sabato 18 maggio 2013

L'ipotesi del male

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L'ipotesi del male

Autore: Donato Carrisi
Genere: thriller

 

Dopo lo straordinario successo de «Il suggeritore», Donato Carrisi ci propone un nuovo thriller che ne riprende il protagonista femminile e ci trascina nuovamente in un vortice di emozioni a tinte forti sullo sfondo di un incredibile piano omicidiario. Un assassino senza volto e senza nome ha lanciato il suo guanto di sfida alla città e forse alla stessa società che ne è l'immagine riflessa: un killer che sembra in grado di riportare indietro le persone scomparse. Allo scopo di commettere efferati delitti.

Mila Vasquez si è lasciata alle spalle i drammatici eventi narrati ne «Il suggeritore» e oggi continua a lavorare nel «Limbo»: l'ufficio persone scomparse nella sede del dipartimento di polizia federale.

Il suo intuito, la sua tenacia, l'incredibile capacità di mettere in relazione indizi, aneddoti comportamentali e riassumere il tutto in unica metodica rivisitazione degli eventi le consentono di essere l'arma più efficace per andare a cercare gli scomparsi.

Il suo ufficio è fatto di luoghi per certi versi simili a quelli che lei chiama «i predestinati» cioè le persone così invisibili da essere vittime perfette del grande nulla. Della sparizione. I quel luogo fuori dal tempo Mila cerca risposte nella sala dei passi perduti e osserva gli sguardi degli scomparsi nel muro del silenzio. Dove le loro foto sembrano un testamento vivente.

Ma la sua routine è interrotta da Klaus Boris, diventato ispettore e mandato direttamente dal Giudice che coordina le indagini per ottenere il supporto di Mila.

Un omicidio si è consumato.

Un killer feroce ha sterminato con metodo e precisione un intera famiglia lasciando per ultimo solo il figlio più piccolo affinchè avvertisse le forze dell'ordine di quanto accaduto, mentre l'assassino stesso sedeva al suo fianco.

Le indagini prendono subito una piega inspiegabile perchè l'omicida si rivela essere Roger Valin un uomo scomparso 17 anni prima. Un uomo semplice, la cui monotona ed oppressiva vita lo aveva spinto a diventare uno dei tanti di cui si erano perse le tracce.

Valin è tornato, ha commesso un omicidio degno del miglior “mass murderer”, cioè un assassino che stermina un numero imprecisato di persone in un singolo episodio omicidiario, poi è scomparso, ma non prima di avere lasciato un indizio che ben presto condurrà Mila e il team di agenti costituito per le indagini a scoprire un altro cadavere.

Un altra vittima e un altro assassino che viene dal passato.

E' l'inizio di un escalation.

Uomini e donne scomparsi, persone comuni, che ritornano dopo anni e commettono un omicidio. Ciascuno lascia un indizio sulla scena del crimine che riconduce ad un altro delitto. Un perverso filo d'Arianna che sembra l'elaborazione diabolica di una mente criptica quanto preparata.

Le indagini portano Mila a contatto con il detective Simon Berish che molti anni prima indagò su un caso irrisolto. Oggetto dell'indagine era un uomo che nessuno aveva mai visto, ma che veniva soprannominato Kairus: il mago, l'incantatore di anime, il signore della buonanotte.

Che cosa è successo nel passato di tante persone da spingerle a scomparire e perchè a distanza di anni ritornano per commettere un delitto?

Qual'è il segreto della stanza 317 dell'Ambrus Hotel dove le persone sembrano terminare la propria esistenza per incontrarne una nuova?

Chi è il misterioso Kairus, come può una singola mente aver organizzato una simile grandiosa opera omicidiaria, e a quale scopo?

Rispondere a questi interrogativi, per Mila significa riaprire ferite profonde che le riportano alla mente i fatti de «Il suggeritore», ma la lotta contro il tempo incombe, perchè qualunque sia il piano di Kairus il suo esercito dormiente cammina fra noi.

E sullo sfondo prende campo una teoria che si chiama «l'ipotesi del male»..


 

Donato Carrisi è stato, con « Il suggeritore» una delle scoperte letterarie più importanti degli ultimi anni.

