venerdì 20 novembre 2015

Il prigioniero

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Il prigioniero

Autore: James Patterson e Michael Ledwidge
Genere: azione, poliziesco, thriller.

Per il detective Michael Bennett della omicidi di N.Y. è il momento della verità.

Il capo incontrastato di un cartello della droga messicano, Manuel Perrine, soprannominato il «Rè Sole» si trova in visita a N.Y. per un occasione davvero speciale che riguarda la figlia.

Una visita imprevista e clandestina che dev'essere fatta di persona. Un evento senza precedenti, scoperto grazie a un informatore.

Il tutto si trasforma in un operazione su vasta scala che coinvolge sul campo le squadre speciali e numerosi agenti.

Perrine è un ricchissimo signore della droga al cui servizio ci sono capi di gang latino americane, sicari e spietati killer.

«Grazie al cielo, Marietta valeva quanto un piccolo esercito. Era micidiale con la pistola, il coltello e persino a mani nude se necessario. La brunetta alta e magra aveva la stessa aria minacciosa di una maestra d'asilo, ma era esperta di capoeira, l'arte marziale brasialiana, e aveva le mani più forti e più veloci di qualunque donna lui avesse mai incontrato. Più di una volta aveva visto il dolore e lo sconcerto negli occhi di un soldato del cartello che non sapeva stare al proprio posto, dopo che lei era stata costretta a fargli capire chi era il capo. La sua bella Marietta non mancava mai di dare nuovo significato al termine schiaffo del soldato». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.

La sua cattura costerà un sacrificio di sangue, ma molto più alto sarà il prezzo per portare a termine quello che sembra il processo del secolo.

Il prigioniero infatti è tutt'altro che innocuo e il detective Bennett diventerà ben presto il suo obiettivo primario.

«Con questo, credo che per oggi abbiamo concluso» disse alla fine il giudice. «E... avvocato della difesa, da domani l'imputato sarà imbavagliato, oltre che incatenato mani e piedi, per mio ordine. Quindi non voglio sentire neppure una parola al riguardo. E se dovesse fare un altra scenata, le prometto che verrà processato in una gabbia». Abbassò il martelletto con la violenza di un fabbro che picchia su un incudine. «Questo processo andrà avanti, com'è vero Iddio. Questo processo andrà avanti, fosse l'ultima cosa che faccio». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.

Azione a tutto campo. Capitoli brevi, la cui velocità paratattica ormai è un tratto caratteristico, sinonimo della cifra letteraria di James Patterson qui nuovamente in coppia con Michael Ledwidge.

L'ambientazione viene sempre circostanziata con un dettaglio puntuale, visivamente coinvolgente, ben rappresentativo del campo in cui si muoverà la dinamica narrativa.

«Caddi a terra come se qualcuno mi avesse afferrato per le caviglie e rotolai dietro un idrante mentre la mitragliatrice apriva il fuoco. Nel vicolo stretto il rumore degli spari era irreale. Spruzzi di polvere di cemento mi colpirono agli occhi mentre il diluvio di piombo polverizzava il selciato e spaccava l'idrante come un martello pneumatico invisibile». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.

Verrebbe da usare uno slogan «come un film sulla carta stampata», ma sarebbe riduttivo perchè con Patterson si raggiungono livelli di empatia narrativa che letteralmente rapiscono il lettore, lo circondano, sommergendolo, strappandolo alla vita di tutti i giorni per legarlo alla sedia fino alla fine della storia.

Un fiume di situazioni, emozioni, passioni. Vicende che si alternano sullo sfondo di un macro evento che rappresenta sempre una sfida non solo verso l'esterno, ma anche all'interno, nell'animo e nel carattere del protagonista.

«Considerando la pericolosità di ciò che stavamo per fare, era bello avere lì con me il mio vecchio amico. Era battagliero e coraggioso come sempre. In questo senso non esisteva alcun altro che avrei voluto come mio partner per quel grosso arresto, o per guardarmi le psalle. Nonostante la sua personalità seriamente disturbata». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.

Il suo ruolo di epicentro focale dona una profondità introspettiva sistematicamente coinvolgente per il lettore.

La storia diventa ben presto una corsa a ostacoli contro il tempo.

Violenza, azione, omicidi. Confronti che spaziano dal duello fisico a quello psicologico. Tutti elementi presenti in Patterson che ne alimentano giustamente la capacità di sintesi e di realismo che definire straordinaria, per la sua semplicità ed efficacia, è fin troppo riduttivo.

«Mi gettai in ginocchio ed estrassi la pistola, con le orecchie che mi fischiavano. Quando alzai lo sguardo, un fumo giallo e denso stava già uscendo dalla porta sfondata e invadeva il corridoio. Quando mi arrivò la prima zaffata, capii che era gas lacrimogeno». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.

L'Autore parla un linguaggio completo sotto tutti i punti di vista. La composizione è lineare e sempre senza sbavature. Un climax perdurante basato su capovolgimenti di fronte e continue svolte narrative.

La bravura dell'Autore giustifica il suo essere considerato una celebrità letteraria contemporanea.

«Oltre ai posti di guardia, alle barriere stradali e alle colonnine a scomparsa per impedire l'accesso a eventuali camion bomba era presente l'intero Hercules team del Dipartimento di polizia di New York. Accanto a una lunga fila di Suburban neri era schierato un piccolo esercito di poliziotti armati di fucili mitragliatori e protetti da elmetti, ginocchiere e giubbotti antiproiettili corazzati sopra la tuta blu da combattimento». Tratto da «Il prigioniero» di James Patterson e Michael Ledwidge, ed. Longanesi.

Ho letto tantissimi dei suoi romanzi e li ho consigliati quasi tutti, eppure ancora oggi, a distanza di anni riesce a stupirmi.

E' davvero bello, per non dire magico, quando nel libro che rassomiglia a un cofanetto da sfogliare, ricco di pagine stracolme di inchiostro, le nostre dita si incollano a ciascuna di essere, avide di andare oltre le meravigliose quanto misteriose colonne d'ercole della copertina.

C'è un mondo dall'altra parte. Quello di James Patterson. Ed io consiglio, oggi come ieri, a tutti i lettori di conoscerlo, esplorarlo, di gustarselo dalla prima all'ultima pagina.

«Il prigioniero» è l'ultimo immancabile romanzo di uno dei più straordinari Autori contemporanei.

Guai a voi se non lo leggete!

Marco Solferini
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