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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
Febbre
Autore:
Nick Louth
Genere:
medical thriller - avventura
Un
Boeing 747 lascia l'aeroporto di New York diretto ad Amsterdam.
A
bordo troviamo Erica e Max Carver il suo fidanzato. Lei una
scienziata specializzata in parassitologia attesa per una importante
conferenza in Olanda dove rivelerà i contenuti di un scoperta
fondamentale, lui un ex Guardia costiera che si presenta come uno
scultore d'avanguardia.
Apparentemente
dovrebbe essere il viaggio di un affiatata coppia in procinto forse
di diventare qualcosa di più, ma a bordo di quell'aereo c'è un
passeggero con un terribile segreto.
Un
arma diabolica che viene liberata per colpire i vertici di una delle
più importanti case farmaceutiche del Mondo: la Pharmstar.
Capitanata
dallo spietato Iron Jack. Un uomo ambizioso e privo di morale. Un
uomo che ha segnato con il suo capitalismo la logica imprenditoriale
della società tra acquisizioni e brevetti.
«Ci
vogliono 800 milioni di dollari e anche dodici anni per portare un
farmaco dalla provetta al mercato. Servono due camion solo per le
scartoffie da sottoporre alla Food and Drug Administration. Perciò,
un medicinale approvato deve generare profitti enormi negli otto anni
di durata del brevetto, sia per ripagare i costi di sviluppo, sia per
compensare il restante 99% dei preparati che non ce la fa. Una
molecola può essere bocciata per svariate ragioni. Magari funziona
in provetta, ma non sulle cavie, oppure sulle cavie, ma non
sull'uomo, o cura il disturbo, ma ne provoca altri, o ancora (la
situazione più frustrante di tutte) è efficace, ma qualche
sapientone prova con una tesi di dottorato che una terapia a base di
aspirina dà gli stessi benefici». Tratto da «Febbre»
di Nick Louth, ed. BookMe.
La
sera prima l'importante conferenza Erica scompare. Ultima traccia, il
presunto incontro con un vecchio quanto sconosciuto amico.
Di lì
a poco il suo computer viene rubato da un abile scassinatrice.
Max si
convince che la sua fidanzata è stata rapita, ma la polizia locale
non gli crede e mentre esplode l'epidemia letale di un nuovo e
sconosciuto ceppo di malaria lui intraprenderà una caccia all'uomo
che lo porterà sulle tracce di un criminale internazionale noto con
il soprannome di Anvil.
«Negli
ultimi cent'anni l'umanità ha dovuto lottare con quattro tipi di
malaria. A quanto pare, abbiamo trovato il quinto». Tratto da
«Febbre» di Nick Louth, ed. BookMe.
Un
uomo spietato, abile nelle tecniche di guerriglia, abituato ad ogni
sorta di brutalità. Un assassino che per profitto non esiterebbe a
sterminare decine di migliaia di persone.
Per
mettersi sulle sue tracce Max conoscerà Lisbeth, un abile ladra con
un passato controverso. Unica pista per arrivare al misterioso Anvil.
Quale
atroce verità o vendetta si nasconde dietro un virus apparentemente
inarrestabile?
Forse
tutto è cominciato nel 1992 durante un viaggio in Zaire. Nell'Africa
più povera e brutale. Un viaggio dell'orrore in cui la giovanissima
Erica ha conosciuto il dramma della prigionia e degli abusi da parte
dei sedicenti signori della guerra.
Il
romanzo si presenta da subito con un gran ritmo narrativo per una
storia gestita su tre fronti: l'indagine scientifica che si risolve
in una corsa contro il tempo per fermare un nuovo ceppo di malaria,
la ricerca della donna scomparsa e la narrazione dei fatti accaduti
in Africa nei primi anni 90.
Capitoli
brevi, paratattici e inquadrati su descrizioni circostanziate e
dialoghi a tutto campo che rappresentano la vera cifra narrativa di
questo scrittore al suo interessante esordio.
«Max
fu sopraffatto dall'istinto di sopravvivenza, unito all'addestramento
militare e alla scarica di adrenalina. Flettè le gambe e le stese di
colpo, nel tentativo di dare a Janus una testata sul naso. Invece lo
colpì alla mascella. I denti del gigante sbatterono e la testa
ispida si rovesciò con un grido di dolore. Per un secondo, il collo
rimase scoperto, invitante come un frutto maturo». Tratto da
«Febbre» di Nick Louth, ed. BookMe.
I
personaggi sono ben predisposti per ingaggiare un amore odio durante
la narrazione che porta a scontri e inaspettate alleanze.
