lunedì 25 marzo 2013

Una sciamana a Londra


Una sciamana a Londra

Autrice: Anna Hunt.
Genere: esistenziale, sciamanesimo, biografico, attualità.

Nota bene, il titolo originale del romanzo è «Una sciamana sui tacchi a spillo» ed è molto più coerente con il contenuto giacché una parte decisamente minima dell'opera è ambientata in quel di Londra.

Anna è una giornalista di successo, ha 29 anni, vive nella City di Londra, ha un fidanzato bellissimo di nome Edward e si occupa prevalentemente di cronaca mondana, nel variegato ed estroverso mondo dei Vip.

Una vita quindi trascorsa nei salotti buoni della moda, alla feste più esclusive, addolcita dal suo amore per la cioccolata, per il buon té e i tacchi a spillo.

Anna apparentemente ha tutto ciò che le serve ad attenderla ogni giorno nel suo appartamento, un «pied à terre» arredato in stile minimalista beige e panna.

Eppure, si sente curiosamente oppressa, a tal punto da vivere un conflitto interiore che cerca di curare con una delle terapie più alla moda fra i suoi coetanei: lo shopping compulsivo.

Quel che però non le riesce è coniugare lo status che si è guadagnata e che rasenta il sogno di molte donne della sua età con quell'indole femminile che sembra indissolubilmente legata ad un lato inesplorato del suo carattere.

Per questa ragione, si sente attratta dall'offerta di una sua amica di nome Gaby per un viaggio in Perù. Una «full immersion» nello sciamanesimo, ospiti del resort per la meditazione di uno dei più celebri maestri del Mondo di nome Maximo.

Decisa ad intraprendere questo percorso, Anna parte e in quella terra così lontana da tutto ciò che conosce e sopratutto dal suo stile di vita apprenderà i rudimenti di un arte arcana e scoprirà se stessa. Di più: imparerà del suo «potere» interiore. Il tutto sotto la guida esperta di Maximo che è tanto attraente quanto intrigante.

Sarà un viaggio attraverso le pratiche dello sciamanesimo: dall'assunzione del San Pedro all'Ayahuasca, dalla pratica dell'Agua de Florida ai fanghi purificanti. Ma è sopratutto un percorso di meditazione quello che l'attende, pur tuttavia nella costante attrazione per l'irresistibile bellezza esteriore quanto interiore del maestro.

Deciderà Anna di tornare a Londra alla fine della sua parentesi spirituale? O addirittura scoprirà ella stessa di essere predestinata a diventare il discepolo del maestro e ad intraprendere un viaggio conoscitivo alla scoperta del potere dello sciamanesimo?

Ammetto che da una lettura sintetica della trama il lettore non potrà che lasciarsi avvincere e per molti versi ammaliare da una siffatta impostazione che è certamente premiante dal punto di vista commerciale.

E' infatti indiscutibile che lo sciamanesimo sia oggetto oggi di una crescente attenzione, in particolare nei centri urbani del Mondo occidentale.

Purtroppo, per quanto riguarda il romanzo proprio non ci siamo.

Mi trovo di fronte un opera terribilmente male impostata. Un racconto autobiografico noioso e ripetitivo, carico di poco senso logico e obiettivamente organizzato su di un punto di vista egocentrico, arrogante, che non lascia alcuno spazio al lettore.

Tanto per cominciare, la protagonista ci viene presentata come un offesa vivente a tutti coloro che vivono una precarietà ben diversa dalla sua.

Leggere di una giovane donna che ha tutto, a 29 anni e sente il bisogno di sfuggire allo stress che in realtà sembra la manifestazione viziata di un carattere indolente, facendo shopping compulsivo, alimenta in me un sentimento a metà fra la rabbia ed il disgusto.

Provi la signorina Anna a sperimentare cosa significa non arrivare a fine mese dopo aver lavorato come un mulo per tutti i giorni della settimana e allora imparerà meglio e più approfonditamente cos'è il vero stress.

Se poi si sente così a disagio fra le sue feste Vip, la sua carta di credito, i tacchi firmati, l'arredo Bang & Olufsen, le marche pregiate del té ed il fidanzato che somiglia ad un fotomodello, allora molli tutto e vada a fare del volontariato invece di farsi dei trip mentali con i suoi amici che sembrano patologicamente usciti da un film di serie Z.

Signori si nasce.. sfigati si diventa!

Cara Anna, prima di provare lo sciamanesimo, tenti con un pò di buon senso.

