domenica 26 maggio 2013

Inferno

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Inferno
Autore: Dan Brown.
Genere: avventura, drammatico, mistero.


Robert Langdon, il noto professore di simbologia di Harward, si risveglia in un ospedale di Firenze dolorante e con una ferita alla testa. Un proiettile di striscio. Un attentato alla sua vita che lo ha privato della memoria editica, cioè quella degli ultimi giorni.

Perchè era volato a Firenze e chi poteva volerlo uccidere?

Non c'è tempo per rispondere a questi interrogativi perchè nel corso della prima visita medica dopo essere tornato cosciente, mentre la giovane dott.ssa Sienna Brooks lo sta visitando un assassina professionista fa il suo ingresso decisa a finire quello che ha iniziato.

E' la prima rocambolesca fuga del professor Langdon, aiutato dalla Dott.ssa Brooks.

Ricostruire le tracce del suo recentissimo passato sembra l'unico modo per salvarsi la vita.

Ma è un compito più duro del previsto perchè a sorpresa, in una tasca segreta nella giacca del Professore, Sienna trova una biocapsula al cui interno si trovano un sigillo d'osso le cui incisioni richiamano il termine “Saligia” riferito ai sette peccati capitali ed un puntatore laser che rivela una rappresentazione de “La mappa dell'inferno”: dipinto del Botticelli realizzato in omaggio all'opera di Dante Alighieri.

Qual è il nesso fra l'Inferno del celebre scrittore fiorentino ed i 7 peccati capitali? Un enigma la cui soluzione sembra essere nascosta nel criptico messaggio “Catrovacer” e in alcune diverse interpretazioni del quadro di Botticelli che non sfuggono all'attenta analisi di Langdon.

Ma è quando decide di rivolgersi alle Autorità che il professore scoprirà suo malgrado di essere al centro di una cospirazione ai più alti livelli. La caccia all'uomo è già cominciata.

Insieme a Sienna Brooks il cui passato è un ombra a tratti minacciosa, Langdon tornerà sui suoi passi per riscoprire ciò che ha dimenticato.

Sarà una corsa contro il tempo per risolvere una serie di enigmi basati sulla vita e le opere di Dante, mentre una potente organizzazione segreta sotto il nome di “Consortium” agli ordini di un misterioso “Rettore” gli da la caccia avvalendosi di tecnologie all'avanguardia e della collaborazione delle forze dell'ordine locali.

Tuttavia, il “Consortium” non è il solo ad essere sulle tracce del Professore. Anche i vertici dell'Organizzazione Mondiale della Sanità si muovono determinati a recuperare quanto in suo possesso.

Sullo sfondo, c'è il criptico messaggio destinato ad essere divulgato di lì a pochissimo da parte di un genio dell'ingegneria genetica e membro della società segreta nota come transumanesimo.

Un messaggio di morte che si rifà alla celebre peste nera, l'epidemia che sterminò un terzo della popolazione.

Perchè all'insaputa di tutti un virus letale sta per essere rilasciato, un virus dal nome “Inferno”.

Da Firenze a Venezia per finire alla cattedrale di Santa Sofia.

Un mix di storia e avventura. Un susseguirsi di colpi di scena, cambi di fronte ed enigmi.

Dan Brown sceglie di ambientare metà del romanzo nella capitale Toscana che il Professor Langdon percorre in lungo e in largo: per fuggire ai suoi assalitori, alle forze di polizia o per risolvere i misteri legati alla vita di Dante.

Il lettore incontrerà alcuni dei luoghi più noti della città fiorentina, come Palazzo dei Pazzi, il Giardino dei Boboli, Palazzo Vecchio e attraverserà il secolo dell'Allighieri attraverso alcune delle opere più celebri a lui ispirate come il Salone del 500, la “Battaglia di Marciano” del Vasari, la “Mappa dell'Inferno” del Botticelli e persino la maschera mortuaria dello stesso Dante, finanche alla celebre “Porta del Paradiso”.

