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IL SECONDO RINASCIMENTO
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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
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Via
Cortirola
Autore:
Omar di Maria
Genere:
romanzo di racconti, drammatico, giallo.
Siamo
nella seconda metà degli anni 50 in quel di Pesaro e più
precisamente nella via Cortirola.
Una
via come altre nella città. Popolare certamente. Dove viveva gente
comune. Personaggi di ogni età con le loro professioni, interessi
e.. segreti.
Si
consumano infatti piccole storie di furti, amori clandestini, tesori
trafugati, credenze popolari, omicidi e sparizioni.
Questi
sono i ricordi del Brigadiere Pietralunga agli ordini del Dott.
Galatone della Questura che spesso si è trovato ad agire insieme al
Collega Angeletti.
Son
ricordi di appostamenti, pedinamenti, indagini, interrogatori,
sospetti, misteri e.. omicidi.
Ogni
racconto si apre su di uno scenario che ben conosce il minimo comune
denominatore della città con le sue ritualità dell'epoca. Perchè
di città è giusto parlare solo dal punto di vista anagrafico. Di
fatto la mentalità degli abitanti è quella paesana.
Ecco
quindi che incontriamo i protagonisti del posto quasi tutti con un
soprannome che li identifica in ragione del proprio lavoro o degli
interessi coltivati nel privato.
Indagini
di altri tempi per reati a volte efferati oppure compiuti per
disperazione o per amore. Storie in giallo narrate dal Brigadiere in
pensione che ricordando nel contempo rivela i fatti e con essi i
segreti di via Cortirola.
Il
romanzo di racconti, pur essendo legato dal train d'union
delle rimembranze dell'appuntato, mi ha interessato fin dalle prime
pagine e piacevolmente affascinato.
Ho
apprezzato lo stile espositivo: sintetico, paratattico. Votato
all'essenziale riproduzione dell'ambiente e della mentalità di
coloro che lo popolavano. Salgono in cattedra le gesta, le parole, le
convinzioni, le credenze di un tempo passato e oggi dimenticato. Un
insieme pittoresco di elementi che creano un microcosmo culturale di
quella che era l'allora “working class” del dopoguerra.
Un
Italia particolare, un po' magica se così volessimo definirla.
Le
sue passioni erano le tensioni emotive di uomini e donne che poco
conoscevano la globalizzazione dell'economia e della società
contemporanea votata alla comunicazione mondiale.
Le
loro vite a volte ambiziose oppure miserabili, sembrano opere d'arte
in un museo delle cere. Dove il tempo si è fermato. Dove siamo tutti
un po' malati ma anche un po' dottori.
Mi
ha intrigato leggere di questi contenuti.
Ciascun
racconto è un ottimo giallo condito con elementi antropologici e
culturali che ne impreziosiscono lo svolgimento. Le indagini sono
simpatiche nel senso che evitano l'invasività dell'eccesso e si
riducono al fiuto dell'investigatore che si avvale di mezzi
artigianali.
Ed
è proprio questo sapore rustico, persino a tratti un po' acerbo ad
avermi coinvolto maggiormente.
Come
pure il fatto che vi sia un sapore spesso di vita vissuta. Quel
retrogusto un po' amaro che gli amanti del grande regista Fellini
ricordano nei suoi nostalgici film.
Il
carattere dolceamaro delle scelte che condizionano la vita di un
singolo e che accendo le luci della ribalta proprio alla fine della
storia (come della vita) e che sono simili a narratori terzi.
Lo
scopo è anche quello di raccontare al lettore la morale che c'è
alla fine di ogni racconto e che rassomiglia a un proverbio. Di
quelli che si tramandano nella saggezza popolare.
Una
menzione a parte merita la precisa scelta dell'Autore di raccontare
il dramma degli ebrei privati di beni preziosi durante le
perquisizioni e le deportazioni. Beni che diventano poi oggetto del
desiderio come fossero per l'appunto tesori di valore, invece che
oggetti appartenuti alle persone cui andrebbe restituita
dignità. Il romanzo si chiude con un racconto ambientato nel 1943:
la toccante storia d'amore tra una giovane ragazza ebrea e un
ufficiale di pubblica sicurezza italiano. La loro avventura incontra
il dramma della guerra, dei rastrellamenti, delle perquisizioni e la
spietata quanto folle caccia del regime nazista condotta fino
all'ultimo contro gli ebrei.
“Via
di Cortirola” è un ottimo romanzo di racconti. Lo consiglio
vivamente ai lettori.
Marco
Solferini
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