i suoi creditori sembrano non dargli tregua e dall'altro la relazione con Charlotte una bellissima modella che lo aveva accolto nella propria vita è giunta drammaticamente al termine.

Cormoran è però un ex militare, un segugio della polizia militare che sembra dare il meglio di sé quando sta per toccare il fondo in quello che pare un moto di riscatto. Ad aiutarlo giunge inaspettatamente la nuova segretaria / assistente Robin. Una giovane da poco trasferitasi a Londra e in procinto di sposarsi con l'amato fidanzato. La ragazza ben presto scoprirà di avere talento e interesse per le indagini private.

L'ipotesi dell'omicidio prende lentamente forma insieme con un indagine che chiama anzitutto in causa l'eccentrico mondo delle star cui Lula apparteneva. In una Londra fatta di locali notturni, ristoranti, bar e circoli esclusivi, dove il lusso si alterna al disfacimento vizioso del denaro. Un viaggio, quello di Strike, fra numerosi personaggi che negli ultimi giorni e ancor più nelle ore che hanno preceduto la morte della top model hanno avuto a che fare con lei.

Ma anche un indagine che parte dal suo passato perchè lei è la figlia adottiva giunta in una famiglia ricca dopo la tragica morte di Charlie, il più giovane dei Bristow e amico d'infanzia di Cormoran. Una venere nera cresciuta in una famiglia di bianchi che è esplosa nel suo successo, richiamando su di sé gli obiettivi di mezzo Mondo e producendo in poco tempo una immensa ricchezza.

Rapper americani, produttori cinematografici, stilisti dell'alta moda, giovani disposti a tutto pur di emergere nello spettacolo e finte amicizie. Una girandola di personaggi sul cui sfondo spesso si delinea il vizio della droga.



Tanti personaggi che ritornano in più momenti durante la narrazione. Centralità dei dialoghi sempre condotti attraverso il confronto diretto.

La svolgimento della trama si alterna alle vicende personali del protagonista in quello che è il microcosmo di Cormoran Strike fra passato, presente e un incerto futuro. Numerosi elementi di decadenza che trasmettono un immagine dubitativa dell'uomo affranto che si trascina nella vita di tutti i giorni. Vessato anche da un handicap fisico laddove perse una gamba durante il servizio militare e oggi sente questa menomazione in tutto il suo peso. A cominciare dal fastidio di quella protesi con gli è difficile convivere.

La trama è incardinata sul movente e in larga parte sul luogo dove si consuma la morte di Lula. Un condominio esclusivo in una zona per Vip che viene indagato sotto molteplici punti di vista e definito in maniera quasi maniacale nel dettaglio a volte eccessivamente prolisso e ripetitivo. Tante parole per arrivare ad una serie di riferimenti che sarebbe stato meglio sintetizzare maggiormente, evitando di appesantire, con un numero eccessivo di pagine, l'opinione dei personaggi coinvolti. Scarsa e mal riuscita la focalizzazione soggettiva.

La complessità nella risoluzione del caso è basata su elementi di fortuna (non di pianificazione). Scoprire cioè che l'intrigo non è frutto di una mente preparata, ma di una serie di eventi fortuiti (le rose nel vaso che guarda caso cade durante le indagini, le telecamere che guarda caso non funzionano, ecc. ecc.) avvilisce mortalmente il lettore. Peraltro, dopo che, così ben definito il campo dell'azione, era legittimo aspettarsi un “coup de théâtre basato su di una spiegazione geniale. La mortificazione finale è un pugno nello stomaco. Drammaticamente banale e anche molto poco realistica giacchè la presunta psicopatia dell'omicida non spiega completamente il perchè delle sue azioni lasciando aperte a molte incongruenze logiche.

Fondamentalmente, il soggetto è piatto e la trama in sé banale. Non dissimile dalla sceneggiatura di un telefilm di genere giallo / drammatico. Le motivazioni dedotte sulla scelta di Cormoran come indagatore sono quantomeno vaghe, irrituali, apatiche di un qualche “sapore” che non sia l'amaro di una spiegazione molto poco plausibile.

Nel romanzo ci sono moltissimi locali, tali citazioni hanno un influenza positiva di genere turistico sugli appassionati di Londra.

Dal punto di vista espositivo le prime 60 – 70 pagine sono davvero ottime. In esse ho riscontrato la grande scrittrice, a tratti un po' poetessa un po' pittrice delle emozioni quale certamente è la Rowling.

Poi lo stile cambia.

L'esposizione diventa a tratti prolissa. Si appiattisce in modo eccessivamente lineare: cambi di scena, introduzione di un nuovo personaggio, dialogo e prospettiva. Questa macchinosità a ben guardare rende quasi tutto il romanzo ripetitivo dal punto di vista dello svolgimento. Poco coinvolgente, spesso si ha la sensazione che si sarebbero potuti sfoltire di numerose righe alcuni dialoghi. Per esempio quello con l'autista Kolovas-Jones, come pure quelli con Derrick Wilson, la guardia giurata, e i numerosi con il piccolo arcipelago famigliare Bristow (l'incontro fiume al ristorante è poco coinvolgente e parecchio anemico di sostanza).



Quando si parla di una grande scrittrice come la Rowling è inevitabile avere delle alte aspettative. Pur senza fare il paragone con la serie di Harry Potter, il suo precedente romanzo: “Il seggio vacante” lo giudicai ottimo. Davvero un gran bel romanzo. In questo caso invece, forse complice il genere thriller inusuale per l'Autrice, il risultato è davvero sottotono.

Il richiamo del cuculo” è un thriller scarso. La trama è banale, il racconto è appesantito da un metodo narrativo poco coinvolgente e a tratti molto lento che invece di essere introspettivo si risolve nella ripetizione di alcuni punti morti. Il finale è decisamente al di sotto delle aspettative.

Ci sono molti romanzi gialli e per certo si può trovare di meglio in libreria.

Sconsigliato.

Marco Solferini
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