Il Blog ringrazia gli "SPONSOR" e consiglia:
www.sam-lab.it
"Tanta competenza per renderTi tutto più facile. Il Sam-Lab è il Tuo
punto vendita informatico: tutto ciò che devi sapere sull'informatica
prima, durante e dopo l'acquisto"
* * *
Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni tanti interessantissimi eventi!
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 209455
www.museocapellini.org
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
www.cartaepenna.it
* * *
SI RINGRAZIANO PER LA GENTILISSIMA COLLABORAZIONE:
LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!
la trovi in Via Canale 6/3, 40033 Casalecchio di Reno (Bo)
* * *
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
* * *
Il
labirinto dei libri sognanti
Autore:
Walter Moers
Genere:
Fantastico
Ritorna
Ildefonso de' Sventramitis, il più grande scrittore di Zamonia,
nonché illustre Vermicchione, reduce dalle avventure che lo videro
scampare all'incendio di Librandia dopo una serie di peripezie fra il
magico e l'avventuroso.
Orbene,
oggi Ildefonso è talmente adorato dai propri lettori che ha bisogno
di ritirarsi in un luogo ove sfuggire alla fama e alla bramosia di
quanti non fanno che importunarlo.
Così
decide di rifugiarsi a Forte Vermicchio per trovare pace,
tranquillità e naturalmente buona cucina.
Tuttavia,
egli ignora che passati sono 200 anni e la città dei libri sognanti
è risorta dalle sue stesse ceneri, ma a ricordargli il fato che lo
attende ci pensa una lettera, tanto misteriosa quanto inaspettata.
Il
contenuto è apparentemente uno scritto anonimo, che disgusta
Ildefonso per le fattezze di bassa levatura e scarsa cultura. Uno
scritto puerile di un becero autore, egli pensa, mentre scopre con
stupore che la firma in calce all'opera è la sua. Un falso? Forse.
Ma
c'è di più, perchè nel post scriptum si legge: “il ré delle
ombre è tornato”.
Colto
da un sentimento di inquietudine e vaghezza il protagonista
vermicchione scopre che la provenienza della missiva è proprio
Librandia, Catacombe di Mezzo / Grotta di pelle.
Un
viaggio quindi si profila all'orizzonte, anche se comincia in verità
come una passeggiata con oggetti preparati di tutto punto per
facilitare il cammino, e fra questi anche il misterioso Libro
Sanguinoso, che Ildefonso ha aperto solo tre volte in passato, sempre
trovandosi di fronte a frasi che suonavano come un epitaffio.
Una
nuova avventura pertanto: un mistero da rivelare e protagonisti da
(ri)scoprire.
L'Autore
è già noto al grande pubblico per i suoi successi e in quest'ultima
opera ripercorre i tratti salienti del suo metodo narrativo altamente
discorsivo e riflessivo. Una scrittura vissuta in prima persona con
gli occhi e la mente del protagonista centrate nello svolgimento di
una serie di eventi il cui catalizzatore è facilmente individuabile
nel piccolo, ma assai geniale universo fantastico creato ad hoc.
Impariamo
fra l'altro nuove e intriganti fattezze della razza vermicchiona,
ritroviamo l'ego e l'intelletto di Ildefonso che spesso si pongono in
contrapposizione tra loro come un compendio di oggetti e di luoghi
indubbiamente piacevoli per gli amanti del genere fantastico.
Libro
considerato per bambini? Non direi, semmai adolescenti che non hanno
fretta di crescere, ma certamente apprezzabile, come molto spesso
accade in questi casi, anche (se non sopratutto) dal grande pubblico.
Enigmi,
misteri, magia, alchimia: il teorema fantastico si svolge e nel
contempo si fonde più che altro entro quella che è l'avventura, in
uno scenario ove l'indefinito è un aspettativa per il lettore. Di
qui il fascino della scoperta che rappresenta il vero e proprio
leitmotiv del romanzo.
Un
meccanismo ben oliato e di successo che si ripropone quindi in tutta
la sua semplice, ma assai ben argomentata mole di surrealismo.
La
credibilità del tutto è anzitutto rimessa alla comprensione
dell'ego dispotico e narcisista del protagonista, il quale arbitra
come giudice e giuria le proprie scelte in virtù delle emozioni e
delle sensazioni.
Un
eroe inconsueto di cui però è assai difficile non innamorarsi.
Torniamo
quindi a Librandia che dietro la sua nuova vita nasconde, negli
anfratti delle profondità più labirintiche, vecchi ed inquietanti
segreti.
“Il
labirinto dei libri sognanti” è il nuovo romanzo fantastico di
Walter Moers che ci riporta a Librandia in compagnia dell'ormai
celebre protagonista Ildefonso De' Sventramitis per vivere un altra
affascinante avventura in un modo inconsueto dove il mistero e la
magia regaleranno al lettore piacevoli ore di fantastiche scoperte.
Suggerito
ad un pubblico di tutte le età, che ami il genere, conosca l'Autore
e abbia già letto del protagonista.
Marco
Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
puoi trovarmi anche su:
Caro Marco,
RispondiEliminaPermettimi di dissentire.
Sono un grande fan di Moers, e finora ho adorato tutti le sue storie ambientate in Zamonia ma... Il Labirinto dei Libri Sognanti si è rivelata una delusione sotto più punti.
In primis... Ma Moers ci prende in giro? Dedicare una quarantina di pagine buone per riassumere "La Città dei Libri Sognanti" mediante un spettacolo di burattini con degli occasionali "era strabiliante", "avevo le lacrime agli occhi" ecc ecc è semplicemente un modo di irritare il lettore! Quell'interminabile capitolo poteva essere riassunto in un "lo spettacolo, basato sul mio libro...", senza bisogno di rivaleggiare con Wikipedia per chi riassumeva meglio la trama. Capitolo fondamentalmente inutile che si aggrappa (disperatamente) alla genialità del predecessore...
(SPOILER) - Il finale: Di nuovo, Moers *ci prende in giro*? Mantenere un tono PIATTO, praticamente senza avvenimenti degni nota per 400 pagine e poi, quando finalmente arriva alle catacombe, chiudere il romanzo. Eppure non si era mai fatto problemi a pubblicare due "libri" in uno (vedi: Rumo, Città Libri Sognanti), perché questa volta li deve pubblicare separatamente? Sa di mossa per fare soldi...
Andando oltre: Librandia era morta e sepolta, e per quanto mi riguarda consideravo chiusa la storia nel libro precedente. Che le avventure del Vermicchione andassero avanti, ma NON a Librandia! La città aveva già dato tutto quello che poteva dare... Far ricomparire la città "a tavolino" sembra una mossa abbastanza pigra di chi non ha voglia di creare una nuova ambientazione...
Persino i PERSONAGGI sono riciclati! A parte rari casi, tenebroni, squalombrichi, cacciatori di libri (pardon: libronauti) e giornali viventi sembrano scongelati direttamente dalla "Città"...
Carina l'idea del fiume vivene e della zona avvelenata, peccato per niente sviluppate...
La (lunga) descrizione dei vari burattini/marionette sembra un elenco della spesa, rimpiango la lista culinaria dell'Accalappiastreghe e dei vampiri di Atlantide nelle "Tredici Vite".
Detto questo, non dico che il libro non fosse leggibile, ma semplicemente a mio parere manca del genio a cui Moers ci aveva abituati, e che spero VIVAMENTE di ritrovare nel sequel. (SEQUEL che spero non dovere aspettare altri cinque anni!)
A.