giovedì 10 gennaio 2013

Witch & Wizard

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Witch & Wizard
Il nuovo ordine

Autore: James Patterson - Gabrielle Charbonnet
Genere: fantasy, avventura.


Whit e Wisty, sono fratello e sorella di 17 e 15 anni.

Una notte, come tante, è l'alba del Nuovo Ordine.

E' ancora buio quando nella loro casa irrompono uomini armati, vestiti con tute militari nere che immobilizzano i loro genitori e arrestano i due giovani.

Non prima però che l'Unico fra gli Undici, cioè il leader supremo al potere abbia loro contestato l'accusa: l'essere maghi.

I due giovani, increduli, devono accettare la mala sorte dei genitori, apparentemente destinati alla pena di morte e persino l'essere inquisiti da un giovanissimo compagno di classe di Wisty che pare essere uno degli Undici, cioè i rispettivi quanto totalitari controllori dei settori in cui si dirama la nuova società civile, secondo il Nuovo Ordine. Come ad es. la giustizia in mano ovviamente all'unico Giudice.

Un delirio di onnipotenza che vede nella magia una forza ostile, da perseguitare prima che si manifesti, in quei Bambini che, dotati, anche se a loro insaputa, devono essere schiavizzati e se necessario soppressi con una pubblica impiccagione.

Deportati in prigione, prima e in un istituto a prova di incantesimi e per la cura delle malattie mentali poi, i due giovani oltre a scoprire le loro abilità magiche, recano con sé due oggetti: una bacchetta e un libro le cui pagine sono bianche.

Oggetti magici, che canalizzano il potere che cresce dentro i ragazzi e che li condurrà ad una rocambolesca fuga, nella consapevolezza che i genitori sono ancora in vita e che la speranza non è morta.

Esiste un modo per penetrare i segreti del Nuovo Ordine, e cominciare una resistenza che si trasformerà in una guerra per la libertà.

Patterson è probabilmente uno dei fenomeni contemporanei editoriali più interessanti, per via dell'altissimo gradimento che il pubblico tributa a questo straordinario Autore di thriller.

Da anni è fra i miei preferiti e ammetto senza riserva che ad ogni sua uscita provo un avidità insopprimibile nel voler leggere i suoi nuovi romanzi, spesso riguardanti celebri serie come «Le donne del club omicidi» o le indagini del detective Alex Crosso, o ancora della serie “Maximum Ride” come pure la neonata agenzia investigativa «Private».

Ho accolto con entusiasmo da lettore, questa sua incursione del tutto nuova nel genere del fantasy.

Purtroppo, malgrado sia un suo grandissimo fan, faccio davvero fatica a salvare qualcosa di questo romanzo. A parte il ritmo narrativo che è come sempre fluido, immediato, coinvolgente, a tratti letale. Un impatto emozionale che riesce a fondere l'alta qualità dialettica / discorsiva con le descrizioni ambientali e sopratutto caratteriali.

Il solito stupefacente cocktail di credibilità alla James Patterson che trascina il lettore consentendogli di immedesimarsi nella lettura.

Per alcuni, forse, questo è abbastanza.

Ma stiamo parlando di un grande della letteratura contemporanea. Non di un esordiente, non una promessa, ma una concreta quanto affermata stella della narrativa.

Proprio per questa ragione questo romanzo è drammaticamente scadente.


Il genere, pur essendo fantastico, si inserisce nel filone noto come "young adult" cioè più prossimo all'adolescente / adulto piuttosto che al "young young" cioè bambino / adolescente.

Le prime due parti si presentano anzitutto più come il «pilot» di una serie televisiva.

In certuni casi fa il verso ad alcuni elementi che con la momentanea fuoriuscita dalla scena di Harry Potter sembrano aver lasciato in una sorta di vuoto narrativo fra cui il corporativismo nel mondo magico e la sua coesistenza seppure in separazione, con la realtà circostante. Come pure il punto di vista adolescenziale e la crescita caratteriale fortemente condizionata dal nuovo individuo che rinasce insieme con il suo “avatar” magico: il nuovo Io dal punto di vista sociologico e di iterazione.

Tuttavia, questi due fratelli With e Wisty sono annichiliti da una banalità dilagante.

Situazioni che sembrano la descrizione di un immagine fotografica, e attorno alle quali si costruisce un intera serie di capitoli, anche piuttosto ripetitivi, laddove cambiano le ambientazioni, ma l'iterazione rimane la stessa.

Cioè è dovuto probabilmente alla necessità di creare lo scenario nel quale i protagonisti si devono muovere e nel contempo dare sostegno allo svolgimento della trama, ma il risultato è una serie di prevedibili quanto scontati cliché assolutamente già noti al grande pubblico, nella letteratura come pure nel fumetto e non ultimo nella fiction.