Accompagnati dai versi della stessa Divina Commedia gli indizi daranno forma ad un complicato scenario internazionale, dove nulla è quello che sembra. Una trama indubbiamente complessa la cui criptica natura è alla base di una serie di capovolgimenti di fronte, fra inseguimenti, sospetti, azione, team di uomini in nero e assassini spietati.

La seconda ideale parte del libro invece, parte da Venezia in uno scenario meglio definito, dove è chiaro chi siano i protagonisti dell'azione anche se parzialmente oscure rimangono le motivazioni, fino al crescendo finale quando a Santa Sofia ogni mistero sarà rivelato e il destino dell'umanità non sarà mai più lo stesso.


Dan Brown non tradisce i suoi lettori.

Il romanzo parte subito forte. Pochissime sono le pause fra un capitolo e l'altro (in totale poco più di cento). L'azione è organizzata a tutto campo, molto visiva e certamente altrettanto cinematografica.

Il mix avventura – enigmi che ha già premiato il suo personaggio con “Angeli e Demoni”, il “Codice Da Vinci” (ricordiamo che nei romanzi queste opere vengono secondo un ordine inverso rispetto a quello proposto dal grande schermo), il “Simbolo perduto”, lo ritroviamo intatto in questa nuova opera.

Romanziere per eccellenza, destinato al grande pubblico, Brown non ha esigenze di essere completo ed esaustivo come tale non mancano alcune incongruenze logiche nello svolgimento della trama, che tuttavia data l'alta funzionalità a scorrimento accelerato sono da ricondursi alle c.d. licenze letterarie.

Il lettore riceve un infarinatura generale fra alta tecnologia (gran parte della quale di natura sperimentale) e storia, senza eccessive pretese di approfondimenti che obiettivamente sarebbero fuori luogo e finirebbero per viziare il significato dell'avventura oltre che il modus operandi del protagonista.

Facile critica quella di aver rappresentato i luoghi del contesto storico in maniera eccessivamente turistica, ma in verità è proprio quello che non è accaduto.

La generosità con la quale sono state descritte le ambientazioni sono un tributo alla bellezza artistica e al fascino storico della città di Firenze, Venezia e per finire a quella che è stata giustamente definita l'ottava meraviglia del Mondo: Santa Sofia. Il luogo del gran finale.

Ritmo travolgente, azione a tutto campo, una scarica di adrenalina che coinvolge il lettore dalla prima all'ultima pagina per risolvere quello che sembra a tutti gli effetti un enigma nel mistero. All'ombra di un piano diabolico, per scongiurare quella che diventa sempre più una minaccia globale.

Lo stile di Dan Brown è come sempre stupefacente nel sapersi reinventare con una credibilità che ha dell'incredibile.

Fin qui le note positive.

Tuttavia, non mancano alcuni picchi al ribasso.

I cattivi di turno in questo caso sembrano essere in due che, loro malgrado, pur se per ragioni diverse, si trovano a collaborare.

Abbandonato il controverso capitolo sull'Opus Dei e dopo aver centralizzato l'azione nel mondo della Massoneria, stavolta l'Autore opta per una criptica organizzazione non segreta, ma altamente riservata dal nome “Consortium”. La cui base operativa nel Mediterraneo è ubicata a bordo di uno yacht ultratecnologico.

Il comandate in campo è un uomo soprannominato “Rettore”.

Orbene, le analogie di questo “Consortium” che l'Autore dichiara esistere veramente, ma che per questioni di privacy ha preferito denominare in maniera diversa, sono decisamente molte con la celebre “Spectre” di Ian Fleming.

Anche il cattivo di turno, lo scienziato (pazzo?) super intelligente, genio dell'ingegneria genetica, sembra molto fuoriuscito da uno degli avversari di 007.