Il suo stile si distingue perchè riesce a fondere un gran ritmo narrativo con qualità descrittive fortemente indirizzate, tipizzate e realistiche.

Il suoi contenuti, al di là di una storia avvincente, sono funzionali ad un coinvolgimento emotivo del lettore che si sente letteralmente trascinato in un vortice di sensazioni avvincenti: un crescendo rossiniano ricco di colpi di scena. E' una lettura anzitutto appassionante, ma anche terribilmente inquietante.

Orbene, in un thriller l'inquietudine è data quasi sempre scontata. Ma la sua funzione, all'interno della narrazione varia a seconda dell'Autore e raramente può definirsi la stessa. Per esempio: il genere letterario incide sul tasso di inquietudine qualitativamente esposto al lettore. Nel noir non potrà essere il medesimo che in un thriller moderno. E i distinguo sono molteplici.

Ciò posto, il pathos descrittivo e la caratterizzazione soggettiva dei protagonisti ci consentono di identificare l'avvincente stile di Carrisi come di natura sferica. In alternativa, non pochi autori propendono per una struttura narrativa che si può rappresentare di rettangoli e quadrati. Nei primi (rettangoli) assistiamo al mantenimento del climax indirizzato su di una certa componente narrativa, nei secondi (quadrati) invece c'è una focalizzazione oggettiva che quasi sempre coincide con un evento importante nello svolgimento della storia.

Una struttura a sfera è la massima espressione di pregio per l'inquietudine in un thriller, perchè significa che al mantenimento dello status quo narrativo si accompagna una visione a 365° dell'esposizione che sussume in sé, cioè somatizza il climax stesso. In buona sostanza: tensione allo stato puro per tutto il romanzo.

Sono pochissimi gli Autori a me noti che riescono a realizzare un simile paradigma e a tradurlo di fatto nella stesura di un romanzo. Carrisi è uno di questi.

Potrei spendere parole come «sensazionale», «straordinario» o «stupefacente» per qualificare le capacità dell'Autore, ma correrei il rischio di voler solo sponsorizzare in termini pubblicitari l'opera.

Quel che invece vorrei trasmettere al lettore è che questo romanziere è un esperienza unica nel suo genere. Il tasso di adrenalina che vi somministrerà la lettura di questo romanzo è talmente intenso da potersi paragonare solo ad una scarica elettrostatica.

Il personaggio femminile Mila è quel che resta della storia narrata ne «Il suggeritore»; la sua metodologia d'indagine, basata sul metodo deduttivo e sulla caparbietà della sua capacità intuitiva è magistralmente organizzato nel rispetto dell'indole caratteriale della donna che vive un conflitto interiore: una passione con la quale è destinata a convivere.

Ma è anche un monito per migliorarsi. La crescita della protagonista coincide sempre con il suo desiderio di spingersi oltre i limiti. Nel mettersi alla prova. Mila è un personaggio davvero straordinario per come presenta la sua voglia di sopravvivere a se stessa.

Poi c'è il male, inteso come la devianza. Una sorta di malvagità di fondo che tuttavia per quanto imperiosa nel suo essere letale, potente, possente, pare anche drammaticamente «umana». L'Autore è abilissimo nel coniugare l'improbabile con il possibile. Ci propone scene del crimine apparentemente inspiegabili ad una prima anamnesi razionale. Poi però sciorina ampie e gradevolissime spiegazioni sui contenuti delle indagini dal punto di vista non solo scientifico, ma anche psicoanalitico. Ci muoviamo sulla scacchiera che definisce la scena facendo propria la logica del celebre Sherlock Holmes quando confuta l'impossibile andando per esclusione di ciò che è più improbabile. Lasciando cioè quel che resta: la verità. Quale essa sia.

Impariamo che cosa distingue un “mass murderer” da un “serial killer”. Quali siano le fasi e le specifiche tipologie di pericolosità del primo e il lettore esce imparato da questo confronto in prima persona. Sempre ben organizzato sulla base di dialoghi e descrizioni accurate.