Niente di nuovo quindi.

Se non delle croniche forzature, del tutto funzionali allo svolgimento della trama. Ad esempio il fatto che i due giovani vengono arrestati però hanno diritto a portare un oggetto con sé.. ma come? Due sospetti maghi che portano la bacchetta e il libro? Questo Nuovo Ordine non sembra molto intelligente.. Il fatto è che servivano questi oggetti al narratore e quindi..

Non ci siamo proprio.

La magia poi è del tutto atipica, in verità questi presunti adolescenti maghi rassomigliano parecchio a degli X-men.

Più che di vera e propria magia a me pare che siamo in presenza di super poteri in stile Marvel.

Esattamente come i «cattivi» di turno, oltre che rifarsi un pò troppo sempre ad Harry Potter (il compagno di classe viscido e con la puzza sotto il naso è davvero eccessivamente simile a un certo signorino di Serpeverde..), non hanno alcuno spessore. Sono cattivi. Punto. Il loro carattere non spiega il comportamento. All'opposto quest'ultimo sembra più tarato sulla falsa riga di una sceneggiatura, ma questo è un romanzo e i protagonisti non vanno in onda per una manciata di minuti.

L'Unico fra gli Unici, più che essere davvero pericoloso, sembra una controfigura. Un sapientone che cerca di ingigantirsi con l'ultima parola e qualche effetto speciale. Senza mai essere efficace. Sappiamo tutti dalla prima riga che non sarà sconfitto e che ci rivedremo al prossimo episodio.

Questo ci conduce ad un altro elemento abbastanza fastidioso qual'è la negazione plausibile del concetto di morte. Non si capisce cioé se la storia avrà il coraggio di andare ad approfondirlo e come tale si rivolgerà ad un pubblico maturo oppure la inseguirà, semplicemente pur accarezzandone i contorni non le darà il carattere della inevitabilità.

Più che un avventura fantastica siamo in presenza di una fantastica messa in scena dalla quale forse si potrà ricavare un telefilm o magari un fumetto, ma come romanzo vale davvero poco o nulla.

Non parliamo poi della (in)evitabile profezia che aleggia sui due giovani maghetti.. è un elogio alla banalità creativa e un offesa ai lettori perchè palesemente sembra il “trailer” dei prossimi episodi. Di quella che sembra una seria nata per essere in sette o undici testi a seconda che ogni volta si cerchi di realizzare un pezzo della profezia o combattere uno degli Undici facenti parte del supremo Nuovo Ordine.

In quest'ottica lo scontro finale con l'Unico Giudice è abominevole. Si risolve con un incantesimo da coniglio nel cappello: una sciatteria ben poco favolistica. Forse il prodotto dell'epoca delle Winx, ma la fantasia è altro, davvero qualcosa di molto, molto diverso.

Circa il metodo espositivo scelto, è quello di capitoli brevi, a volte brevissimi che focalizzano il punto di vista dei due fratelli, in prevalenza alternandosi cioè una volta With e poi Wisty (o viceversa): una narrazione contemporanea e progressiva basata sui protagonisti. Funziona solo a tratti: nella maggior parte dei casi è fastidioso per il lettore in quanto, evidentemente per non essere noioso, il medesimo concetto o sensazione, non può essere ribadito ad ogni cambio fra la prima persona di With e poi quella di Wisty così il risultato è che sembrano più gemelli siamesi, le cui diversità anziché essere naturali danno l'impressione di vere e proprie necessità narrative. Un distinguo insomma, irrinunciabile per la stesura del testo, ma che snaturalizza tutta crescita e lo sviluppo interiore dei protagonisti.

Questi ragazzini sono due scatole vuote.. es, nel caso di With, i sentimenti dell'adulto per l'amata scomparsa, non sono quelli di un diciottenne che la rivede in sogno, ma di un goliardo innamorato e narcisista che ha bisogno dell'amata per colmare le sue insicurezze. Abbastanza ridicolo esattamente com'è asincrono il carattere ribelle e provocatorio della quindicenne.. forse più adatto ad uno spot pubblicitario.


«Witch & Wizard» è un pessimo romanzo, una storia con dei gravissimi limiti, fortemente stereotipata, anche se magistralmente esposta con uno stile più adatto al thriller che al genere fantasy. Reca la firma di un grandissimo Autore, ma è noto che anche i più grandi chef ogni tanto fanno a pugni con la propria cucina. E' questo il caso.

Sconsigliato a tutti.

Marco Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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