Il riferimento al movimento del transumanesimo che vedrebbe l'uomo epicentro dell'azione sul proprio futuro legittimato a preservare la sua esistenza utilizzando tutti i mezzi che la tecnologia mette a disposizione, è assolutamente funzionale alla narrazione.

Ma come tale, anche debolissimo.

L'Autore, non nuovo a scelte di questo genere essendo già passato attraverso la “scienza” della filosofia Noetica, per avvalorarlo ci propone una serie di ragionamenti citando l'onnipresente teoria Darwiniana sull'evoluzione, la matematica della sovrappopolazione di Malthus e persino la progressione geometrica, ma in definitiva il tentativo di allargare il tutto dalle convinzioni estremiste di un singolo personaggio ad una vera e propria setta ideologica è decisamente debole e poco credibile.

La presunta lotta occulta con l'Organizzazione Mondiale della Sanità ed il suo stesso lato oscuro sono poi accenni da grande cospirazione, roba insomma da “New World Order” e simili.

Brown spesso cerca di attribuire un tono ed uno spessore all'opera evidentemente di fantasia approfondendo un po' i contenuti delle sue “creature” addentrandosi nel funzionamento di queste organizzazioni e citandone altre.

Per quanto riguarda il “Consortium”, apprendiamo che ha degli omologhi che l'Autore individua in fratelli minori come “Alibi company” e “Alibi network”. Sarà la felicità di tutti coloro che lavorano o sognano di lavorare nell'ultimo stadio dell'evoluzione del fortunato business delle società di investigazioni: quelle cioè che creano, allestiscono, modulano, veri e propri scenari.

Il “Consortium” però va oltre, ha i mezzi e le tecnologie non per simulare una inesistente conferenza medica allo scopo di coprire la scappatella di turno, bensì addirittura questioni internazionali e si scopre nel romanzo che tale sarebbe il CFR, cioè il discusso “Council on Foreign Relations”. Ben inteso esistente e facilmente rintracciabile da chiunque, ma sulle cui attività pendono numerosi scritti accusatori non dissimili, per molti versi, da quelli proposti nei riguardi di organizzazioni come Bilderberg Group o Trilaterale.

L'analogia creata dall'Autore con il CFR è però interessante perchè un altro scrittore ha proposto al grande pubblico ben due romanzi ambientati all'interno di un organizzazione molto simile al “Consortium” e denominata “Consorzio per la falsificazione della realtà”. L'Autore è il franco – americano Antoine Bello.

Una parte della stampa cattolica Italiana ha criticato questo romanzo citando la presenza di presunte accuse a responsabilità della Chiesa in merito alla sovrappopolazione mondiale, ma in tutta onestà su poco più di seicento pagine parliamo di un solo dialogo che dura mezza pagina e dove viene riprodotta la ormai nota e molto dibattuta questione del controllo delle nascite in Africa, con annessi mezzi di prevenzione. L'Autore non aggiunge niente al dibattito che non sia già assolutamente noto. Pertanto penso che non si possa ne si debba muovergli una critica che peraltro non avrebbe senso giacché il significato attribuito a tali valutazioni non ha nulla a che vedere con l'Istituzione cattolica.

Semmai, c'è una volontà di fondo di costruire nel corso dello svolgimento della trama, un paradigma pensante.

Tale però risulta determinato sulla base di valutazioni approssimative, eccessivamente concentrate sul presente per non vedere gli effetti catastrofici sul futuro.

Dan Brown propone cioè una rappresentazione della storia contemporanea, sui temi trattati, simile a quella che può essere la visione del giocatore di scacchi, il quale muove sì la pedina, ma con gli occhi della mente già proiettati a una dozzina di mosse avanti.

Ciò posto, non tutti i lettori potrebbero mostrarsi recettivi in termini di plausibilità e realismo, conseguentemente potrebbero vivere lo svolgimento della narrazione in modo eccessivamente astratto.