Quanto poi al viaggetto esoterico, in tutta onestà mi ha strappato sorrisi: sembra uscito da una bozza per un romanzetto rosa.

Indovinate un pò? Anna lascia a Londra un fidanzato che sembra un bronzo di Riace tanto è bello e.. ne trova un altro: lo stupendo maestro Maximo! Che lei non fa che soprannominare «semidio» per oltre 300 pagine in cui sembra che da un momento all'altro «lo fanno» e invece non accade mai. O perlomeno non fino a quando.. per carità non vi tolgo l'unico aspetto interessante dell'opera.

Ovviamente, non mancano i riferimenti alle pratiche dello sciamanesimo e alla cultura peruviana. Si va da quelli che sono gli elementi naturali, al credo esoterico / religioso incardinato nel concetto di Pachamama o del serpente Kundalini, ma signori e signore, tutta roba che potete approfondire di più e meglio con una magia a portata di mouse: si chiama Google.

Una simile approssimazione di contenuti mi sembra rivolta a quella classe medio borghese piena di soldi e di noia che insoddisfatta più di se stessa in rapporto alle proprie incapacità di vita, tenta l'assenzio della ragione cercando ataviche verità più per intrattenere il proprio tempo.

Guardatevi di più e meglio allo specchio e magari: leggetevi un buon libro.

I riferimenti, a metà fra l'archeologia e la cultura da messaggini dei Baci Perugina, al rito del sole, al solstizio d'inverno (che guarda caso è proprio il giorno in cui è nata la protagonista) sono talmente approssimativi che potranno semmai piacere a chi ritiene di essersi acculturato leggendo come funziona il suo telefonino.

L'unico aspetto positivo sono le descrizioni di alcuni luoghi come l'Amazzonia, Machu Picchu, la Madre de Dios (Puerto Maldonado), ma per carità, non è lo scrittore che parla bensì la villeggiante.

Terminologia da dizionario per la prima elementare. Noia pura, condita con qualche commento piccante in quanto, praticamente con tutti gli uomini del romanzo questa Anna fa un pensierino a farsi dare una ripassatina. Sarà il liberismo new age londinese?

L'esposizione praticamente non c'è. Il romanzo è organizzato sulla base di un riassunto degli eventi, caratteristica tipica di tutto ciò che è autobiografico, ma ciò comporta anche una forte sterilizzazione di elementi oggettivi, cui fa da contrappeso una soggettività basata sulla centralità dei dialoghi e delle riflessioni della protagonista che però sono pedissequamente ripetitive.

«Una sciamana a Londra» è un romanzo scadente, approssimativo e decisamente poco coinvolgente che potrà al limite appassionare solo i decisi cultori della materia «sciamanesimo» i quali tuttavia potrebbero trovare qualcosa di meglio.

Astenersi «please". Vivamente sconsigliato.

Marco Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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5 commenti:

  1. Mi confermi in questa simpatica e molto originale recensione il dubbio che avevo avuto quando me lo sono trovata per le mani.
    Un operetta snob di una persona annoiata e fin troppo benestante che si fa un viaggetto all'estero e ritorna sotto forma di sciamana.
    Concordo con te che sia proprio meglio lasciar perdere anche se mi chiedo come mai le case editrici siano così disperate da cercare simili autori (rigorosamente con la minuscula).. possibile che sia solo per questioni commerciali???

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  2. Mi sa che questo libro é meglio lasciarlo stare dov'é!
    Peccato perché in effetti l'argomento, come tu scrivi, é interessante e anche la copertina secondo me é abbastanza azzeccata.. come al solito però.. solo fumo.
    Grazie per la dritta!

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  3. Questo romanzo era fra quelli che mi ero segnata per l'estate.
    Ne farò volentieri a meno.
    Meno male che l'hai recensito tu, altrimenti probabilmente mi sarei trovata fra le mani più di 300 pagine di noia.
    Ciao!

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  4. Giudizio severo..
    Tuttavia questo é un genere che ha molti appassionati e di cui c'è poco in circolazione dal punto di vista romanzato e non iniziatico.
    Ovvio che chi si propone anche se con scarse doti trova la sponda dell'aspetto più commerciale.
    Grazie della dritta.

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  5. Caro Marco,
    mi hai già salvata da "50 sfumature di.." e ho imparato che é decisamente meglio stare alla larga dagli Autori che decidi di "massacrare" come in questo caso.
    Posso soltanto assicurarti che questo romanzo ed io non avremo nulla da scambiarci.
    Grazie!

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