L'esposizione punta più al relativismo interpersonale che al
realismo empirico e dal punto di vista focale ciascun carattere
beneficia di una valida definizione. Il risultato è praticità allo
stato puro: tutti soggetti diventano funzionali al microcosmo della
trama, e al suo svolgimento specialmente per quanto concerne i loro
limiti che alimentano la tensione nell'inseguimento della verità.
Devo
rilevare che la scelta dell'Autore è anche per una violenza molto
marcata. I fatti del resto la richiedono. Le brutalità e gli abusi
dell'Africa sono una triste pagina della storia ormai nota. Il
lettore tuttavia si prepari perchè lo scritto non è per stomaci
deboli.
«Davanti
a me, due uomini di spalle. Torreggiavano sopra un fagotto scuro. Uno
gli ha puntato contro il fucile. L'altro si è sollevato una lama
sopra la testa. Nel metallo ho visto riflessi i colori dell'alba.
Quindi ha abbassato il machete con tutta la forza che aveva. Il
fagotto ha emesso un gemito e ha alzato lentamente un braccio, la
mano di una donna che si spalancava come un fiore sotto il sole. Il
tipo con il fucile ha riso e si è acceso una sigaretta. La lama si è
abbattuta di nuovo sulla vittima, più volte». Tratto da
«Febbre» di Nick Louth, ed. BookMe.
* * *
«Inspirò
a fondo, afferrò la canna viscida e tirò. Leo urlò, ma le dita di
Max scivolavano. Ci vollero tre tentativi per scollare l'arma dalla
carne carbonizzata. Gli sparò alla tempia senza esitazione. poi
incespicò verso il bagno e vomitò, con la testa che martellava al
ritmo del rombo incessante dei camion». Tratto da «Febbre»
di Nick Louth, ed. BookMe.
Non
mancano poi scene bollenti le cui descrizioni sono certamente
generose, pensate forse per i lettori più lussuriosi.
Devo
dire che mi è piaciuto il romanzo nella sua interezza.
«Napalm
fatto in casa in un lanciafiamme improvvisato». Max rabbrividì al
solo pensiero. Il napalm è economico e letale, l'arma preferita
dagli eserciti moderni per distruggere i carri armati. Lanciato in
bombe dagli aerei, è una gelatina appiccicosa che brucia
sprigionando un calore così intenso da ardere vivo l'equipaggio
anche quando manca il bersaglio. Tra i molti modi raccapriccianti per
morire sui campi di battaglia, è questo è il peggiore. E che
qualcuno avesse deciso di ricreare quell'orrore nella camera di una
donna era ancora più spaventoso». Tratto da «Febbre» di Nick
Louth, ed. BookMe.
Tanta
azione, buona dose di tensione e ottime spiegazioni che non sono mai
prolisse dal punto di vista scientifico, ma ugualmente esaustive per
consentire anche ai profani della medicina di comprenderne i
contenuti.
L'assassino
Anvil è un personaggio interessante. Accattivante il suo passato e
la logica militare delle sue azioni nel presente. Tutt'altro che di
contorno, dapprima è una presenza a tratti sfuggevole in un
ambientazione difficile perchè ostica e avversa al protagonista Max
che non è proprio l'eroe americano per antonomasia essendo invece
molto improvvisato, con uno stile che ondeggia da Frantic (nella
prima parte) a Jack Rayan quando, successivamente, diventa il nemico
pubblico ben disposto a giocarsela sul campo.
Lisbeth
è il punto dolente. L'ho trovata eccessivamente caricaturale, la sua
ossessione per il sesso, quasi ninfomaniacale ne assorbe i tratti di
simpatia e ne divora la vicenda amorosa del suo passato che l'avrebbe
umanizzata. A tratti emerge in modo eccessivo la sua funzione «usa e
getta» nell'ottica di fungere da anticamera per la svolta narrativa.
A ben guardare è sempre attraverso l'iterazione su di lei che Max
guadagna campo nelle indagini. Inutili e approssimativi i dialoghi
sul carding (clonazione delle carte di credito) e sulle chiavi
universali per i furti d'auto.
«Febbre»
è un romanzo d'azione con uno sfondo in stile medical - thriller.
Coinvolgente e caratterizzato da un gran ritmo narrativo. Ricco di
colpi di scena, tensione e capovolgimenti di fronte. Davvero un buon
esordio per questo Autore che molto piacerà al pubblico Italiano.
Consigliato.
Marco
Solferini.
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