Siamo in presenza di una precisa disamina circa il potere persuasivo del male: la sua camaleontica capacità di insinuarsi nelle pieghe della società contemporanea e nei frammenti della personalità di ciascuno. La sua natura è inscindibilmente legata all'animo umano e alle fasi della fragilità cui tutti noi siamo esposti nel nostro microcosmo giornaliero. L'accettazione della sua presenza è come una rinascita che (ri)mette al centro il percorso di crescita interiore valevole per ognuno di noi. L'uomo iniquo in questo caso si riscatta nel sapersi accettare come antieroe. In questo senso la figura dei colpevoli, degli assassini e del «burattinaio» che si nasconde dietro di loro è intensamente e amabilmente descritta anzitutto come una presenza. C'è una forte esaltazione del celebre dualismo Shakespeariano in Amleto, se cioè è più coraggioso chi si arma e affronta gli eventi o viceversa colui che li sopporta. In questo caso la centralità appartiene a quest'ultimi. Le vittime che diventano carnefici.

La dialettica utilizzata nei dialoghi, per quanto inevitabilmente destinata a ricalcare quella di situazioni analoghe, non è mai banale. Niente frasi fatte. L'Autore ci propone un mix di evidenza esposto però sempre con un occhio consapevole alle caratteristiche dei personaggi. E' come essere in prima persona, ma con numerose telecamere in movimento che alimentano l'azione, ne scandiscono le accelerazioni e i momenti di introspezione. I dialoghi sono del tutto funzionali a rafforzare questa sensazione di coinvolgimento.

Lo schema esplicativo dei fatti è il medesimo per ogni capitolo (suddiviso poi in numerosi sottoparagrafi) e parte dal presente per poi tornare al passato, offrendo la chiave interpretativa degli eventi attuali.



La maturità e la sobrietà creativa di questo Autore incontrano le sue doti narrative, espositive e il risultato è un opera immancabile.

«L'ipotesi del male» è romanzo completo. Un thriller perfetto. Irrinunciabile per qualunque appassionato del genere.

Imperdibile e vivamente consigliato a tutti i lettori.

Marco Solferini
per contatti, commenti, suggerire un argomento: marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
puoi trovarmi anche su:                                                  



12 commenti:

  1. Carissimo,
    grazie per la segnalazione. Come sempre ottima e abbondante (certamente riconoscerai la citazione!)
    La pubblichiamo molto volentiere anche se abbiamo già messo fuori un articolo sull'Autore.
    Complimenti al recensore per l'alta qualità dello scritto.

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  2. Letta subito: COMPLIMENTISSIMI!
    Libro già segnato x la lettura estiva.
    Grazie mille del suggerimento.

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  3. Gran pezzo!
    Lo pubblico entro brevissimo.
    Ho visto che é fuori da ieri, ma non ho ricevuto la email con la recensione in formato word, se potessi inviarmelo te ne sono grato così lo mettiamo on line al più presto.
    Grazie mille per la Tua disponibilità e complimenti.

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  4. Devo ancora leggere il primo di cui peraltro mi segnalasti proprio tu la recensione..
    Certo dopo che una legge quello che scrivi la voglia di leggere il romanzo c'é tutta anche se da semplice lettrice apprezzo alcuni passaggi (indubbiamente hai una cultura letteraria notevolissima e ti ammiro per questo), ma certe spiegazioni forse a molti non interessano.
    Alla fine una vuol sapere cosa si aspetta o meno dal romanzo più che altro in ragione del genere.. poi se interessa bene altrimenti..
    Comunque complimenti perché le tue recensioni sono di gran lunga le migliori che ho trovato in circolazione.

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  5. E' un ottima recensione.
    Io non ho ancora letto il romanzo (appena uscito), ma questo Autore mi sembra fra i più promettenti in circolazione.
    Il genere thriller é molto inflazionato, anche perché malgrado vi siano numerosi Autori le case editrici sentono il bisogno di proporre firme del nord Europa a mio avviso non sempre (anzi spesso) all'altezza delle aspettative.
    Leggerò certamente questo romanzo come già feci con "Il suggeritore" che mi piacque davvero molto anche se il finalo lo trovai un tantino troppo "cinematografico".
    La recensione invece mi piacerebbe poterla mettere sul mio Blog e sul sito della rivista con cui collaboro. In attesa di autorizzazione mi congedo con un inchino (virtuale): chapeau all'Autore di questa bella recensione.