In questo contesto si inserisce anche l'intelligentissima dottoressa Brooks che forte di un QI da 208 vive un trauma caratteriale determinato dall'incompiutezza del proprio Io. Una sorta di fragilità emotiva che l'ha spinta ad emarginarsi da una società dove tutto ciò che è diverso viene isolato, quasi dimenticato.

Questo personaggio funziona a tratti. La sua alternanza comportamentale lo rende sempre più apatico al lettore. Fino a ricondurlo ad un oggetto del mistero. Nettamente schiacciata poi da un Robert Langdon che è un pratico, realista e possibilista. Un ostinato saggio della modernità che ama gli indizi e preferisce l'anamnesi logico scientifica al disfattismo cosmico tipico dei vicoli ciechi.

Il professor Langdon centralizza a tal punto il concetto di ricerca che le sue labirintiche espressioni paiono essere “LA” realtà per eccellenza, senza alcun elemento rivelatorio. Un personaggio del genere in letteratura è quasi sempre nato per avere “spalle” deboli. In ogni caso coprotagonisti difficili da gestire.

Fermo restando come trattasi di elementi che nel complesso della narrazione hanno un peso limitato e non sono in grado di viziare lo stile espositivo, il costrutto logico – creativo di un Autore che è abilissimo a focalizzare la scena.

Soffermiamoci adesso un attimo sul movimento del transumanesimo per capire cosa c'è di vero e cosa no. Anzitutto circa la sua reale esistenza non si pongono problemi. Il termine (non la dottrina vera e propria) fu coniato dal biologo evoluzionista Julian Huxley che più in generale ebbe a definire la condizione transumana come “l’uomo che rimane uomo, ma trascende se stesso, realizzando nuove possibilità da e per la sua natura umana”.

In Italia esiste ed è facilmente rintracciabile un Associazione nazionale di transumanisti. Di più. In base a quanto dichiarato dalla medesima un loro membro del consiglio direttivo è stato proclamato alla Camera dei Deputati. Trattasi dell'ex. On. Giuseppe Vatinno. Una carriera politica assai breve in verità. Non eletto, bensì nominato in sostituzione dell'On. Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo) in quel di Luglio 2012 (Alleanza per l'Italia – Misto – Italia dei Valori), lascia a Gennaio 2013. Diventato famoso per un interrogazione avente ad oggetto gli UFO. O più nello specifico l'eventuale coinvolgimento Italiano nelle attività legate alla celebre Area 51 statunitense. Episodio finito sulla rivista “Le scienze”, che ha originato non poco dibattito.

Secondo il filosofo Max More il transumanesimo avrebbe subito un evoluzione dall'idea base, e così nel 1990 lo definisce come “una classe di filosofie che cercano di guidarci verso una condizione post umana”. L'idea di un movimento che sia una sorta di “fondo di fondi” per le numerose correnti di pensiero che basano l'ideale sulla concezione scientifica dell'immortalità tecnologica, ha attirato una rinnovata attenzione sul movimento. Visto un po' come una sorta di Teosofia tecnologica di Madame Blavatsky, i cui contenuti però puntavano decisamente ad un interpretazione gnostica.

Sulla scorta della quale lo stesso More volle riqualificare il “mito” di Lucifero, creandone un vero e proprio culto del bene, dell'illuminazione. Dove la figura di Dio è simbolicamente ricondotta all'oppressione ideologica e Lucifero sarebbe il portatore di luce o meglio un rivoluzionario del libero pensiero.

Tale concezione è palesemente riconducibile, date le numerose analogie, al già noto mito di Prometeo e alla sua antitesi con Zeus. Che ha avuto svolgimento in moltissime filosofie, dottrine e culture, nell'arco di parecchie centinaia di anni.

Inoltre, nel caso di More fu fortemente e dichiaratamente ispirato dalle parole di Albert Pike, massone statunitense del 33 grado il quale definì Lucifero come “l’incarnazione della ragione, dell’intelligenza, del pensiero critico. Egli si erge dinnanzi al dogma di Dio e tutti gli altri dogmi. Egli si sostiene l’esplorazione di nuove idee e di nuove prospettive nella ricerca della verità."

