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Tempi
glaciali
Autore:
Fred Vargas.
Genere:
drammatico, poliziesco.
Il
tanto atteso ritorno del Commissario Adamsberg.
L'Autrice,
già molto nota al pubblico ripropone il suo personaggio più famoso.
L'antefatto
è una lettera, spedita da una signora molto anziana che malgrado si
senta ormai prossima alla dipartita non può fare a meno di inviare.
Sarà
quella missiva a scatenare una serie di apparenti suicidi il primo
dei quali riguarda proprio la mittente.
Una
simulazione che non sfugge ad Adamsberg e alla sua squadra, complice
la scoperta di un simbolo vicino ai cadaveri che, uno dopo l'altro,
sembrano rivelare un enigma.
Forse
un fatto di sangue accaduto anni addietro in una sperduta isola
dell'Islanda o magari una cospirazione che coinvolge gli eredi della
rivoluzione francese e del periodo noto come del «terrore»?
Interrogativi
che porteranno il Commissario ad indagare tra presente e passato, in
una tenuta di campagna dove forse si cela la verità o magari tutto è
un grande equivoco sotto forma di inganno.
“L'uomo
era stato ucciso nella sua cucina, trasformata in un lago di sangue,
e ora coperta dalle passerelle per farci camminare gli agenti. La
scientifica era già passata, stavano portando via il cadavere con
difficoltà. La vittima era piccola, ma grassa e pesante, e i guanti
scivolavano sulla vestaglia insanguinata”. Tratto da “Tempi
glaciali” di Fred Vargas, ed. Einaudi.
Come
sempre la centralità appartiene ai personaggi che si sviluppano
attorno al Commissario il quale non perde il suo aplomb un pò
anarchico nel pensiero: cupo quanto basta da rifiutare il confronto
(men che mai libero) con coloro che gli ruotano attorno e se il suo
sguardo indagatore giudica tanto quanto riflette sugli dettagli, la
mente spesso divaga preda della noia e complice di una volontà
sorniona.
“Adamsberg
si era un po' allontanato dal gruppo e camminava in tondo, con le
mani dietro la schiena, calciando la ghiaia davanti a sé.
Attenzione, ricordò, a furia di girare in tondo si affonda nella
terra come una vite”. Tratto da “Tempi glaciali” di
Fred Vargas, ed. Einaudi.
Il
mondo di Adamsberg è una visione caleidoscopica di stereotipi
stravaganti, la cui irritualità annida in un pizzico di ironia ma
anche nel celebre umorismo del contrario Pirandelliano.
Se
osservati esteriormente questi soggetti sembrano fuoriusciti dal
mondo di «Alice nel paese delle meraviglie», un pò come i celebri
non - compleanni, ma se avviciniamo lo sguardo, come una lente
d'ingrandimento, scopriremo che il loro microcosmo di relazioni (e
preclusioni) sociali è sensibile tanto quanto lo è quello di
chiunque altro.
E
allora lo «strano» diventa qualcosa di più prossimo all'atipico ma
ugualmente empatico sotto il profilo esistenziale.
Il
lettore quindi pur non potendosi immedesimare beneficerà di una
percezione extrasensoriale che permea la cifra letterarie
dell'Autrice.
“I
denti di leone, pensò, sono i poveri della società dei fiori,
nessuno li rispetta, vengono calpestati o dati da mangiare ai
conigli. Mentre nessuno si sognerebbe di calpestare una rosa. E ancor
meno di darla ai conigli. Tutti tacquero per un momento, divisi fra
l'impazienza del nuovo giudice e il malumore d commissario”.
Tratto da “Tempi glaciali” di Fred Vargas, ed. Einaudi.
Piccole
scelte che sembrano un domino destinato a scatenare grandi eventi. E
la coincidenza artistica tra il piccolo ed il grande è probabilmente
la miglior spiegazione alla crescita catartica che si sviluppa dalla
prima all'ultima pagina.
Fred
Vargas non opera alcuna traslazione di concetti, ma ne propone la
loro crescita con un tenore inalterato.
Questo,
a mio parere può non contentare tutti i lettori.
Alcuni
infatti identificheranno il microcosmo dell'Autrice come un luogo
dove ci sono troppe regole prefissate: il lettore o le accetta o è
fuori.
Sono
sempre stato favorevole a un «do ut des» tra chi legge e chi
scrive.
In
questo caso non ve n'è traccia.
Naturalmente
parliamo di uno stile espositivo di straordinaria efficacia narrativa
che stimola peraltro una piacevole digressione fantasiosa. C'è un
chè di evidentemente fiabesco nel comportamento di molti personaggi
che parte dal lato oscuro dei Fratelli Grimm, passa dal nostalgico
Hans Christian Andersen e finisce con l'esistenziale di Antoine de
Saint-Exupéry.
La
sofisticazione paratattica orizzontale crea un alternanza di periodi
narrativi.
Il
concetto di base viene sviluppato a volte in una lungaggine di pagine
che sono autogestite quasi in termini occupazionali dal dialogo come
elemento di rigore e ordine. L'Autrice ci dice in buona sostanza che
non c'è niente di più chiaro da identificare se non il caos.
Una
volta compreso questo concetto il lettore potrà facilmente capire
perchè a volte si insegue il medesimo archetipo per così tante
righe.
Viceversa,
i fautori della sterilizzazione paratattica, cioè quella essenziale
e limitativa oltre che delimitativa non gradiranno. Tuttavia, coloro
che non amano i periodi troppo prolissi e preferiscono il telegrafico
pur senza rinunciare ad un approfondimento che gira intorno agli
aneddoti (come un Magellano della carta stampata) resteranno
ugualmente soddisfatti.
Il
finale è una messa in scena dove il teatro sconfina nella realtà e
dove questi personaggi in cerca d'Autore raccontano la loro verità e
Adamsberg è in realtà meno protagonista e più osservatore.
L'ascoltatore partecipe, quasi testimone epistolare, ecco colui che
li traghetta dalla nebbia della loro (in)esistenza al verbo della
narrazione (che è poi una parabola della loro vita - esistenza
seppure in qualche centinaio di pagine).
“Quattordici
sospetti. Meno quattro, fatti fuori. Ne restano dieci, più altri 700
circa. Tutti spettacolari, venuti da un altro secolo, ma nemmeno uno
che offra la minima presa”. Tratto da “Tempi glaciali”
di Fred Vargas, ed. Einaudi.
Si
passa dal presente al passato conclusivo e rivelatore. Quel che resta
non appartiene più allo sviluppo in sè: è già un altra storia.
Per il domani che verrà.
«Tempi
glaciali» segna il ritorno del Commissario Adambserg e del suo
mondo fuori dal comune. Un indagine come sempre affascinante,
ricchissima di amabili spunti creativi tra il probabilistico e
l'inverosimile. Personaggi da conoscere e apprezzare per un viaggio
in un giallo trasformista e carico di accattivanti sviluppi.
Consigliato.
Marco
Solferini
Parola
di Marco Solferini.
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