martedì 5 luglio 2016

Disordine

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Disordine

Autore: Joakim Zander
Genere: drammatico, thriller

Jasmine è fuggita, poco più che adolescente dal ghetto di di Bergort, un quartiere povero nella periferia di Stoccolma dove vivono molti arabi come lei. Immigrati in una terra difficile, dove il percorso di integrazione si è risolto in una stratificazione basata sulle differenze. Tante. Linguistiche. Usi e costumi. Religiose.

La sua fuga è disperata perchè sinonimo di sopravvivenza. O lei o il quartiere. O lei o qualcosa di oscuro che sembra volerla trascinare con sè. Una malevola predestinazione.

Un altra direzione, un altra vita. E lei aveva scelto quella, quasi senza pensarci. Se si vuole andare oltre, certi pensieri non si possono percorrere fino in fondo”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

L'occasione arriva il giorno in cui suo fratello Fadi commette un ingenuità molto pericolosa. Un furto a una gang locale. L'atto di ribellione da parte di un piccolo gruppo di teppisti che frequentano gli ambienti delle bande più grandi. Jasmine decide di addossarsi la colpa e per questo di andarsene. In America. A New York. Insieme con il fidanzato aspirante artista.

Ma le cose non sono come sembrano nelle favole. David, il suo fidanzato diventa presto uno sconfitto che deambula tra l'alcolismo e l'incapacità lavorativa. Un peso per Jasmine. Che invece dimostra di possedere doti creative nello scoprire talenti che fanno “tendenza” nelle agenzie di marketing comunicativo.

Un giorno però, a distanza ormai di anni dalla sua fuga una notizia inaspettata. La morte di suo fratello Fadi. Ucciso in territorio di guerra. Mentre combatteva per una milizia islamica. Ma anche una rivelazione che smentisce quella morte. Fotografie scattate dopo. Fotografie che lo ritraggono ancora vivo.

Jasmine non può ignorare il fatto. Non può piangere un fratello che forse non è morto. Ma se non è così che cosa è successo? Per scoprirlo dovrà tornare nel quartiere. Affrontare i demoni del passato e quelli del presente.

Nel mentre ritroviamo Klara, già protagonista del romanzo “Il nuotatore” che oggi è impegnata a lavorare per un agenzia di diritti umani a Londra.

Arrivando da Gatwick, dal binario sopraelevato della ferrovia, Londra appare ancora come una città del futuro, l'orizzonte saturo di diamante e cobalto: grattacieli ritorti e altezzosi, luccicanti nel buio precoce della sera. Ma sotto lo skyline del futuro si snodano ancora strade e vicoli come le scale di Hogwarts, che conducono sempre in una ltra direzione rispetto a quella promessa. Sovraffollamento, sporcizia e smog. Visi smunti nella luce gialla dell'autobus e un sacchetto di patatine per cena. Ucraini e greci sottopagati si scansano per far passare le limousine dei cinesi. Londra è il rifacimento dickensiano di un oligarchia”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

Un compito importante perchè nel breve si terrà una conferenza in Stoccolma nella quale il suo lavoro servirà per decidere se aprire o meno alla privatizzazione della sicurezza pubblica nei corpi di polizia.

Il suo presente però è molto difficile. Non ha una relazione seria, abusa spesso e troppo degli alcolici e continua a rivivere il passato: i fatti di sangue dei quali è stata protagonista involontaria e che l'hanno tremendamente segnata.

Fin quando non assiste all'omicidio del suo collega Patrick, spinto sotto un treno. Un ragazzo taciturno, più isolato degli altri, che stava svolgendo ricerche misteriose. Indagini che per pura casualità Klara apprende prima della sua morte. Una pista che porta ai servizi segreti, al passato di Fadi e alla Sterling Security una società di sicurezza privata in mano ai russi che forse ha degli interessi sugli esiti della conferenza di Stoccolma.

Azione e sviluppo narrativo seguono un ottimo filo logico conduttore. Non sono mai banali o forzati ma sempre ben inseriti nel contesto espositivo. A dimostrazione della capacità dello scrittore di gestire in modo organizzato gli sviluppi della narrazione. Fermo restando che lo stesso non si tira indietro quando c'è da accelerare in situazioni di pericolo o di conflitto a fuoco.