L'associazione mondiale del transumanesimo è stata fondata nel 1998. Aderiscono ad essa numerosi scienziati, genetisti e biologi. Ha tenuto numerose conferenze, in alcune prestigiose università fra cui più Yale. L'interesse per lo sviluppo delle tecnologie attualmente si concentra sulla robotica e la nanotecnologia.

A questo punto, per tornare ai contenuti di “Inferno” di Dan Brown mi è d'obbligo una curiosità che forse non tutti i lettori hanno percepito.

Ci sono sempre numerose citazioni nei romanzi di Brown, in questo caso ne ho rilevate non poche alla fortunata serie “Terminator”.

Chissà.. forse l'Autore ha voluto mandare un messaggio, una sorta di monito alla società transumanista su ciò che la tecnologia può comportare in un prossimo futuro? E' una mia sensazione o Sienna Brooks è parecchio simile a Linda Hamilton all'epoca in cui era la celebre Sarah Connor? E la scena preconclusiva all'aeroporto mi ha ricordato molto quella di “T2: Il giorno del giudizio” con dialogo: “A cosa stai pensando?” chiese una voce profonda dietro di lei – Sienna non si voltò. “Sta arrivando un temporale”. - “Lo so” disse piano Robert Langdon.


“Inferno” è l'ultimo avvincente e appassionante romanzo di Dan Brown. Un mix di azione e mistero che ha come protagonista il celebre professor Robert Langdon. Una convincente caccia all'uomo ambientata tra una Firenze più bella che mai, Venezia e la moschea di Santa Sofia.

Una straordinaria avventura sulle tracce di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi: Dante Allighieri. Fra gli enigmi della sua vita, e alla (ri)scoperta dei segreti della sua opera: “La divina commedia”. Per salvare il destino dell'umanità e scongiurare una catastrofe globale.

Un emozione da non mancare.

Marco Solferini
per contatti, commenti, suggerire un argomento: marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com


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13 commenti:

  1. Carissimo!
    Sai cosa vuol dire che appena ho ricevuto la tua email che eri uscito con la recensione di questo romanzo mi sono PRECIPITATO a leggerla?
    Dire che é fatta bene é troppo poco: STRAORDINARIA.
    La stampo.
    Ovviamente la pubblichiamo al più presto.
    Meriteresi però davvero una finestra più prestigiosa, senza nulla togliere al tuo Blog di cui sono un grandissimo fan.
    Stra-complimenti.

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  2. Anzitutto i miei più sinceri e ammirati complimenti all'Autore non solo per questa recensione, ma per tutte.
    Le sto leggendo. Questo Blog l'ho scoperto su segnalazione di un amica su Facebook e non ho alcuna difficoltà a scrivere che non ho MAI letto recensioni così ben fatte di romanzi.
    Dan Brown secondo il mio parere é un Autore molto sopravvalutato. Gran parte di quello che scrive non é originale anche se in effetti gli riconosco la capacità di saperlo scrivere in modo commerciale anzi, per citare l'Autore di questa recensione, in modo "visivo e cinematografico".
    Non ho condiviso la polemica sul Codice Da Vinci che alla fine gli ha fatto più pubblicità (forse per il film) che altro.
    Il personaggio di Robert Langdon mi appassiona poco. Più che un professore mi sembra un tuttologo, un pò saccente e poco divertente che é sempre a metà fra l'imbarazzo e la geniale intuizione.
    Non ho ancora letto questo romanzo e francamente prima di questa recensione non ne avevo voglia, adesso un pò mi é venuta, anche se sono certo che alla fine rimarrò deluso.
    Piacere comunque di aver trovato questo bel Blog per amanti dei Libri.
    Alla prossima!

