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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
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Il
prigioniero
Autore:
James Patterson e Michael Ledwidge
Genere:
azione, poliziesco, thriller.
Per il
detective Michael Bennett della omicidi di N.Y. è il momento della
verità.
Il
capo incontrastato di un cartello della droga messicano, Manuel
Perrine, soprannominato il «Rè Sole» si trova in visita a
N.Y. per un occasione davvero speciale che riguarda la figlia.
Una
visita imprevista e clandestina che dev'essere fatta di persona. Un
evento senza precedenti, scoperto grazie a un informatore.
Il
tutto si trasforma in un operazione su vasta scala che coinvolge sul
campo le squadre speciali e numerosi agenti.
Perrine
è un ricchissimo signore della droga al cui servizio ci sono capi di
gang latino americane, sicari e spietati killer.
«Grazie
al cielo, Marietta valeva quanto un piccolo esercito. Era micidiale
con la pistola, il coltello e persino a mani nude se necessario. La
brunetta alta e magra aveva la stessa aria minacciosa di una maestra
d'asilo, ma era esperta di capoeira, l'arte marziale brasialiana, e
aveva le mani più forti e più veloci di qualunque donna lui avesse
mai incontrato. Più di una volta aveva visto il dolore e lo
sconcerto negli occhi di un soldato del cartello che non sapeva stare
al proprio posto, dopo che lei era stata costretta a fargli capire
chi era il capo. La sua bella Marietta non mancava mai di dare nuovo
significato al termine schiaffo del soldato». Tratto da «Il
prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed.
Longanesi.
La sua
cattura costerà un sacrificio di sangue, ma molto più alto sarà il
prezzo per portare a termine quello che sembra il processo del
secolo.
Il
prigioniero infatti è tutt'altro che innocuo e il detective Bennett
diventerà ben presto il suo obiettivo primario.
«Con
questo, credo che per oggi abbiamo concluso» disse alla fine il
giudice. «E... avvocato della difesa, da domani l'imputato sarà
imbavagliato, oltre che incatenato mani e piedi, per mio ordine.
Quindi non voglio sentire neppure una parola al riguardo. E se
dovesse fare un altra scenata, le prometto che verrà processato in
una gabbia». Abbassò il martelletto con la violenza di un fabbro
che picchia su un incudine. «Questo processo andrà avanti, com'è
vero Iddio. Questo processo andrà avanti, fosse l'ultima cosa che
faccio». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson
e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.
Azione
a tutto campo. Capitoli brevi, la cui velocità paratattica ormai è
un tratto caratteristico, sinonimo della cifra letteraria di James
Patterson qui nuovamente in coppia con Michael Ledwidge.
L'ambientazione
viene sempre circostanziata con un dettaglio puntuale, visivamente
coinvolgente, ben rappresentativo del campo in cui si muoverà la
dinamica narrativa.
«Caddi
a terra come se qualcuno mi avesse afferrato per le caviglie e
rotolai dietro un idrante mentre la mitragliatrice apriva il fuoco.
Nel vicolo stretto il rumore degli spari era irreale. Spruzzi di
polvere di cemento mi colpirono agli occhi mentre il diluvio di
piombo polverizzava il selciato e spaccava l'idrante come un martello
pneumatico invisibile». Tratto da «Il prigioniero» di
James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.
Verrebbe
da usare uno slogan «come un film sulla carta stampata», ma sarebbe
riduttivo perchè con Patterson si raggiungono livelli di empatia
narrativa che letteralmente rapiscono il lettore, lo circondano,
sommergendolo, strappandolo alla vita di tutti i giorni per legarlo
alla sedia fino alla fine della storia.
Un
fiume di situazioni, emozioni, passioni. Vicende che si alternano
sullo sfondo di un macro evento che rappresenta sempre una sfida non
solo verso l'esterno, ma anche all'interno, nell'animo e nel
carattere del protagonista.
«Considerando
la pericolosità di ciò che stavamo per fare, era bello avere lì
con me il mio vecchio amico. Era battagliero e coraggioso come
sempre. In questo senso non esisteva alcun altro che avrei voluto
come mio partner per quel grosso arresto, o per guardarmi le psalle.
Nonostante la sua personalità seriamente disturbata». Tratto da
«Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed.
Longanesi.
Il suo
ruolo di epicentro focale dona una profondità introspettiva
sistematicamente coinvolgente per il lettore.
La
storia diventa ben presto una corsa a ostacoli contro il tempo.
Violenza,
azione, omicidi. Confronti che spaziano dal duello fisico a quello
psicologico. Tutti elementi presenti in Patterson che ne alimentano
giustamente la capacità di sintesi e di realismo che definire
straordinaria, per la sua semplicità ed efficacia, è fin troppo
riduttivo.
«Mi
gettai in ginocchio ed estrassi la pistola, con le orecchie che mi
fischiavano. Quando alzai lo sguardo, un fumo giallo e denso stava
già uscendo dalla porta sfondata e invadeva il corridoio. Quando mi
arrivò la prima zaffata, capii che era gas lacrimogeno». Tratto
da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge,
ed. Longanesi.
L'Autore
parla un linguaggio completo sotto tutti i punti di vista. La
composizione è lineare e sempre senza sbavature. Un climax
perdurante basato su capovolgimenti di fronte e continue svolte
narrative.
La
bravura dell'Autore giustifica il suo essere considerato una
celebrità letteraria contemporanea.
«Oltre
ai posti di guardia, alle barriere stradali e alle colonnine a
scomparsa per impedire l'accesso a eventuali camion bomba era
presente l'intero Hercules team del Dipartimento di polizia di New
York. Accanto a una lunga fila di Suburban neri era schierato un
piccolo esercito di poliziotti armati di fucili mitragliatori e
protetti da elmetti, ginocchiere e giubbotti antiproiettili corazzati
sopra la tuta blu da combattimento». Tratto da «Il
prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed.
Longanesi.
Ho
letto tantissimi dei suoi romanzi e li ho consigliati quasi tutti,
eppure ancora oggi, a distanza di anni riesce a stupirmi.
E'
davvero bello, per non dire magico, quando nel libro che rassomiglia
a un cofanetto da sfogliare, ricco di pagine stracolme di inchiostro,
le nostre dita si incollano a ciascuna di essere, avide di andare
oltre le meravigliose quanto misteriose colonne d'ercole della
copertina.
C'è
un mondo dall'altra parte. Quello di James Patterson. Ed io
consiglio, oggi come ieri, a tutti i lettori di conoscerlo,
esplorarlo, di gustarselo dalla prima all'ultima pagina.
«Il
prigioniero» è l'ultimo immancabile romanzo di uno dei più
straordinari Autori contemporanei.
Guai
a voi se non lo leggete!
Marco
Solferini
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