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  6. Bella recensione. E' un romanzo da leggere.
    Ho postato il link sul nostro sito e sul gruppo dell'Associazione Orlando.
    Grazie per la disponibilità.

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  7. Letta, apprezzata e approvata.
    Recensione da 110 e lode.
    Il romanzo l'ho iniziato da poco e mi pare davvero notevole.
    Ti confermo che sei su Weird Project alla sezione Literary Art & Culture.
    Poi in settimana ti inserisco nella mia rubrica "Girls, fish, chips and other questions". Lietissima e onoratissima di inaugurare questa bella collaborazione.
    Stiamo dando un occhiato al catalogo di titoli e ce ne sono parecchi che vorremmo per la versione on line.
    Ne parleremo poi.
    Intanto grazie e a presto.

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  8. Carissimo Marco,
    ho letto la tua graditissima email su FB e mi sono precipato a leggere il tuo ottimo scritto.
    Che dire? Il romanzo mi é venuto voglia di leggerlo. Magari é meglio cominciare con Il suggertitore che dici?
    Domani metto il link e la copertina su "Altre storie" poi il mese prossimo te la pubblichiamo (un estratto perché é molto lunga) sul Canocchiale con annesso link al Blog per la versione estesa della recensione.
    Sempre in attesa che tu voglia gestire uno spazio magari non solo per dei pezzi da 90 come Carrisi, ma anche qualche Autore esordiente emiliano - romagnolo.
    C'é della gene valida con belle idee e il supporto di una persona competente e capace come te sarebbe l'ideale.
    Grazie di tutto e complimenti per come scrivi: si vede che prima di tutto sei un amante dei Libri.

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  9. Questo libro l'avevo visto praticamente ovunque in giro.
    Mi fido del giudizio molto positivo.
    Fino ad oggi questo blog é stata la mia principale fonte di ispirazione in tema libri per me e famiglia quindi..
    Adesso hai una bella responsabilità!

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  10. Dopo una recensione così: lo leggerò sicuramente.
    Mi piacciono i thriller e la trama sembra molto originale.
    Grazie del suggerimento.

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  11. Mi accodo alla lunga fila di meritati complimenti per la bella recensione.
    L'Autore é fra quelli che mi interessano e non mancherò di leggerlo non appena avrò tempo.
    Vorrei invece una risposta ad una domanda che ti ho scritto anche via email.
    Collaboreresti alla promozione di un Artista esordiente?
    Non intendo solo la lettura dell'opera ed una recensione, mi riferisco proprio all'attività di agente letterario (che nel tuo biglietto da visita del Blog è indicata).
    Le case editrici minori sono le uniche che danno spazio agli Autori meno conosciuti. Spesso esordienti. Ma le loro logiche sono commerciali. A mio avviso finiscono per mediare fra un saggio o romanzo ben scritto e la persona che lo ha realizzato. Si pubblicano persone che FORSE hanno un loro pubblico. Senza passare attraverso l'agente letterario o l'agenzia vera e propria.
    Siccome i risultati poi sono SEMPRE scarsi e si finisce per bruciare anche quei pochi di talento bisognerebbe a mio avviso ragionare in termini di vera e propria pianificazione antecedente e successiva alla pubblicazione dell'opera.
    Come posso coinvolgerti in un attività del genere?
    In attesa di una tua risposta, ti rinnovo i complimenti per l'ottimo blog.

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  12. Cosa abbiamo qui? Una gran bella recensione di un gran bel romanzo a quanto pare.
    Mi piaccio i thriller.
    Quello che hai scritto é molto interessante.
    Io ho un progetto editoriale insieme con altre persone e vorrei esportelo. Avremmo bisogno di qualcuno che copra il settore "Libri". In particolare abbiamo delle collaborazioni con delle web tv e vorremmo parlare di romanzi - film - sceneggiature.
    Se può interessarti fammi sapere.
    Complimenti per come scrivi.

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