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  3. Mamma mia Marco: sei un pozzo di scienza!!!!
    Come fai a leggere tutti questi romanzi e sapere tutte queste cose?
    Impressionante.
    Grazie per la segnalazione. E' sicuramente fra gli Autori che tengo d'occhio x una buona lettura e a giudicare da quello che hai scritto ne vale la pena.
    Io poi amo sia Firenze che Venezia.
    Ciao!

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  4. Confermo che l'Autore di questo blog è molto preparato su parecchi argomenti :-)
    Avevo già letto un pò di critiche su questo romanzo, ma non sapevo che nella storia ci fossero virus letali e la società transumanista (di cui avevo letto in passato proprio in ragione della noetica).
    Così messa sembrerebbe più interessante.
    Vedremo.. 25 euro sono davvero tanti. Ormai non compero più libri nelle librerie se non si trovano on line a prezzo scontato preferisco le biblioteche (anche se c'é da prenotarsi e si aspetta parecchio).
    Bisognerebbe scrivere anche di questo aspetto a mio avviso.
    Grazie per il consiglio e complimenti per l'ennesima bellissima recensione.

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  5. Letta con molta attenzione. Non ho ancora letto il romanzo ma mi sembra un ottima recensione e penso che su diversi aspetti dello scrittore tu abbia ragione (anche se non ho letto nemmeno il Simbolo Perduto).
    Spero vivamente che collaborerai ad alcuni dei progetti di cui ti ho scritto. Aspetto una tua risposta.
    Saluti!

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  6. Caro Marco,
    la metto in pubblicazione per inizio mese prossimo.
    Ti rinnovo i miei complimenti per lo stile appassionato e molto esaustivo che fanno delle tue recensioni un prodotto di sicura qualità.
    Grazie per la disponibilità

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  7. Leggo con molto interesse.
    Grazie Marco.

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  8. Ottimo scritto (come sempre).
    E' molto lunga come recensione, la posso mettere tutta on line ma sul cartaceo pubblichiamo solo alcuni estratti.
    Però é veramente interessante. Penso che in pochi abbiano colto alcuni aspetti.. in effetti diciamo che ci sta che un Autore del genere abbia messo delle citazioni alla saga di Terminator visto che c'é il movimento transumanista guarda con favore alla robotica..
    Ti devo comunque precisare che non ho ancora letto il libro.
    Tu invece: MA COME FAI A LEGGERNE TANTI E A RICORDARTI TUTTE QUESTE COSE???
    Saluti e grazie.

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  9. Sempre lieto di ricevere la tua segnalazione!
    Un caffé leggendo il mio recensore preferito non me lo toglie nessuno.. però questa la stampo perché é decisamente lunga.
    Il libro non l'ho ancora letto ma sicuramente lo farò, nel frattempo siamo lieti di pubblicare anche questo tuo eccelso scritto, ma non prima del mese prossimo venturo, spero che per te vada bene.
    Come sempre ammirato dal tuo pregiato lavoro ti mando i miegliori auguri per tutto.
    Frà Zimm!

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  10. Oooh questo romanzo mi interessa proprio!
    E dopo aver letto la tua recensione mi interessa ancora di più :-)

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  11. Scusa.. dimenticavo.. per quanto riguarda la pubblicazione vale quello che abbiamo concordato per "L'ipotesi del male", però mi interessa molto anche questa di recensione.
    Sicuramente on line e sul Blog se sei d'accordo io le voglio mettere.
    L'ideale sarebbe che tu volessi occuparti di una sezione apposita dedicata ai Libri.. é chiedere troppo?
    Comunque ti aggiorno.
    Grazie.

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  12. Salve,
    direi che la recensione é veramente ottima. Complimenti.
    Su Weird Project pubblichiamo anche questa.
    Ti ho inserito su "Girls, fish, chips and other questions" e ti segnalo che sono arrivati dei commenti.
    Hai qualche libreria da segnalare? Potremmo metterle nell'elenco che compare.
    Grazie.

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  13. Recensione di altissimo livello. Letta tutta (non ti sei risparmiato).
    Molto interessante.

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