Mi giro e cerco a tastoni la pistola che Dakhil ha lasciato a terra, la pistola che avevo con me quando sono arrivato. Scivola, ma riesco ad afferrarla e mi rigiro, sento le mani abbrancarne il calcio, il sangue rapprendermisi in faccia. Non rifletto, mi giro sul fianco e basta, entrambe le mani tese in avanti, a un metro o due appena da al-Amin. Chiudo gli occhi e premo il grilletto”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

Gruppi paramilitari, arruolamenti nella jihad, indagini, sotterfugi, misteri. Ma anche sommosse popolari, servizi segreti e interessi multimilionari nella sicurezza privata. Un mix di eventi che narrano le vicende di tre protagonisti: Jasmine, Klara e Fadi. Quest'ultimo irretito dalla guerra santa, vive la sua catartica rinascita che lo porta a diventare un guerriero e un aspirante martire.

Non ho paura della morte, desidero il paradiso, desidero servire Allah, sia gloria a Lui”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

L'Autore conferma le sue alte qualità descrittive. Un ottima coreografia ambientale che permette di circoscrivere l'area in cui si svolge l'azione. Intensi gli approfondimenti sulla psicologia dei personaggi. L'indagine conoscitiva è introspettiva e permette al lettore di sviluppare una simbiosi altamente personalizzata con ciascuno di essi.

Ecco come appare la mia jihad. Non come una spada, ma come una spazzola con cui lucidare le scarpe dei fratelli. Non una pallottola roteante, diritta e rivolta contro la testa del nemico, ma un bossolo abbandonato a terra senza significato”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

Il risultato è un transfer credibile delle scelte che questi compiono e un immedesimazione narrativa che si risolve in una piacevolissima focalizzazione oggettiva delle scene, al presente come al passato.

Il tutto spesso arricchito da metafore e allegorie di pregio che testimoniano le ottime doti espositive dell'Autore.

Un raggio di sole si era fatto strada attraverso i vetri sporchi per atterrare sul pavimento come un bicchiere di succo d'arancia rovesciato”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

Interessante l'evoluzione del pensiero jihadista di Fadi. Un tema di sicura attualità che viene affrontato con sobrietà e coerenza. Il sentimento di forza interiore e convincimento del giovane si scontra con una realtà diversa, a tratti manipolatrice, dove una vocazione viene strumentalizzata e persino indirizzata.

Mi sono riempito di quel nulla, di un vuoto senza spazio, senza limiti, che chiude i resto dentro e fuori allo stesso tempo, e sprofondo come un campana subacquea, nera e pesante, completamente solo. E' come se il mio cervello riuscisse a comprendere e capire la portata di quelle che a nessuno è permesso capire: niente è importante”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

L'Autore coglie a mio avviso nel segno perchè rispetta il profondo sentimento religioso di devozione e nel contempo mette in guardia dalle ambiguità degli uomini.

Adesso vedo l'ignoranza e la cattiveria, a Gaza e in Siria come qui, nel Quartiere, dove siamo segregati e chiusi fuori allo stesso tempo, ancorati alla periferia, senza futuro, senza storia, in balia di persone corrotte senza morale, di persone che non si possono rispettare, di uno stato senza Dio a cui manca ogni legittimità”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

Il ritmo sale d'intensità con il passare delle pagine. Le indagini dei protagonisti si susseguono a colpi di scena e la pericolosità assume un ruolo predominante in un contesto sempre drammatico. Un inquietudine che sembra fuoriuscita da uno scenario di spionaggio.

Organizzato bene, con un esposizione efficace e lineare. Ben argomentato e sviluppato “Disordine” è un ottimo romanzo adatto a molteplici gusti, dal drammatico, al thriller, dallo spionaggio all'azione.

Da qualche parte deve pur esserci un mare che possa accoglierci entrambi. E poi che esploda il mondo intero”. Tratto da “Disordine” di Joakim Zander, ed. Bompiani.

Ho letto con piacere questo secondo romanzo di Joakim Zander e lo consiglio a tutti i lettori.

Marco Solferini
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